Lecce comune |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Puglia | ||||
Provincia | Lecce | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Paolo Perrone (PdL) dal 07/05/2012 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 40°21′07.24″N18°10′08.9″ECoordinate: 40°21′07.24″N 18°10′08.9″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 49 m s.l.m. | ||||
Superficie | 238,39[2] km² | ||||
Abitanti | 94,148[3] (31-12-2014) | ||||
Densità | 0,39 ab./km² | ||||
Frazioni | Frigole, San Cataldo, San Ligorio, Torre Chianca, Torre Rinalda, Villa Convento | ||||
Comuni confinanti | Arnesano, Cavallino, Lequile,Lizzanello, Monteroni di Lecce, Novoli, San Cesario di Lecce, San Pietro in Lama, Squinzano, Surbo,Torchiarolo (BR), Trepuzzi,Vernole | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 73100 | ||||
Prefisso | 0832 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 075035 | ||||
Cod. catastale | E506 | ||||
Targa | LE | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Cl. climatica | zona C, 1 153 GG[4] | ||||
Nome abitanti | leccesi | ||||
Patrono | sant'Oronzo, Giusto eFortunato | ||||
Giorno festivo | 26 agosto | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Lecce all'interno dell'omonima provincia |
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Sito istituzionale |
Lecce (IPA: [ˈletʧe] ascolta[?·info]; Lécce in salentino, Lupiae in lingua latina, Luppìu in griko) è un comune italiano di 94.148 abitanti[3], capoluogo dell'omonima provincia in Puglia. Situata in posizione pressoché centrale della penisola salentina, è comune capofila di un'area vasta di circa 500.000 abitanti, comprendente 31 comuni della parte settentrionale della provincia[5]. Sorge a 11 chilometri dalla costa adriatica e a 23 da quella ionica ed è il capoluogo di provincia più orientale d'Italia.
Città d'arte del Meridione italiano, è nota come "la Firenze del Sud" o la "Firenze del Barocco"[6]: le antichissime origini messapichee i resti archeologici della dominazione romana si mescolano infatti alla ricchezza e all’esuberanza del barocco, tipicamente seicentesco, delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti in pietra leccese, un calcare malleabile e molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate è stato particolarmente fecondo durante ilRegno di Napoli ed ha caratterizzato la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di barocco leccese. È stata tra le sei città italiane candidate a Capitale Europea della Cultura per l'anno 2019, ed è stata "Capitale Italiana della Cultura" nel 2015.[7]
Gli antichi geografi greci, Strabone, Tolomeo, conoscono il toponimo ( greco) Luppìai, i latini dànno Lipiae o Lippiae. Il nome antico di Lecce indica località accanto a una o più delle tante "fogge" disseminate per la Puglia: grandi riserve d'acqua. Le basi di Luppìai,Lippiae richiamano elementi che corrispondono a semitico occidentale l-, li ( a, presso, 'to,in') e accadico uppu( pozzo, 'pit, hole'): gli stessi dell'idronimo germanico Luppia: Lippe, che sbocca nel Reno. Rudiae; (greco) Rodìai: accadico rāṭu (canale, cunicolo per l'acqua, corso d'acqua).[8]
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia. |
Lecce sorge nella parte centro-settentrionale della pianura salentina, nel cosiddetto Tavoliere di Lecce, un vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge, a nord, e le serre salentine, a sud. L'area è caratterizzata da un particolare terreno, calcareo-marnoso del Miocene, che nell'Italia meridionale s'incontra quasi esclusivamente nella Terra d'Otranto e che viene comunemente conosciuto col nome di "pietra leccese", facilmente scavabile e tagliabile. La morfologia del territorio è complessivamente pianeggiante.
Caratteristiche del territorio sono i poderosi strati di terra rossa e l'assenza di corsi d'acqua di superficie. Il terreno carsico tuttavia presenta innumerevoli inghiottitoi (chiamatevore o capoventi), punti di richiamo delle piovane, che convogliano l'acqua nel sottosuolo alimentando la falda freatica. Solcano poi la superficie numerosi canali scavati per favorire il deflusso delle piovane negli inghiottitoi, e per evitare quindi la formazione di acquitrini. Nel territorio del comune di Lecce è percorso dall'Idume, un fiume che sfocia nelmare Adriatico nei pressi della marina di Torre Chianca, formando il bacino dell'Idume[1].
