Catania comune |
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Panorama aereo di Catania |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Sicilia | ||||
Provincia | Catania | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Enzo Bianco (PD) dal 10/06/2013 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 37°30′09.61″N15°05′14.17″ECoordinate: 37°30′09.61″N 15°05′14.17″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 7 m s.l.m. | ||||
Superficie | 182,9 km² | ||||
Abitanti | 315 729[1] (31-5-2015) | ||||
Densità | 1 726,24 ab./km² | ||||
Comuni confinanti | Aci Castello, Belpasso,Carlentini (SR), Gravina di Catania, Lentini (SR),Mascalucia, Misterbianco,Motta Sant'Anastasia, San Gregorio di Catania, San Pietro Clarenza, Sant'Agata li Battiati, Tremestieri Etneo | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 95121-95131 | ||||
Prefisso | 095 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 087015 | ||||
Cod. catastale | C351 | ||||
Targa | CT | ||||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | ||||
Cl. climatica | zona B, 833 GG[2] | ||||
Nome abitanti | catanesi | ||||
Patrono | sant'Agata | ||||
Giorno festivo | 5 febbraio | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Catania nella sua città metropolitana |
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Sito istituzionale |
Catania (IPA: [kaˈtanja], ascolta[?·info][3]) è un comune italiano di 315 010 abitanti[1], centro della propria città metropolitana con una popolazione di 1.249.897 abitanti[4].
È il centro della maggiore conurbazione siciliana, nota come "Sistema lineare della Sicilia orientale"[5]. L'agglomerato urbano di Catania supera ampiamente i confini comunali, ed ha una popolazione di 671.587[6] residenti, mentre l'area metropolitana ne conta 805.623[7]. È il comune non capoluogo di regione più popoloso d'Italia.
Fondata nel 729 a.C. dai Calcidesi, vanta una storia millenaria caratterizzata da svariate dominazioni i cui resti ne arricchiscono oggi il patrimonio artistico, architettonico e culturale. Sotto la dinastia aragonese fu capitale del Regno di Sicilia.
Nel corso della sua storia è stata più volte interessata da eruzioni vulcaniche (la più imponente, in epoca storica, è quella del 1669) e da terremoti (i più catastrofici ricordati sono stati quelli del 1169 e del 1693).
Il barocco del suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità, assieme a sette comuni del Val di Noto(Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli), nel 2002.
Catania offre paesaggi eterogenei concentrati in un'area ristretta. Sorge sulla costa orientale dell'isola, ai piedi del vulcano Etna (il vulcano attivo più alto d'Europa) e a metà strada tra le città di Messina e Siracusa.
Il suo territorio comprende anche una vasta fetta della piana di Catania ('a Chiana), una tra le più estese aree coltivate della Sicilia, la cui zona più vicina al mare costituisce l'Oasi del Simeto, riserva naturale di circa 2.000 ettari, istituita nel 1984. L'Oasi del Simeto prende nome dal fiume Simeto, il più importante dell'isola, che sfocia a sud della città. Catania si affaccia sul mar Ionio con il golfo che prende il suo nome.
Intorno al vulcano, inoltre, sorge un'altra area naturale protetta: il Parco dell'Etna.
Il territorio è prettamente pianeggiante a sud e sud-est, e montuoso a nord per la presenza dell'Etna.
Il nucleo originario della città era situato su un colle, corrispondente all'odierna piazza Dante, dove sorge il Monastero di San Nicolò l'Arena (oggi sede universitaria). L'unico altro rilievo importante è la collina Santa Sofia, dove sorge la Cittadella Universitaria, al confine con Gravina, comune del vasto hinterland.
