Aosta comune |
|||||
---|---|---|---|---|---|
(IT)
Aosta (FR) Aoste |
|||||
|
|||||
Panorama della città da Saint-Christophe |
|||||
Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Valle d'Aosta | ||||
Provincia | Non presente | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Fulvio Centoz (Partito Democratico) dall'11-5-2015 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°44′14″N 7°19′14″ECoordinate: 45°44′14″N 7°19′14″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 583 m s.l.m. | ||||
Superficie | 21,39 km² | ||||
Abitanti | 34 619[1] (30-6-2015) | ||||
Densità | 1 618,47 ab./km² | ||||
Frazioni | Arpuilles, Beauregard, Bibian, Bioulaz, Borgnalle, Brenloz, Busséyaz, Cache, La Combe, Les Capucins, Chabloz, Champailler, Collignon, Cossan, Cotreau, Duvet, Entrebin, Excenex, Les Fourches, Laravoire, Montfleury, Movisod, Pallin, Papet, Pléod, Porossan, La Riondaz, La Rochère, Roppoz, Saraillon, Saumont, Seyssinod, Signayes, Talapé, Tsanté, Tzambarlet, Vignole | ||||
Comuni confinanti | Charvensod, Gignod,Gressan, Pollein, Roisan,Saint-Christophe, Sarre | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 11100 | ||||
Prefisso | 0165 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 007003 | ||||
Cod. catastale | A326 | ||||
Targa | AO | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Cl. climatica | zona E, 2 850 GG[2] | ||||
Nome abitanti |
aostani (it.) aostois (fr.) veullatsoù (patois) |
||||
Patrono | san Grato | ||||
Giorno festivo | 7 settembre | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Aosta all'interno della Valle d'Aosta |
|||||
Sito istituzionale |
Aosta (pronuncia Aòsta, /a'ɔsta/[3]; Aoste in francese[4][5]; Aoûta in arpitano sopradialettale; Oûta, o Veulla in patois valdostanostandard, Ohta nella variante della bassa valle[5]; Augschtal in walser[6]; Osta o Aosta in piemontese[7]; Osten in tedesco storico;Augusta Prætoria Salassorum in latino) è un comune italiano di 34 619 abitanti[1], capoluogo della regione autonoma Valle d'Aosta.
« ...la vecchia Aosta di cesaree mura ammantellata, che nel varco alpino èleva sopra i barbari manieri l’arco di Augusto... » |
(Giosuè Carducci, Piemonte vv 17-20) |
(FR)
« J'étais si heureux en contemplant ces beaux paysages |
(IT)
« Ero così felice di ammirare questi bei paesaggi |
(Stendhal[8]) |
La città di Aosta si trova all'incirca nel mezzo della Regione Valle d'Aosta, nella piana in cui scorre il fiume principale della regione: laDora Baltea. Su Aosta dominano importanti montagne tra le quali la Becca di Nona, il Monte Emilius, Punta Chaligne e la Becca di Viou. La città è attraversata da Nord a Sud, all'altezza dell'Arco d'Augusto, dal torrente Buthier, uno dei numerosi affluenti della Dora Baltea.
Considerando i capoluoghi di provincia, con 583 metri di altezza sul livello del mare è il sesto più alto d'Italia (dopo Lanusei e prima di Caltanissetta)[9].
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Aosta. |
Aosta si trova in un fondovalle interamente circondato da alte montagne, perciò è soggetta ad un microclima particolare con spiccate caratteristiche di continentalità. In generale le stagioni intermedie sono più brevi che nel resto del Nord Italia, mentre sia l'estate (nonostante l'altitudine) che l'inverno sono precoci: risultano tutt'altro che rari brevi periodi di caldo torrido a fine maggio e forti gelate a novembre.