Il territorio comunale si estende per oltre 238 km² e si affaccia sul mare Adriatico per più di 20 km. Comprende le frazioni di Frigole, Torre Chianca, Torre Rinalda, San Cataldo, amministrata in parte dal comune di Vernole, Villa Convento, amministrata in parte dal comune di Novoli e il sobborgo di San Ligorio. La località di Casalabate è passata dal 15 maggio 2012 sotto la giurisdizione dei comuni di Squinzano e Trepuzzi per effetto dell'esito del referendum consultivo del 12 e 13 giugno 2011[2].
La popolazione è fortemente concentrata nella parte più meridionale del territorio comunale, dove sorge la città, mentre il territorio ad est e a nord è costituito in gran parte da aree di interesse paesaggistico e ambientale ed è scarsamente popolato.
Lo stesso argomento in dettaglio: Clima della Puglia, Stazione meteorologica di Lecce Osservatorio Meteorologico e Stazione meteorologica di Lecce Galatina. |
La stazione meteorologica di
riferimento è quella di Lecce Galatina situata a 15 km in direzione sud. Dal punto di vista meteorologico Lecce rientra nel territorio del Salento
meridionale e presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. Inoltre, è abbastanza costante la presenza di vento. In base alle medie di
riferimento, la temperatura media del mese più
freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella
del mese più caldo, agosto, si aggira sui +30,1 °C.
Le precipitazionimedie annue,
che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno.
Tuttavia, in piena estate, sono abbastanza frequenti picchi che portano le temperature a raggiungere - e, talvolta, superare - i +40 °C. Nel luglio 1987 la città di Lecce raggiunse i +44,4 °C, mentre nel
gennaio 1979 la stazione
meteorologica di Lecce Galatina segnò -12 °C.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle serre salentine che creano un sistema a scudo. Al
contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[3][4].
Lecce | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 12,4 | 13,0 | 14,8 | 18,1 | 22,6 | 27,0 | 29,8 | 30,0 | 26,4 | 21,7 | 17,4 | 14,1 | 13,2 | 18,5 | 28,9 | 21,8 | 20,6 |
T. min. media (°C) | 5,6 | 5,8 | 7,3 | 9,6 | 13,3 | 17,2 | 19,8 | 20,1 | 17,4 | 13,7 | 10,1 | 7,3 | 6,2 | 10,1 | 19,0 | 13,7 | 12,3 |
Precipitazioni (mm) | 80 | 60 | 70 | 40 | 29 | 21 | 14 | 21 | 53 | 96 | 109 | 83 | 223 | 139 | 56 | 258 | 676 |
Umidità relativa media (%) | 79,0 | 78,9 | 78,6 | 77,8 | 75,7 | 71,1 | 68,4 | 70,2 | 75,4 | 79,3 | 80,8 | 80,4 | 79,4 | 77,4 | 69,9 | 78,5 | 76,3 |
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Lecce, Storia del Salento e Storia della Puglia. |
Le origini del nome |
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Deriva sia dall’antico nome della città, Lupiae (lupia in latino vuol dire “lupa”), sia da Quercus ilex (che sempre in latino significa “leccio”). Nel corso dei secoli il nome Lupiae subì non poche trasformazioni: prima Licea o Litium, poi, in molti documenti medioevali, si ritrova mutato in Lippiae, Licia, Licium, Liccia, per arrivare, in epoche più recenti, all’attuale Lecce[6]. |
La nascita della città di Lecce si può far risalire ad un'epoca antecedente a quella di Roma in quanto pone le sue radici già nell'età messapica. Il primo insediamento fu fondato dalle popolazioni provenienti dall'Illiria durante le migrazioni del III millennio a.C. e conosce il periodo di maggiore maturità nel VII e IV secolo a.C. Una leggenda vuole però che la città sia nata intorno al1200 a.C., per opera di Malennio, subito dopo la distruzione di Troia, e che lui sarebbe stato il primo a dominare in quest'area e a introdurre la cultura greca nella città, allora chiamata Sybar[7].
