Firenze (IPA: /fiˈrεnʦe/; pronuncia[?·info]; anche Fiorenza nel Medioevo,[4][5] Florentia in latino) è un comune Italiano di 381.678 abitanti[6], capoluogo della Toscana e centro della propria città metropolitana, con una popolazione di 1.012.180 abitanti. È l'ottavo comune italiano per popolazione e il primo[7] della Regione Toscana.
La città di Firenze è il cuore dell'Area metropolitana Firenze - Prato - Pistoia, una conurbazione che conta oltre 1 520 000 abitanti[8][9].
Nel Medioevo è stato un importante centro culturale, commerciale, economico e finanziario. Nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana, dal 1569 al 1859, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena. Fu capitale d'Italia dal 1865 al 1871, dopo l'unificazione del Paese (1861).
Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO, è considerata il luogo d'origine del Rinascimento ed è universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata come una delle più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei – tra cui il Duomo, Santa Croce, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoriae Palazzo Pitti.
Firenze si trova in una posizione scenografica, al centro di un'ampia conca ad anfiteatro all'estremità sud-orientale della piana di Firenze-Prato-Pistoia, circondata su tre lati dalle incantevoli colline argillose di Cercina, appena sopra il quartiere di Rifredi e l'ospedale di Careggi(a nord), dalle colline di Fiesole (a nord-est), di Settignano (a est), e di Arcetri, Poggio Imperiale e Bellosguardo (a sud).
La piana dove sorge la città è attraversata dall'Arno (la città stessa divide il suo corso fra Valdarno superiore e Valdarno inferiore) e da corsi d'acqua minori come il Mugnone, il Terzolle e il fiume Greve.
L'area metropolitana Firenze - Prato - Pistoia istituita dal Consiglio Regionale della Toscana il 29 marzo 2000 comprende interamente le province di Firenze, Prato e Pistoia, con una popolazione di circa 1 520 000 abitanti. Le zone pianeggianti dell'area metropolitana costituiscono un ambiente fortemente antropizzato con presenza di ampie zone industriali e commerciali, dove gli spazi naturali sono ridotti. Le zone collinari hanno da secoli una vocazione agricola e abitativa, con i boschi originari fortemente ridotti, specialmente nelle zone a sud e ad est della città. Nella piana sono presenti aree umide non urbanizzate nella zona ad ovest della città lungo il fiume Arno.
Lo stesso argomento in dettaglio: Clima di Firenze, Clima della Toscana, Stazione meteorologica di Firenze Peretola, Stazione meteorologica di Firenze Ximeniano, Stazione meteorologica di Firenze Museo La Specola e Stazione meteorologica di Firenze Reparto Idrografico. |
Nel panorama meteorologico mondiale la città di Firenze fu una delle prime ad emergere storicamente, grazie alla stazione meteorologica di Firenze Monastero degli Angeli che tra il 1654 e il 1670 effettuava osservazioni meteorologiche e registrazioni di dati termometrici per la rete meteorologica granducale, istituita da Ferdinando II de' Medici e che includeva in quegli anni anche le stazioni toscane diVallombrosa (1656-1668), di Pisa (1657-1658) e di Cutigliano (1658-1659), oltre ad estendersi alle stazioni italiane di Bologna, Parma eMilano e a quelle europee di Innsbruck, Varsavia e Parigi.[10]