Le estati sono mediamente calde e soleggiate, ma più ventilate che nel resto del Nord Italia (grazie alle brezze montane) e soggette a temporali, specie ad agosto: la media del mese più caldo (Luglio) è di +21,25 gradi. Gli inverni sono generalmente freddi (media di gennaio +0,65 gradi) ma piuttosto variabili a seconda delle annate, con periodi nevosi alternati a periodi secchi e molto rigidi. Diversamente dalle montagne circostanti, la piovosità media annua di Aosta è abbastanza scarsa (nell'ordine dei 600 millimetri). La media nivometrica del periodo di riferimento 1961-1990 è di 92,4 cm annui.[11] Il motivo per cui d'estate ad Aosta fa caldo è lo stesso per cui fa caldo a Bolzano: entrambe sono situate in un fondovalle alpino che ne impedisce il ricambio d'aria.
Aosta e la sua valle, al pari delle valli piemontesi, sono soggette a fenomeni di favonio.
I dati relativi al clima del capoluogo Aostano sono registrati dalla Stazione meteorologica di Aosta. In base a tali dati si può inserire la città nella categoria "Cfb" del sistema climatico di W. Köppen.
AOSTA | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 4,5 | 7,0 | 11,5 | 15,4 | 20,9 | 24,1 | 26,7 | 24,7 | 20,8 | 14,5 | 8,4 | 5,5 | 5,7 | 15,9 | 25,2 | 14,6 | 15,3 |
T. min. media (°C) | -3,2 | -0,8 | 2,8 | 6,5 | 10,5 | 13,6 | 15,8 | 14,3 | 12,0 | 6,8 | 1,8 | -1,4 | -1,8 | 6,6 | 14,6 | 6,9 | 6,6 |
Si propone di dividere questa
pagina in due, creandone un'altra intitolata Storia di Aosta.
Segui i consigli sulla dimensione delle voci. Vedi anche la discussione.
|
Narra una leggenda che nell'anno 1158 a.C. venne fondata la città di Cordelia da Cordelo, capostipite dei Salassi, discendente di Saturno e compagno di spedizione di Ercole.
Nel territorio della città era presente già in tempi protostorici una popolazione di cultura megalitica, come testimonia l'importante ritrovamento di una necropoli con tombe megalitiche e di un'area di culto risalenti al III millennio nella zona dell'attuale quartiere di Saint-Martin-de-Corléans. In seguito ci fu l'insediamento della tribù Celto-Ligure deiSalassi.
Alla fine della Seconda guerra punica, dopo la vittoria di Scipione l'Africano su Annibale nel 202 a.C., Roma rivolse la sua attenzione verso le Alpi, dove i Galli alleati deiCartaginesi continuavano a costituire una notevole minaccia. La funzione di un accampamento posto in questa valle era principalmente strategica. Era essenziale consolidare il dominio di Roma sulla Pianura Padana e sui territori prealpini, utilizzando le Alpi come baluardo naturale contro le invasioni barbariche. Per questo nacque allo sbocco delle valli alpine un sistema di città fortificate che controllavano gli accessi alle fertili terre della Pianura Padana.
Tuttavia dal I secolo a.C. la progressiva conquista della Gallia modificò l'importanza strategica dei valichi del Piccolo e del Gran San Bernardo ponendo il problema del controllo della valle abitata a quel tempo da una popolazione, i Salassi, ostacolo al passaggio dei soldati e dei mercanti lungo la Via delle Gallie. Dopo una serie di scaramucce e di spedizioni militari e di trattati dall'incerto esito nel 25 a.C. Cesare Augusto inviò contro i Salassi il futuro console Aulo Terenzio Varrone Murena a capo di un esercito consistente. Alla fine, sconfitti, i Salassi vennero probabilmente sterminati o ridotti in schiavitù.