Il verde pubblico è costituito dai parchi situati all'interno della città. Sono sei quelli di una certa grandezza e importanza: il Giardino Bellini, detto 'a Villa o Villa Bellini, è dedicato a Vincenzo Bellini; il Giardino Pacini, detto Villa 'ê varagghi (cioè "degli sbadigli", perché si diceva frequentata soprattutto da pensionati e da sfaccendati in genere) o Villa Pacini, dedicato a Giovanni Pacini; il Parco Gioeni (situato a nord, alla fine della via Etnea); il Parco Falcone e Borsellino (a nord del Corso Italia); il parco I Viceré (nel quartiere Barriera Canalicchio) e il Boschetto della Plaia (nella zona tra l'Aeroporto Vincenzo Bellini e la città). Tra gli altri, per l'importanza storica e per la conservazione della biodiversità, va segnalato l'orto botanico di Catania.
La città è attraversata da un fiume sotterraneo, l'Amenano. In passato, poco fuori le mura ad ovest, si poteva trovare il lago di Nicito, al fiume collegato e ormai coperto dalla colata lavica del 1669 (l'omonima via ne ricorda l'ubicazione). Attualmente, l'Amenano si rende visibile all'Acqua a linzolu, fontana in marmo bianco che sorge tra la cosiddetta "Pescheria" e la piazza del Duomo, e nei sotterranei del locale Ostello Agorà. Ma è stato tutto il territorio circostante a mutare profondamente in seguito a calamità naturali come questa: la costa a nord del porto è appunto una scogliera sorta in seguito alle varie colate laviche, in epoca storica nel 1169, 1329 e 1381, anno in cui venne coperta anche parte dell'antico Porto Ulisse; tale tratto di costa è chiamato appunto "La Scogliera" e comprende la spiaggetta di San Giovanni li Cuti.
L'area a sud del Castello Ursino, un tempo a picco sul mare, è invece il prodotto dell'enorme colata del 1669 che, accerchiatolo, si spinse per qualche chilometro verso il mare. La costa a sud del porto venne profondamente modificata, formando il litorale attuale (la cosiddetta "Plaia") che è, invece, sabbioso.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Catania Centro, Stazione meteorologica di Catania Fontanarossa e Stazione meteorologica di Catania Sigonella. |
La città e la piana di Catania presentano un clima mediterraneo, pur con alcuni connotati di tipo subtropicale e continentale, ben ravvisabili dall'analisi dei dati climatici dellestazioni meteorologiche ufficiali di Fontanarossa e di Sigonella, che descrivono rispettivamente il quadro relativo alla città di Catania e all'entroterra della piana.
Le precipitazioni, piuttosto scarse, sono comprese tra i 450 e i 550 mm annui, con minimo estivo molto marcato e moderato picco nella stagione autunnale.
L'inverno, spesso di breve durata, assicura temperature massime diurne generalmente piuttosto miti, mentre nelle ore notturne possono verificarsi raffreddamenti, più pronunciati nell'entroterra e nei paesi etnei, in presenza di cielo sereno e vento calmo: tutto ciò a causa degli effetti continentali che si verificano nell'esteso territorio pianeggiante che, nella parte più interna, sono influenzati anche dalla presenza dell'Etna.
Il record assoluto di freddo, 7 gradi centigradi sotto lo zero, fu raggiunto il 1º febbraio 1962.[8]
L'estate, di lunga durata, si presenta molto calda, anche se raramente con alti tassi di umidità. Mentre lungo la fascia litoranea le temperature massime sono parzialmente contenute dalla brezza marina di levante, nella parte più interna della città e della piana si registrano valori molto elevati.
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Catania. |
Le origini del nome |
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Secondo lo storico greco Plutarco, il suo nome deriva dakatane (cioè grattugia), per l'associazione con le asperità del territorio lavico su cui sorge, od anche dal protolatinokatina (catino, bacinella) per la conformazione naturale a conca delle colline intorno alla città. L'etimologia resta comunque oscura[9]: secondo altre interpretazioni, il nome deriverebbe dall'apposizione del prefisso greco katà- al nome del vulcano Etna (Aitnè, dal greco) (in modo che ne risulti "nei pressi di" o "appoggiata" all'Etna)[10]. |
Catania era originariamente un insediamento sicano[11], quindi dopo il XIII secolo a.C. sede di un grosso villaggio siculoe rifondato come Kατάvη nel 729 a.C. da coloni greci calcidesi guidati da Tucle dal dominio dei quali venne tolta nel 476 a.C. da Gerone I di Siracusa che la chiamò Aitna (Etna). Dopo la morte del tiranno siracusano e la sconfitta di Trasibulola città fu riconquistata dai Katanaioi che le rimisero il nome originario. Subì la conquista di Dionisio I di Siracusa.