Dal punto di vista climatico, Firenze ha un clima temperato con estati calde e talvolta con episodi afosi e inverni moderatamente freddi e umidi; secondo la classificazione dei climi di Köppen, quello fiorentino risulta un clima temperato umido (Cfa). In inverno, e qualche volta anche fra ottobre e novembre e tra marzo e aprile, la temperatura può scendere sotto lo zero, specialmente durante le notti caratterizzate da cielo sereno o poco nuvoloso e contenuta umidità relativa con accentuata limpidezza atmosferica; anche di diversi gradi in caso di irruzioni di aria fredda artico continentale o di effetto albedo susseguente a nevicate (in media i giorni di gelo sono 41, divisi in 31 l'invernoe 5 sia in autunno che in primavera). In estate, soprattutto negli ultimi anni, sono frequenti le giornate in cui si raggiungono i 35-36 °C, evento normale con forti anticicloni per una latitudine sotto al 45º parallelo dove l'incidenza del Sole è molto forte, e talvolta le temperature si avvicinano anche ai 40 °C, raggiungendoli e superandoli di poco in alcune annate.[11]
Le precipitazioni risultano concentrate prevalentemente in primavera (massimo secondario per accumulo con numero massimo di giorni di pioggia stagionali) ed autunno, stagione durante la quale possono risultare abbondanti. Integrando le serie storiche pluviometriche della stazione meteorologica dell'Osservatorio Ximeniano (dal 1822) e diquella dell'aeroporto di Peretola (dal 1951), l'anno più piovoso registrato a Firenze è stato il 1937 con 1 269,9 mm totali annui, seguito dal 1838 con 1226,9 mm totali e dal 1910con 1200,3 mm totali. Al contrario, l'anno più siccitoso è finora risultato il 1894 con 433,7 mm totali annui (lo stesso anno accumulo di 405,0 mm totali alla stazione meteorologica di Firenze Museo La Specola), seguito dal 1945 con 453,1 mm totali (i suddetti anni sono gli unici ad aver fatto finora registrare accumuli totali inferiori ai 500 mm). A livello mensile nel centro storico cittadino, in base alla serie storica pluviometrica dell'Osservatorio Ximeniano, dal 1822 al 2006 sono stati 15 i mesi ad aver chiuso senza accumuli pluviometrici (5 volte il mese di luglio, 3 volte il mese di marzo, 3 volte il mese di agosto ed una volta ciascuno i mesi di febbraio, maggio, giugno e novembre), mentre sono risultati 11 i mesi ad aver chiuso con accumuli totali superiori ai 250 mm: tra essi il nettamente più piovoso è risultato ottobre 1992 con 470,6 mm totali. Per accumulo totale novembre 1844 è all'ottavo posto assoluto e al quarto posto mensile, mentre novembre 1966 si piazza oltre il decimo posto assoluto, nonostante nei suddetti mesi si siano verificate due fra le più devastanti alluvioni cittadine mai documentate.[12]
Le precipitazioni nevose avvengono quasi tutti gli anni (la media delle segnalazioni di neve nei METAR della stazione meteorologica di Firenze Peretola è di poco più di due giorni l'anno fra il 1964 e il 2011, pur essendoci alcune annate totalmente prive di precipitazioni nevose[13]), spesso però si tratta solo di deboli fioccate o nevischio con accumuli scarsi o nulli; gli eventi di rilievo, più frequenti fino agli anni sessanta, negli ultimi decenni hanno tempi di ritorno sui 10 anni circa anche se un nuovo aumento della frequenza si è verificato negli ultimi inverni.[14] Integrando le serie storiche nivometriche della stazione meteorologica dell'Osservatorio Ximeniano (dal 1874) e di quella aeroportuale di Peretola (dal 1951), l'anno con la maggiore frequenza di precipitazioni nevose, comprendenti sia quelle con accumulo che senza accumulo e miste a pioggia, è stato il 1895 con 14 giorni, seguito dal 1904, 1906 e 2012 con 11 giorni e dal 1929 e 1940 con 10 giorni. Al contrario non si sono contati giorni con precipitazioni nevose in città nel 1884, nel 1902, 1903,1908, 1910, 1921, 1927, 1930, 1931, 1936, 1937, 1943 e 1949; nessun giorno di neve né presso l'osservatorio né presso l'aeroporto anche nel 1951, 1952, 1959, 1964, 1971,1972, 1974, 1975, 1977, 1978, 1989 e 2011.
