Monfumo comune |
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Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Veneto | |
Provincia | Treviso | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Luciano Ferrari (lista civica Nuova Monfumo) dal 6-6-2016 | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°49′54.12″N 11°55′16.68″ECoordinate: 45°49′54.12″N 11°55′16.68″E (Mappa) | |
Altitudine | 227 m s.l.m. | |
Superficie | 11,45 km² | |
Abitanti | 1 351[1] (31-10-2017) | |
Densità | 117,99 ab./km² | |
Frazioni | Castelli | |
Comuni confinanti | Asolo, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Cornuda, Maser, Pederobba | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 31010 | |
Prefisso | 0423 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 026045 | |
Cod. catastale | F360 | |
Targa | TV | |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | |
Cl. climatica | zona E, 2 641 GG[2] | |
Nome abitanti | monfumesi | |
Patrono | san Nicolò | |
Giorno festivo | 6 dicembre | |
Cartografia | ||
Il territorio comunale nella provincia di Treviso. | ||
Sito istituzionale | ||
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Monfumo (Mofùn in veneto[3][4]) è un comune italiano di 1 351 abitanti della provincia di Treviso in Veneto.
L'ipotesi più probabile lega il toponimo alla formazione di nubi attorno alla cima dei monti[5]. Molto debole la spiegazione fornita da Gina Fasoli la quale, collocando la località lungo la frontiera del Regno Longobardo, lo avvicina all'usanza di effettuare segnalazioni di fumo a scopo difensivo[6].
Scarsissimi i reperti riguardanti la storia più antica, mentre abbondano i riferimenti circa il periodo medievale. All'inizio del XII secolo ciascuna frazione costituì un feudo gravitante attorno al comune di Treviso: a Monfumo si insediarono i Maltraversi (detti anche da Monfumo) e a Castelli l'omonima famiglia. Le due casate dimoravano nei rispettivi fortilizi, che dovevano sorgere dove oggi si trovano le parrocchiali dei paesi[7].
Maltraversi e da Castelli furono legati alla fazione ghibellina e nel XIII secolo si schierarono dalla parte degli Scaligeri opponendosi ai guelfi rappresentati dai Caminesi e dai vescovi di Feltre e Treviso. La loro sconfitta fu però sancita dalla conquista della Serenissima, che abolì i feudi istituendo la podesteria di Asolo, governata da rettori veneziani[7].
L'odierno comune di Monfumo fu costituito nel 1810 durante la dominazione napoleonica, scorporandone il territorio da quello di Asolo. Nel 1928 l'ente fu soppresso di riaggregato ad Asolo, per poi tornare definitivamente autonomo nel 1945.
Medaglia di bronzo ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte | |
«[8].» — 2 giugno 1963 |
Abitanti censiti[9]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 29, ovvero il 2,1% della popolazione (la percentuale più bassa della provincia)[10]:
Fino a 15-20 anni fa, Monfumo, considerata la struttura collinare del territorio, era un paese quasi totalmente agricolo con un'economia basata principalmente sull'allevamento di vacche da latte e sulla coltivazione di vigneti. Successivamente l'attività agricola ha cominciato a diminuire sempre più rapidamente, fino al momento attuale che ne segna una profonda crisi. L'abbandono dell'attività agricola è stato causato essenzialmente dal carattere morfologico del territorio che, essendo totalmente collinare, comporta enormi difficoltà nella conduzione dei terreni e in modo particolare svantaggia il Comune rispetto alle altre realtà agricole che si basano sulla meccanizzazione.
Da punto di vista industriale, il Comune presenta una forte specializzazione nel campo edilizio: le unità locali nel settore delle costruzioni ammontano a 23 e gli addetti a 55, rispettivamente il 35% e il 26% del totale comunale. Questi valori portano Monfumo in testa alla classifica degli indici di specializzazione per la più alta proporzione di addetti in questo settore. Il settore manifatturiero è invece estremamente povero. È composto solo da 11 unità locali di piccolissime dimensioni in cui vi lavorano 91 addetti.
In particolare si registrano 2 attività di carattere artigianale in campo calzaturiero, un'industria nella lavorazione di minerali non metalliferi, specializzata nella fabbricazione di laterizi (mattoni, tegole) che affianca l'attività edile ed un'industria di fabbricazione di cucine in legno.
A causa della esiguità della popolazione e della mancanza di centri significativi, l'attività commerciale è molto ridotta. Le unità locali dedite al commercio sono 15 e occupano in media 21 addetti. I 6 esercizi pubblici che praticano la ristorazione rappresentano un buon riferimento per il turismo occasionale attratto dal paesaggio e dall'ambiente particolarmente suggestivo. Infine, Monfumo offre ottimi prodotti alimentari ed artigianali quali mele, castagne, vino, formaggi, miele, funghi e manufatti vari.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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12 luglio 1985 | 21 giugno 1990 | Giovanni Bordin | DC | sindaco | [11] |
21 giugno 1990 | 24 aprile 1995 | Giovanni Bordin | DC | sindaco | [12] |
24 aprile 1995 | 27 maggio 1996 | Claudio Faganello | lista civica di centrodestra | sindaco | [13] |
17 giugno 1996 | 1º ottobre 1996 | Aldo Adinolfi | - | commissario prefettizio | |
18 novembre 1996 | 14 maggio 2001 | Rodolfo De Paoli | lista civica di centrosinistra | sindaco | [14] |
14 maggio 2001 | 29 maggio 2006 | Rodolfo De Paoli | lista civica di centrosinistra | sindaco | [15] |
30 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Mauro Furlanetto | lista civica di centrosinistra | sindaco | [16] |
15 maggio 2011 | 24 giugno 2016 | Mauro Furlanetto | lista civica di centrosinistra "Per Monfumo" | sindaco | [17] |
24 giugno 2016 | in carica | Luciano Ferrari | lista civica di centrodestra "Nuova Monfumo" | sindaco | [18] |