Città fortificata, costruita in breve tempo su modello dell'accampamento militare romano, Augusta Prætoria Salassorum nacque all'incrocio delle vie del Grande (Mons Jovis oSummus Pœninus) e Piccolo San Bernardo (Columna Jovis o Alpis Graia) presso la confluenza dei fiumi Dora Baltea e Buthier. Un'imponente cinta muraria proteggeva un territorio di 414.128 m², mentre quattro porte davano accesso alla città costruita sul modello ortogonale cardo-decumanico. La via centrale Decumanus Maximus (l'attuale Via Porta Prætoria, Via Jean-Baptiste de Tillier e Via Édouard Aubert), allora larga nove metri, era la prosecuzione naturale della Via consolare delle Gallie che da Milano arrivava fino al Piccolo San Bernardo. L'accesso alla città era comunque assicurato da un ponte sul Buthier, di cui oggi è visibile solo un'arcata poco distante dal letto del torrente, deviato a causa di un'inondazione. All'interno delle mura sorgevano i quartieri residenziali, il teatro, le terme, il foro e l'anfiteatro, mentre a sud si stendevano i quartieri popolari divisi secondo un modello classico a scacchiera.
Ancora molto controverso è il problema sul popolamento della città prima e dopo la conquista romana. Un incerto documento accenna a 3.000 pretoriani, e della convivenza con iSalassi sopravvissuti, in contrasto con un anfiteatro progettato per una città di trenta/quarantamila abitanti. Un'iscrizione risalente al 23 a.C. sembrerebbe smentire le affermazioni degli storici antichi tra cui Strabone, riguardo alle deportazioni in massa dei Salassi e alle loro vendita come schiavi a Augusta Eporedia. Inoltre il linguaggio giuridico al tempo dei romani incolae indicava gli abitanti di una colonia in possesso di diritti inferiori a quella dei cives. Tali indizi lasciano supporre che la popolazione salassa si sia integrata con i nuovi conquistatori, così come lasciano supporre numerose iscrizioni funerarie nelle quali appaiono nomi salassi associati ad altri romani, i cui figli nati da matrimoni misti portavano sempre nomi latini. In epoca romana ebbe una grande importanza strategica e militare grazie al controllo esercitato sui due passi del Piccolo e delGran san Bernardo. Augusta Prætoria iniziò, fin dal I secolo, ad avere connotazioni inequivocabilmente urbane e monumentali, imponendosi come uno dei più ricchi e popolosi centri abitati dell'Italia Settentrionale.
Dopo il plurisecolare dominio dell'impero e la sua cristianizzazione la città, grazie alle Alpi ed alle mura, riuscì a subire poche invasioni. Secondo una leggenda Augusta Prætoriasarebbe stata distrutta dai Saraceni e dai Barbari; in realtà la città romana subì i danni maggiori dalla ricostruzione tardo medioevale che utilizzò blocchi di pietra delle costruzioni romane per l'edificazione di torri e chiese.
La città divenne sede vescovile verso la fine del IV secolo, appartenendo prima alla vastissima diocesi di Vercelli, poi alla chiesa metropolita di Milano fino all'VIII secolo. All'inizio del VI secolo la città appartenne al regno dei Goti; successivamente venne contesa tra i Franchi e i Longobardi che la cedettero nel 575 a Gontranno, re di Borgogna. I Franchi diPipino il Breve giunsero da qui per scacciare i Longobardi dall'Italia Settentrionale. L'impero di Carlo Magno diede impulso alla Via Francigena che collegava Roma conAquisgrana, infine, alla morte di Carlo il Grosso, l'ultimo imperatore carolingio, nell'888, seguì dapprima le sorti del regno d'Italia, poi verso la metà del secolo X quelle del regno di Borgogna fino al 1032. Come conseguenza si consolidarono i rapporti politici, economici e commerciali verso l'altro versante delle Alpi. Le conseguenze furono evidenti sul piano culturale e linguistico: dal latino si svilupparono i dialetti francoprovenzali analoghi a quelli parlati in Savoia, nel Delfinato e nella Svizzera Romanda e poi la lingua francese.
La nascita della Contea di Savoia con capitale Chambéry comportò alla città di seguirne le sorti fino all'unità d'Italia.
Aosta ha la particolarità di essere l'unico capoluogo di regione italiano che non è contemporaneamente capoluogo di provincia, dal momento che la provincia di Aosta fu ridotta a circondario della provincia di Torino con la legge Rattazzi e infine trasformata in regione autonoma con la costituzione repubblicana e la relativa legge costituzionale di attuazione del 1948, che non prevede province nella regione[12].