La ventilazione nel corso dell'anno risulta essere prevalentemente di debole intensità, con possibili rinforzi fino a vento moderato nelle ore tardo-pomeridiane dei mesi estivi, per l'attivazione delle brezze marine dovute al forte gradiente termico che si viene a creare fra il Mar Ligure e le aree interne, e fino a vento di moderata e talvolta forte intensità ditramontana o di bora nei mesi invernali durante le irruzioni artiche, sia per gradiente isobarico che per gradiente termico. La direzione prevalente è pertanto quella settentrionale nei mesi autunnali, invernali e nella prima parte della stagione primaverile, mentre il periodo tardo primaverile e i mesi estivi vedono la prevalenza di venti occidentali per la maggiore incidenza dell'azione delle brezze termiche che, soprattutto nelle ore tardo-pomeridiane, possono riuscire ad aggirare l'orografia e ad entrare nella piana fiorentinarisalendo il corso dell'Arno. Le correnti settentrionali associate al passaggio di fronti perturbati tendono a creare ombra pluviometrica e, in inverno, ombra nivometrica per la presenza del crinale appenninico a nord della conca del basso Mugello che influenza anche le condizioni atmosferiche dell'area fiorentina. Vista la presenza di rilievi di altitudini modeste che dividono la piana fiorentina dalla conca del basso Mugello e dal crinale appenninico, l'eventuale attivazione di venti settentrionali tende però a contenere parzialmente le temperature massime anche durante la stagione estiva per il rimescolamento d'aria che determina perdita parziale di subsidenza atmosferica e a far aumentare i valori minimi per la conseguente mancanza di inversione termica notturna: effetti simili si verificano anche con attivazione di venti da altre direzioni.
Per la meno intensa ventilazione dovuta alla relativa lontananza dal mare (quest'ultimo esercita un forte, e decisivo ai fini delle temperature, assorbimento/smorzamento del calore solare oltre a riflettere una parte della luce incidente) ed alle costruzioni cittadine che la deviano e/o frenano, le temperature massime medie estive sono sensibilmente più alte di quelle che si registrano generalmente lungo tutta la costa toscana. A causa dell'elevata subsidenza atmosferica che può originarsi in condizioni anticicloniche con calma di vento talvolta possono essere raggiunti o raramente anche superati i 40 °C in presenza della saldatura tra anticiclone delle Azzorre al suolo e anticiclone subtropicale africano in quota. Nelle ore diurne ma anche nelle ore notturne l'umidità relativa presente in città è mediamente inferiore rispetto a quella marittima dove la costante evaporazione degli strati più superficiali dell'acqua del mare solamente in parte è nascosta e mitigata da una continua ventilazione. Al contrario, nei mesi invernali, le temperature minime possono scendere di alcuni gradi sotto lo zero per l'inversione termica in condizioni anticicloniche con cielo sereno e calma di vento.
A tal proposito, vanno ricordati i valori massimi e minimi assoluti, registrati presso la stazione aeroportuale di Peretola nella periferia di NW della città, che hanno portato il termometro a salire fino a 42,6 °C il 26 luglio 1983 (errati i +43,3 °C omologati il 1º agosto 2012) e a scendere fino a −23,2 °C il 12 gennaio 1985. Nel centro storico invece la temperatura massima assoluta è quella di +42,1 °C del 21 agosto 2011 registrata presso la stazione meteorologica di Firenze Città del servizio agrometeorologico dell'ARSIA(stazione non attiva nel luglio 1983),[15] mentre la temperatura minima assoluta resta finora quella di −12,9 °C del 30 dicembre 1849 registrata alla storica stazione meteorologica di Firenze Ximeniano. Poco fuori i confini comunali, sono da segnalare temperature massime assolute superiori a quella della stazione meteorologica aeroportuale di Peretola: nell'agosto 2003 la stazione idrologica di Antella, a sud-est della città, raggiunse +43,1 °C il giorno 6 (valore da ritenersi il più elevato a livello regionale escludendo i dati sovrastimati ed errati), mentre il giorno precedente la stazione idrologica di San Colombano a ovest della città si era fermata a +43,0 °C (entrambe le stazioni non erano attive nel luglio 1983 quando avrebbero potuto far registrare valori superiori a questi).[16][17][18]