Fu poi conquistata dai Romani nel 263 a.C. È l'inserimento nella universalitas romana che attribuisce alla città il carattere di "sistema urbano complesso", che verrà continuato fino alla riconversione "barocca" operata dopo la distruzione di fine XVII secolo.[12]
Alla caduta dell'Impero Romano la Sicilia venne conquistata nel VI secolo dagli Ostrogoti di re Teodorico il Grande che si occupò della ricostruzione delle mura della città, utilizzando le pietre che costituivano l'anfiteatro romano[13]. Venne in seguito conquistata dai Bizantini, e nella seconda metà del IX secolo dai musulmani[14]. Nel 1071 viene conquistata dai Normanni che provvidero a ridarle la sede vescovile, con l'approvazione del papa Urbano II (bolla pontificia del 9 marzo 1092); sarà elevata a sede arcivescovile,Arcidiocesi di Catania, nel 1859. Fu poi governata dagli Svevi, periodo in cui si eresse il Castello Ursino e si crearono le figure amministrative che perdurarono fino al 1817[15]. La città fu una delle sedi della corte itinerante di Federico II di Svevia e da qui furono emanati editti e leggi di grande importanza. Alla fine del casato Hohenstaufen furono gliAngioini a prendere possesso della città, occupandola militarmente abusando spesso della popolazione locale.
In generale, la città viene menzionata innanzitutto per la presenza dell'Etna nelle sue vicinanze: "la città racconta una storia di ridotta emergenza politica"[12].
Nel 1282, passò al ramo cadetto degli Aragonesi (in quanto la moglie di Pietro d'Aragona era nata a Catania) che fino a re Martino I di Aragona fecero di Catania la capitale delRegno di Trinacria. Dopo la cancellazione del regno di Trinacria la Sicilia perse l'indipendenza e passò sotto i domini Spagnolo, Savoiardo e Borbonico.
Nel 1622, Emanuele Filiberto di Savoia, viceré di Sicilia, con lettera ratificata da Filippo IV, aveva assegnato alSenato catanese funzioni pari a quelli di Palermo e Messina, concedendole una certa autonomia.
Le due importantissime catastrofi naturali di fine XVII secolo (l'eruzione dell'Etna del 1669 e il terremoto del Val di Noto del 1693) segnano "il transito verso la modernità"[16]. La rifondazione, in ogni caso, non prescinde dal tessuto antico, anche per il sopravvivere di diversi edifici (in particolare le mura, le absidi del duomo, il Castello Ursino).[17]
Tra il 1816 e il 1818 acquisì lo status di Comune, lasciando quello di Urbs, in modo da essere governata da un Intendente, coadiuvato dal Segretario generale e dal Consiglio di Intendenza. Nel 1860 Catania entrò a far parte del Regno d'Italia. Oggi è uno dei principali comuni italiani, capoluogo della provincia di Catania.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Catania. |
Lo stemma della Città di Catania è costituito da uno scudo con lo sfondo azzurro, cimato dalla corona reale aragonese e, nella parte inferiore, la legendache riporta la sigla “S.P.Q.C.” (Senatus Populusque Catanensium), al centro è presente un elefante posto di profilo di colore rosso porpora con le zanne rivolte a sinistra (destra araldica), sopra di esso è presente una lettera “A” maiuscola anch'essa di colore rosso, che sta per Agata, il nome della santa patrona.