Nel III secolo a.C. Roma conquistò tutto il Salento, quindi anche Sybar, che aveva mutato il nome in Lupiae, e la vicina Rudiae, città dove era nato il poeta Quinto Ennio che, negli Annales, cantò sei secoli di storia di Roma, a partire dall'arrivo di Enea sulle coste laziali. Tra la fine dell’età repubblicana e gli inizi dell’età imperiale, Lupiae si presenta cinta da mura, costruite su quelle messapiche, dotata di un foro, un teatro ed un anfiteatro ed uno sbocco sul mare: porto Adriano, l'attuale marina di San Cataldo.
All'età neroniana si vuole risalga l'evangelizzazione di Lupiae ad opera del patrizio Publio Oronzio che, convertito al Cristianesimo da Giusto, discepolo di San Paolo, sarebbe stato il primo vescovo e il primo martire della città.
Lo stesso argomento in dettaglio: Contea di Lecce. |
Dopo una breve parentesi di dominazione greca, fu saccheggiata da Totila, re ostrogoto, nel 542 e nel 549 e rimase sotto il dominio dell'Impero Romano d'Oriente per cinque secoli, offuscata dalla potente Otranto, capitale del dominio bizantino. Successivamente, dal VI secolo in poi, si avvicendarono i Saraceni, i Greci, i Longobardi, gli Ungari e gliSlavi.
Fu la conquista normanna a far rinascere Lecce, quale centro commerciale, ed estese il suo territorio sino a diventare capoluogo delSalento. Infatti, a partire da Goffredo (1069) i conti normanni vi tennero corte e qui nacque l'ultimo re normanno, Tancredi, figlio diRuggero III. Ai Normanni seguirono gli Svevi di Federico II e gli Angioini.
Dal 1463 fu soggetta al Regno di Napoli sotto la monarchia di Ferrante d'Aragona, che trasformò Lecce in "Sacro Regio Provinciale Consiglio Otrantino", facendole acquistare sempre più importanza fino a divenire una delle più ricche e culturalmente vive città mediterranee. In questo periodo si sviluppò nei traffici commerciali coi mercanti fiorentini, veneziani, greci, genovesi, albanesi e fu importante centro culturale.
Nel XV secolo ebbero particolare fortuna le sue attività commerciali. Nei due secoli seguenti il Salento fu a più riprese minacciato dalle incursioni turche, tanto che sotto il regno di Carlo V la città fu dotata di una nuova cinta muraria e di un Castello e dell'attuale Porta Napoli.
Il 1630 fu l'anno in cui si diede il via alla costruzione di moltissime strutture religiose. In epoca spagnola la città si trasformò in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, per le tante opere civili e religiose, che privati, clero, congregazioni ecclesiastiche, si diedero da fare per erigere; in un crescendo di opere sempre più belle ed importanti.
Una tremenda epidemia di peste funestò Lecce nel 1656. Le vittime furono migliaia e la tradizione religiosa narra che, dopo tanta attesa, avvenne un miracolo per intercessione di Sant'Oronzo, che fu poi, per questo, proclamato patrono della Città. Precedentemente la patrona era Santa Irene.
Nel 1734, dopo la breve dominazione austriaca, a seguito del pericolo di una restaurazione spagnola, prende il potere la nobiltà. Nel 1821 Lecce partecipò al moto carbonaro e mandò un esercito di resistenza alle truppe austriache. Nel 1848 si formò un governo provvisorio e fu fondato il partito Liberale: durante questi anni sottoscrisse il memorandum delle Province Confederate e partecipò al moto liberale del Meridione. Dopo l'Unità d'Italia, in particolare tra il 1895 ed il 1915, la città conobbe una notevole attività edilizia con la realizzazione di numerose opere pubbliche e la prima espansione fuori dalle mura. Vengono creati nuovi quartieri in stile neoclassico, neomoresco e neogotico[8].
Profilo araldico dello stemma:
« D'argento alla lupa passante di nero, attraversante il fusto di un albero di leccio di verde, sradicato e ghiandifero d'oro. » |
(D.P.R. 20 aprile 1942) |
Profilo araldico del gonfalone:
« Drappo di bianco… » |