La continentalità del clima di Firenze può essere riassunta osservando i valori massimi e minimi assoluti mensili della tabella sottostante. Analizzando tali dati, si può verificare che negli ultimi dieci anni sono stati superati ben sei record mensili di caldo nei mesi di marzo con 25,8 °C nel 2012 (eguagliando il 1989); aprile con 31,2 °C, sempre nel 2012superando il precedente record di 30,6 °C del 1949; maggio con 35,0 °C nel 2009 superando i 34,4 °C del 2008 che a loro volta avevano superato i 34,0 °C del 1979; agosto con 41,1 °C nel 2003 (record precedente i 40,6 °C del 1947); ottobre con 31,6 °C nel 2011 superando i 30,8 °C del 1985; novembre nel 2004 con 27 °C (record precedente nel 1984con 25 °C). Soltanto nel 1947 sono stati superati i 40 °C all'aeroporto di Peretola, sia nel mese di luglio (+40,2 °C) che in quello di agosto (+40,6 °C). Al tempo stesso, nell'ultimo decennio sono stati superati solo due record mensili di freddo per i mesi di aprile e di dicembre, rispettivamente nel 2003 con −3,2 °C e nel 2005 con −10,2 °C. Va comunque detto che i dati qui analizzati si limitano al periodo dal 1946 in poi, senza poter verificare eventuali valori superiori o inferiori che potrebbero essere stati registrati nel periodo antecedente al 1946. Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi registrati nel trentennio 1961-1990 presso la stazione meteorologica di Peretola, ufficialmente riconosciuta dall'organizzazione meteorologica mondiale,[19] oltre ai valori estremi minimi e massimi mensili dal 1946 in poi.[20][21][22]
Firenze Peretola | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 10,1 | 12,0 | 15,0 | 18,8 | 23,4 | 27,3 | 31,1 | 30,6 | 26,6 | 21,1 | 14,9 | 10,4 | 10,8 | 19,1 | 29,7 | 20,9 | 20,1 |
T. min. media (°C) | 1,4 | 2,8 | 4,9 | 7,7 | 11,3 | 14,7 | 17,2 | 17,0 | 14,2 | 10,0 | 5,5 | 2,4 | 2,2 | 8,0 | 16,3 | 9,9 | 9,1 |
T. max. assoluta (°C) |
19,0 (1985) |
23,4 (1991) |
25,8 (1989) |
31,2 (2012) |
35,0 (2009) |
40,0 (1990) |
42,6 (1983) |
41,1 (2003) |
36,7 (1949) |
31,6 (2011) |
27,0 (2004) |
20,4 (1989) |
23,4 | 35,0 | 42,6 | 36,7 | 42,6 |
T. min. assoluta (°C) |
-23,2 (1985) |
-11,4 (1956) |
-11,6 (1949) |
-3,2 (2003) |
1,0 (1957) |
5,6 (1975) |
8,0 (1954) |
9,2 (1963) |
3,6 (1977) |
-2,6 (1970) |
-6,0 (1981) |
-10,2 (2005) |
-23,2 | -11,6 | 5,6 | -6,0 | -23,2 |
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) | 12 | 9 | 4 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 10 | 31 | 5 | 0 | 5 | 41 |
Nuvolosità (okta al giorno) | 4,9 | 4,7 | 4,7 | 4,9 | 4,4 | 3,8 | 2,7 | 2,8 | 3,3 | 3,8 | 4,9 | 5,1 | 4,9 | 4,7 | 3,1 | 4,0 | 4,2 |
Precipitazioni (mm) | 73,1 | 69,2 | 80,1 | 77,5 | 72,6 | 54,7 | 39,6 | 76,1 | 77,5 | 87,8 | 111,2 | 91,3 | 233,6 | 230,2 | 170,4 | 276,5 | 910,7 |
Giorni di pioggia | 9 | 8 | 9 | 9 | 9 | 6 | 4 | 6 | 6 | 7 | 10 | 9 | 26 | 27 | 16 | 23 | 92 |
Umidità relativa media (%) | 76 | 70 | 66 | 68 | 68 | 68 | 65 | 66 | 69 | 73 | 76 | 78 | 74,7 | 67,3 | 66,3 | 72,7 | 70,3 |
Pressione a 0 metri s.l.m. (hPa) | 1 017 | 1 015 | 1 015 | 1 013 | 1 015 | 1 015 | 1 015 | 1 014 | 1 017 | 1 018 | 1 015 | 1 014 | 1 015,3 | 1 014,3 | 1 014,7 | 1 016,7 | 1 015,3 |
Vento (direzione-m/s) |
N 4,2 |
N 4,3 |
NE 4,3 |
N 4,1 |
SW 3,8 |
W 3,8 |
W 3,8 |
W 3,6 |
NE 3,8 |
NE 4,3 |
N 4,2 |
N 4,2 |
4,2 | 4,1 | 3,7 | 4,1 | 4,0 |
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Firenze e Florentia. |
La piana fiorentina e le colline circostanti sono state abitate fin dalla Preistoria, come testimoniano i ritrovamenti archeologici nell'area.
