Selvazzano Dentro comune |
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Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Veneto | ||
Provincia | Padova | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Enoch Soranzo (Lega Nord) dal 22 giugno 2009 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°23′00″N 11°47′00″ECoordinate: 45°23′00″N 11°47′00″E (Mappa) | ||
Altitudine | 18 m s.l.m. | ||
Superficie | 19,52 km² | ||
Abitanti | 22 305[1] (31-12-2010) | ||
Densità | 1 142,67 ab./km² | ||
Frazioni | Caselle, Feriole, San Domenico, Tencarola | ||
Comuni confinanti | Abano Terme, Padova,Rubano, Saccolongo, Teolo | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 35030 | ||
Prefisso | 049 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
CodiceISTAT | 028086 | ||
Cod. catastale | I595 | ||
Targa | PD | ||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||
Nome abitanti | selvazzanesi | ||
Patrono | san Michele Arcangelo | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Selvazzano Dentro all'interno della provincia di Padova |
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Sito istituzionale |
Selvazzano Dentro (Selvasan in veneto) è un comune italiano di 22.027 abitanti[2] della provincia di Padova, in Veneto.
Il territorio comunale di Selvazzano Dentro si estende ad ovest di Padova ed è costituito da una pianura di origine alluvionale, dalla quale si elevano le alture di Montecchia (m 44) e del Mottolo (m 26), estreme propaggini nord-orientali del sistema dei Colli Euganei.
È attraversato da ovest a est dal corso del fiume Bacchiglione che divide il capoluogo in due parti, una alla destra e una alla sinistra del fiume. Questo aspetto ha inciso anche sul toponimo: l'aggettivo "Dentro" fa riferimento alla posizione del centro dell'abitato, situato alla destra del corso del Bacchiglione (de qua dall'acqua come si legge in documenti del secolo XVII).
Le prime testimonianze della presenza dell'uomo nel territorio di Selvazzano risalgono alla tarda età del bronzo (XVII secolo a.C.) quando vi si stabilirono popolazioni paleovenete conosciuti col nome di Naliniani. Numerosi reperti archeologici, seppur non rilevanti sotto il profilo artistico, attestano questo antico popolamento dell'area.
In epoca romana iniziò una prima fase di trasformazione del territorio. Furono creati due importanti assi viari, la strada Montanara, che unisce Padova ai Colli Euganei e la strada
Pelosa, che collega Padova e Vicenza, e furono realizzati "rialzi" stradali, sopraelevati rispetto al piano della campagna, rendendo
così utilizzabili i collegamenti viari anche durante le frequenti piene del Bacchiglione.
I reperti archeologici di epoca romana comprendono: iscrizioni latine (I-II secolo d.C.), tubazioni di acquedotto in trachite, materialefittile (ciotole, anfore, mattoni bollati, ecc.), resti di
abitazioni di età
imperiale.
Il toponimo stesso ha origine romana e il nome Selvazzano deriva probabilmente da Salvitius, un assegnatario di un fondo agricolo. Non è invece dimostrata l'origine del nome Selvazzano
come selva di Giano, in riferimento ad un bosco sacro al dio Giano. A questa origine del toponimo si ispira tuttavia l'attuale stemma
comunale.
Ai secoli successivi alla caduta dell'Impero romano d'Occidente risalgono quattro piroghe recuperate nell'alveo
del Bacchiglione nel 1972, datate al VII-VIII secolo d.C.
Il periodo alto-medievale è povero di testimonianze mentre è accertato un notevole sviluppo demografico a partire
dal secolo XI. È infatti nei primi secoli del II millennio che si formano i nuovi abitati di Selvazzano, Tencarola, Montecchia, Canton, Vegri della Barca e Caselle, che daranno vita ad
altrettanti comuni rurali.
Nel territorio comunale sorse inoltre il monastero benedettino di Santa Maria di Quarta, del quale esiste ancora una porzione dell'abside della chiesa
ormai scomparsa. In epoca medievale contribuiscono alla trasformazione del territorio tanto alcuni enti religiosi quanto i ricchi feudatari del luogo come i Maltraversi, i Capodilista, i
Da Selvazzano e gli Scrovegni, che si contesero duramente il territorio comunale.
Con l'avvento della Repubblica di Venezia (1405) Selvazzano segue la riorganizzazione della gestione amministrativa del territorio della terraferma veneziana, che viene ripartito in podestarie e vicariati. In un primo tempo i comuni rurali esistenti vennero via via esautorati della propria autonomia e inclusi nella vicaria di Teolo, quindi si formarono vasti latifondi di proprietà di nobili famiglie veneziane come i Capodilista, i Contarini, i Pisani, i Renier e i Pesaro. A quest'epoca (XVI-XVII secolo) risale la costruzione di alcuni edifici di grande pregio architettonico: Ca' Bigolin (1530-1550) lungo la riva destra del Bacchiglione; la villa Capodilista sul colle di Montecchia, opera di Dario Varotari il Vecchio (1539-1596); Ca' Folco-Zambelli (fine del XVI secolo), lungo la riva sinistra delBacchiglione a Tencarola.
Con la caduta di Venezia il territorio comunale fu soggetto prima al dominio napoleonico e quindi ricompreso nel regno Lombardo-Veneto. È in quest'epoca che viene costituito il comune di Selvazzano. I limiti amministrativi del comune vengono fissati nel 1810 e riconfermati dal governo austriaco nel 1815. Con l'annessione del Veneto all'Italia (1866), Selvazzano diviene parte del Regno d'Italia e vede nuovamente riconfermati i propri confini.
Tra Settecento e Ottocento soggiornarono a Selvazzano numerosi letterati, tra i quali Ippolito Pindemonte, Vittorio Alfieri, Madame de Staël e Ugo Foscolo, ospiti nella villa di Melchiorre Cesarotti.
Nella seconda metà del XIX secolo vennero realizzate numerose opere pubbliche tra cui la costruzione del ponte sul Bacchiglione a Selvazzano (1870), il palazzo municipale (1878), la bonifica di una vasta area paludosa (1882), la ricostruzione e l'innalzamento degli argini dopo l'alluvione del 1882.
Con il nuovo secolo comincia anche la trasformazione di Selvazzano da borgo rurale a periferia della città. Segnano questa fase di sviluppo urbano la scomparsa dei mulini dal Bacchiglione (1913), la costruzione della tranvia Padova-Abano-Torreglia/Villa di Teolo e del tratto Tencarola-Villa di Teolo (1911), la costruzione delle scuole elementari nel capoluogo, a Tencarola e a Caselle, la costruzione della chiesa di Caselle (1925).
Nel 1956 viene demolita la medievale chiesa di San Bartolomeo a Tencarola per fare posto all'attuale. Sempre nel secondo dopoguerra viene costruita la nuova chiesa parrocchiale di Selvazzano e sono costituite le nuove parrocchie di Feriole (1955) e di San Domenico (1969).
Abitanti censiti[3]
Fra il 1911 e il 1952 in località Tencarola era presente una stazione intermedia della tranvia Padova-Abano-Torreglia; fino al 1937 tale impianto funse altresì da località di diramazione per la tratta verso Villa di Teolo.
Nel territorio comunale di Selvazzano sono presenti 1736 imprese, di cui 521 artigiane. Per il 97% si tratta di imprese con meno di quindici dipendenti, con oltre mille aziende
unipersonali. Sono inoltre presenti due aziende con oltre 250 dipendenti.
Il settore dell'industria manifatturiera e delle costruzioni conta 427 imprese. Operano invece nel commercio 587 imprese.