Sarule comune |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Sardegna | ||||
Provincia | Nuoro | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Mariangela Barca (lista civica) dal 27/05/2013 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 40°13′45″N 9°09′53″ECoordinate: 40°13′45″N 9°09′53″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 630 m s.l.m. | ||||
Superficie | 52,72 km² | ||||
Abitanti | 1 693[1] (30-11-2015) | ||||
Densità | 32,11 ab./km² | ||||
Comuni confinanti | Mamoiada, Ollolai, Olzai, Orani, Ottana | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 08020 | ||||
Prefisso | 0784 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 091077 | ||||
Cod. catastale | I448 | ||||
Targa | NU | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Cl. climatica | zona D, 1 841 GG[2] | ||||
Nome abitanti | sarulesi | ||||
Patrono | san Michele Arcangelo | ||||
Giorno festivo | 29 settembre | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Sarule nella provincia di Nuoro |
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Sito istituzionale |
Sarule è un comune italiano di 1.693 abitanti della provincia di Nuoro che si trova a 630 metri sul livello del mare nella Barbagia di Ollolai.
Situato nella Barbagia di Ollolai, alle pendici del Monte Gonare, Sarule si estende per oltre 52 km² e confina con Ollolai, Orani, Olzai, Ottana e Mamoiada. Il suo territorio presenta una notevole differenza altimetrica, che varia dai 215 m della Valle di Ghirthoe, ai 1086 m del Monte Gonare.
Numerosi ritrovamenti risalenti al periodo nuragico testimoniano le origini antiche del paese. Nell'Alto medioevo si trovava sotto il dominio di Ospitone, inviato dal Papa Gregorio Magno per sollecitare la conversione al cristianesimo dell'intera popolazione della zona, ancora legata a credenze pagane.
Abitanti censiti[3]
Nel dialetto di Sarule, varietà della lingua sarda parlata nella Barbagia di Ollolai, si riscontra la presenza di alcuni termini di chiara derivazione araba,[4] che si ipotizza[5] siano stati portati in maniera diretta da schiavi catturati o da pirati rifugiatisi nelle montagne dell'interno dell'Isola. Altri termini invece sono arrivati attraverso il dialetto pisano o quello genovese, oppure attraverso le lingue dei plurisecolari dominatori dell'Isola, il catalano e lo spagnolo, idiomi abbondantemente influenzati dall'arabo; altri termini ancora sono arrivati attrraverso i commercianti siciliani e quelli napoletani. Non si può inoltre trascurare l'apporto fornito dalle comunità ebraiche provenienti dalla Spagna musulmana, e stabilitesi nei ghetti di Cagliari, Sassari e Alghero. Fra i termini di origine araba presenti nel sardo, due si trovano solamente nel dialetto sarulese: dimma (Nell'espressione "lu àmus a dimma") e tabeccàre (Nell'espressione "'(f)àcco comènte mi tabèccat", che letteralmente significa "faccio come mi pare", e può essere ricondotto alla radice tbq che tra i diversi significati ha anche quello di "stare bene", "convenire", etc).
La maschera principale del carnevale sarulese è la cosiddetta maschera a gattu (Maschera del gatto), citata anche da Grazia Deledda nel romanzo Elias Portolu. Le due gonne del costume tradizionale sono indossate al rovescio, una coperta bianca sulla testa simboleggia la nascita, un velo nero di fronte al viso la morte, e una fascia rossa intorno al capo il matrimonio. Il fantoccio destinato a venire bruciato alla fine dei festeggiamenti è detto Su maimone, vestito con pantaloni da cavallerizzo (pantalones a s'isporta) imbottiti di stracci, gambali, e un camicione che nasconde una damigiana colma di vino con cui si riempiono i bicchieri dei partecipanti ai festeggiamenti. Nella figura di Su Maimone è possibile ritrovare echi di antichi riti contro la siccità che si ritrovano nell'Antico Egitto[6].