Il primo insediamento stabile fu un villaggio su palafitte, realizzato attorno all'XI secolo a.C. da popolazioni di civiltà villanoviana, nei pressi di un guado sul Fiume Arno, al centro di una fertile pianura.
Attorno al 150 a.C., gli Etruschi della vicina Visul (l'odierna Fiesole), situata in alto sulla collina, vi fondarono una "città satellite" nei pressi dell'Arno, per sfruttare la presenza della via d'acqua, e vi edificarono un primo ponte in legno.
Già in epoca etrusca, la città fu chiamata con l'appellativo Florentia, in latino, lingua che andava affermandosi nella vallata transitata da numerosi viandanti. Pare che il nome derivi proprio dalla pianura "fertile" (in latino florentes) in cui si trovava il nucleo abitato, e non dal fiore simbolo della città, in quanto il Giglio fu adottato come emblema solo alcuni secoli più tardi. Ha poco credito anche l'ipotesi che il nome derivi dal Re Fiorino, leggendario primo regnante etrusco della città. Altra ipotesi è quella di Birenz, che in etrusco significa "tra le acque", trovandosi alla confluenza dell'Arno con i Torrenti Mugnone ed Affrico. Questa parola, sarebbe stata poi latinizzata dai romani.
A seguito delle guerre tra Silla e Mario, l'etrusca Visul divenne romana, assumendo il nome latino di Fæsule e, nel 59 a.C., grazie alla Legge Giulia, anche Florentia diviene un castrum per veterani romani, circondato da mura, con la tipica pianta rettangolare, e dotata di piazza centrale (Foro) ove incrociavano le vie principali (cardo e decumanus).
Sede di una diocesi già a partire dal IV secolo, la città fu definita Municipium splendidissimum e, fin dai tempi dell'imperatore Adriano, fu collegata a Roma dalla via Cassia. Sotto Diocleziano fu innalzata a Corrector Italiae (capitale dell'Etruria e dell'Umbria) per poi passare attraverso periodi di dominazione bizantina, ostrogota, longobarda e franca, durante i quali la popolazione scese talvolta a poche migliaia di persone.
A partire dal X secolo la città si sviluppò e dal 1115 si rese Comune autonomo. Nel XIII secolo fu divisa dalla lotta intestina tra i Ghibellini, sostenitori dell'imperatore del Sacro Romano Impero, e i Guelfi, a favore del Papato romano. Dopo alterne vicende, i Guelfi vinsero (la cosiddetta "battaglia di Colle", 17 giugno 1269), ma presto si divisero internamente in "Bianchi e Neri".
La conflittualità politica interna non impedì alla città di svilupparsi fino a diventare una delle più potenti, prospere in Europa, assistita dalla sua propria valuta in oro, il fiorino (introdotto nel 1252), dalla decadenza della sua rivale Pisa (sconfitta da Genova nel 1284 e comprata da Firenze nel 1406), e dalla sua potenza mercantile risultante da una costituzione anti-aristocratica, i cosiddetti "Ordinamenti di giustizia" di Giano della Bella (1293). L'espansione territoriale riguardò anche la Romagna e giunse, agli inizi del XV secolo, alle porte di Forlì, allora sotto il dominio degli Ordelaffi, con l'acquisto fiorentino di Castrocaro (1403)[23]. Nasce così la cosiddetta Romagna toscana.
A fronte di una popolazione stimata di 80 000 persone prima della peste nera del 1348 (immediatamente dopo Venezia, e subito prima diMilano e Bologna, era la maggiore città italiana dell'epoca per popolazione), 25 000 persone lavoravano nell'industria della lana. Nel 1345Firenze fu teatro di uno sciopero da parte dei Ciompi, che nel 1378 organizzarono una breve rivolta contro il dominio oligarchico della città. Dopo la repressione, la città cadde sotto il dominio della famiglia Albizi (1382-1434), acerrimi nemici ma anche precursori dei Medici.
Fu sotto il dominio, anzi la Signoria, di quest'ultima famiglia che Firenze conobbe la sua era probabilmente più fausta. A partire dal 1437 e per diversi secoli, i Medici per dar lustro alla casata, ma anche per un senso di offerta e amore verso la propria città e i cittadini, radunarono a corte i migliori artisti, letterati, umanisti e filosofi del tempo: tra gli altri,Michelangelo Buonarroti, Pico della Mirandola, Verrocchio, Michelozzo, Angelo Poliziano, Antonio Pollaiolo, Sandro Botticelli, Galileo Galilei, Filippo Brunelleschi e Leonardo da Vinci.
Il primo periodo del dominio dei Medici terminò con il ritorno di un governo repubblicano, influenzato dagli insegnamenti del radicale priore Domenicano Girolamo Savonarola (che fu giustiziato nel 1498 e che prima di morire lasciò un trattato sul governo di Firenze), nelle cui parole si ritrovano spesso argomenti che saranno oggetto di controversie religiose dei secoli seguenti. Gli accadimenti di quegli anni portarono ad una modifica del secolare ordinamento basato su governi consolari e potestarili. Un altro personaggio importante fu Niccolò Machiavelli, le cui indicazioni per il governo di Firenze da parte di una figura forte sono spesso lette come una legittimazione delle tortuosità e anche degli abusi dei politici. Il 16 maggio 1527 i fiorentini estromisero nuovamente i Medici - riportati al potere dagli spagnoli nel 1512 - e ristabilirono una repubblica.
Rimessi al loro posto per la seconda volta nel 1530, con il sostegno sia dell'Imperatore sia del Papa, i Medici diventarono nel 1537 duchiereditari di Firenze, conquistarono la Repubblica di Siena nel 1555 sempre con l'aiuto imperiale e Montalcino nel 1559, arrivando a governare due Stati: lo Stato "Vecchio" di Firenze e lo Stato "Nuovo" di Siena, separati nelle strutture politiche ed istituzionali, ma riuniti nell'unica persona del Sovrano. Questa situazione fu poi sancita nel 1569 con la creazione del titolo di granduchi di Toscana (dignità mai esistita prima di quel momento in Italia).
Il XVII secolo fece raggiungere alla città il massimo splendore nel campo della scienza. Tra il 1654 e il 1670 fu una delle prime città mondiali ad emergere nel settore della meteorologia grazie alla stazione meteorologica di Firenze Monastero degli Angeli, ubicata presso l'omonima struttura conventuale, che effettuava osservazioni meteorologiche e registrazione di dati termometrici in scala fiorentina di 50º nell'ambito della rete meteorologica granducale istituita in quegli anni da Ferdinando II de' Medici e alla quale afferirono anche le stazioni toscane di Vallombrosa, Pisa e Cutigliano, quelle italiane di Bologna, Parma e Milano e quelle europee di Innsbruck, Varsavia e Parigi.[10] Proprio in quello stesso periodo di tempo sorse a Firenze l'Accademia del Cimento, che diede ulteriore impulso alle sperimentazioni in campo scientifico.
Firenze nel corso dei secoli arrivò a regnare su tutta la Toscana, ad eccezione della Repubblica di Lucca, che rimase indipendente e sovrana fino al diciottesimo secolo (con l'arrivo in Italia di Napoleone Bonaparte, il quale vi trascorse 7 anni della sua vita), e del Ducato di Massa e Principato di Carrara, indipendente fino al 1829, quando fu assorbito dal Ducato di Modena.
L'estinzione della dinastia dei Medici e l'ascensione nel 1737 di Francesco Stefano, duca di Lorena e marito di Maria Teresa d'Austria, portò all'inclusione della Toscana nei territori della sfera d'influenza asburgica.
Il granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre del 1786, promulgò il nuovo codice criminale, grazie al quale, per la prima volta nella storia degli stati moderni, furono abolite la pena di morte e la tortura.
Il regno della dinastia austriaca finì prima per mano della Francia e poi definitivamente nel 1859, quando la Toscana venne annessa, tramite plebiscito, al Regno di Sardegna poco prima che diventasse Regno d'Italianel 1861.
Firenze prese il posto di Torino come capitale d'Italia nel 1865, su richiesta di Napoleone III in base allaConvenzione di settembre, finché l'ambìto ruolo non fu trasferito a Roma cinque anni dopo, quando la città papalina fu annessa al regno.
Il 18 maggio 1895 si verificò il più forte terremoto finora registrato in città, con gravi danni anche ad edifici monumentali.
Nel corso del XIX secolo la popolazione di Firenze raddoppiò, per poi triplicare durante il XX secolo con la crescita del turismo, del commercio, dei servizi finanziari e dell'industria.
Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata per un anno dai tedeschi (1943-1944), per poi essere liberata dalla lotta delle brigate partigiane del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale il giorno 11 agosto 1944, dopo aver subito ingenti danni, come l'abbattimento di ponti e case, da parte delle mine dei tedeschi in fuga. Firenze è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici della sua popolazione e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Il 4 novembre 1966 è ricordato dai fiorentini come il giorno dell'alluvione di Firenze. Gran parte del centro fu invasa dall'acqua del fiume Arno. La furia delle acque portò una grande devastazione e alcune decine di morti, invase le chiese, i palazzi e i musei distruggendo archivi ed opere d'arte, allagò i depositi dellaBiblioteca Nazionale Centrale danneggiando molti preziosi volumi. Mischiata alla nafta, per via della rottura delle cisterne di combustibile, l'acqua del fiume s'inerpicò velocemente nei vicoli del centro storico, nei fondi commerciali. Il prezioso Crocifisso di Santa Croce di Cimabue venne deturpato dalla fanghiglia, divenendo presto un simbolo della devastazione. Questo immenso dramma venne vissuto dal mondo con una partecipazione unica, dando ben presto l'avvio ad una incredibile gara di solidarietà che vide la nascita dei famosi angeli del fango, giovani provenienti da ogni dove che si adoperarono nella difficile opera del recupero dei tesori artistici danneggiati.
Lo stesso argomento in dettaglio: Rinascimento fiorentino. |
Firenze è conosciuta come la culla del Rinascimento: la città è ovunque caratterizzata da quello straordinario sviluppo letterario, artistico e scientifico che ebbe luogo nel XIV-XVI secolo. Firenze, con i propri artisti, pensatori, letterati, scienziati di fama mondiale (basti pensare a Leonardo da Vinci che qui creò i suoi capolavori come per esempio laGioconda, Michelangelo, Raffaello, Sandro Botticelli, Niccolò Machiavelli, Filippo Brunelleschi, Galileo tra i tanti) beneficiò sotto tutti gli aspetti, materialmente e spiritualmente, di questo grande cambiamento sociale e divenne uno dei luoghi catalizzatori di quella corrente di pensiero, costituendo uno dei più importanti centri di rinascita della cultura mondiale.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Firenze. |
Il simbolo sullo stemma e sul gonfalone è il giglio di Firenze, simbolo della città fin dal secolo XI. Oggi il giglio è rosso su fondo bianco anche se anticamente i colori erano invertiti proprio in riferimento al colore del giaggiolo Iris florentina. I colori attuali risalgono al 1251 quando i Ghibellini, in esilio da Firenze, continuavano a ostentare il simbolo di Firenze come proprio. Fu allora che i Guelfi, che controllavano Firenze, si distinsero dai propri avversari invertendo i colori che poi sono rimasti fino ai giorni nostri. Il tradizionale simbolo fiorentino subì nel 1809 un attacco da parte di Napoleone Bonaparte che, con un decreto, provò a imporre un nuovo simbolo per Firenze: una pianta di giglio fiorito su un prato verde e uno sfondo argentato sormontato da una fascia rossa e tre api dorate (simbolo dedicato alle grandi città dell'impero napoleonico). Il dissenso fiorentino non fece dare seguito al decreto.
Nella tradizione della commedia dell'arte, la maschera che simboleggia Firenze è Stenterello.