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Canelli (Canèj in piemontese) è un comune italiano di 10.640 abitanti della provincia di Asti.
Insieme a Nizza Monferrato è il secondo centro più importante della provincia dopo Asti, sia come realtà produttiva e culturale che per numero di abitanti dopo il capoluogo.
Il 22 giugno 2014, Canelli e l'Asti Spumante vengono proclamate patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO, parte integrante del territorio del Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato.
Bene protetto dall’UNESCO | |
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Patrimonio dell'umanità | |
Paesaggio vitivinicolo del Piemonte - Canelli e l'Asti Spumante (EN) The Vineyard Landscape of Piedmont: Langhe-Roero and Monferrato |
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Tipo | Culturali |
Criterio | (iii) (v) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2014 |
Scheda UNESCO |
(EN) Scheda (FR) Scheda |
Il comune di Canelli si trova in Piemonte, nel sud della provincia di Asti. È situato sul primo aprirsi della valle Belbo, su una modesta porzione di pianura e due grandi aree collinari (separate dall’asse del Belbo), che rappresentano l’uno le ultime propaggini della collina astigiana di riva destra del Tanaro e l’altra le prime pendici della Langa vera e propria. Oltre il 70% del territorio comunale è sito in collina, con pendenza più morbida verso nord; più ripida e scoscesa, con frequenti rocche a spacco nella zona meridionale. L’altitudine massima è di 500 metri s.l.m. circa (frazione Merlini), la minima è di 150 metri s.l.m. circa (pianura lungo il torrente Belbo). Il corso d’acqua di maggior importanza è il Belbo che è caratterizzato da un regime torrentizio che nel passato ha generato frequenti inondazioni.[3]
Il clima si presenta molto mite a differenza di altri paesi limitrofi, in primavera ma anche in inverno perché protetto dai freddi venti, dal paese di Cassinasco.
Canelli, inoltre, ha delle bellissime colline, recentemente annoverate come bene protetto dall'UNESCO.
Le principali frazioni[5] di Canelli sono:
Il territorio di Canelli in epoca preistorica fu sede di numerosi insediamenti dei Liguri Statielli. In epoca romana si sviluppò un primo centro di una certa importanza, attorniato da numerosi fondi rustici dove già si coltivava la vite. Dopo una lunga decadenza Canelli rifiorì a partire dall’Alto Medio Evo tanto che già nell’anno 961 viene definita con il nome di “città”. Verso la metà dell'XI secolo vi si installano i discendenti dei Conti di Acqui che ne assumono signoria e predicato. Ramificati in molte linee parentali, danno vita al Consortile di Canelli, comprendente anche numerosi Comuni del Circondario. Nel 1235 i Signori del Consortile si sottomettono alla Repubblica di Asti e Canelli, ininterrottamente sino ad oggi, seguirà le vicende storiche dell’Astesana. Le potenti famiglie astigiane degli Asinari e degli Scarampi ne terranno il Feudo, questi ultimi elevandolo al titolo di Marchesato. Tra il XVI e il XVII secolo, Canelli, avamposto e Baluardo contro il Monferrato fu teatro di innumerevoli episodi bellici. Benché già in passato fosse uno dei centri più popolosi ed importanti dell’Astesana, le sue definitive fortune iniziarono alla fine del XVIII secolo, quando si sviluppò l’industria Enologica del Moscato d'Asti e dell’Asti Spumante, ancora oggi una delle principali risorse della Città.
Nella notte del 5 novembre 1994 la città venne investita da una forte alluvione causata dalla violentissima piena del torrente Belbo che la devastò per gran parte, mettendo in ginocchio l'economia cittadina e causando anche alcune vittime.
Abitanti censiti[6]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1.742 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Repubblica di Macedonia 930 8,67%
Romania 268 2,50%
Marocco 136 1,27%
Bulgaria 118 1,10%
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Il castello di Canelli o Palazzo Gancia fu edificato nell'XI secolo per difendere le strade che dalla città conducevano ai porti di Savona e Vado Ligure. Il castello fu poi distrutto nel 1617 durante la guerra contro il Monferrato. Ricostruito e ristrutturato nel 1930 dall'architetto Arturo Midana come un'elegante villa, è attualmente proprietà della famiglia Gancia.
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa parrocchiale di San Tommaso. |
Già documentata in atti pubblici del XII secolo, la chiesa attuale fu in gran parte ricostruita nel corso della seconda metà del XVII secolo, e ampliata alla fine dell'Ottocento con l'aggiunta del tiburio, del presbiterio e dell'abside. Conserva al suo interno interessanti arredi e tele dipinte d'epoca Barocca.
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa parrocchiale di San Leonardo. |
Domina scenograficamente l'abitato dall'alto della collina di Villanuova. L'antichissima parrocchia di San Leonardo in epoca medievale era situata più a monte dell'attuale, ma gli eventi bellici del XVII secolo e una serie di frane che ne minarono la stabilità resero necessaria la sua riedificazione nel sito attuale. Fu iniziata nel 1682 ad opera del capomastro luganese Stefano Melchioni; nel 1691 veniva ultimato il campanile, e nel 1694 la nuova chiesa era definitivamente aperta al culto.
Lo stesso argomento in dettaglio: Cattedrali sotterranee. |
Canelli è famosa pure per le cantine sotterranee di invecchiamento dello spumante. Si tratta di vere e proprie cattedrali sotterranee, che si diramano sotto la città, capolavori d’ingegneria e di architettura enologica, dove milioni di bottiglie lasciate a fermentare alla temperatura costante di 12-14 gradi assumono gli aromi e i sapori tipici dello spumante e del vino Canellese. Purtroppo la città si confronta spesso con una natura inclemente, ad esempio quella legata alle frequenti esondazioni del torrente Belbo; disastrosa è risultata l’alluvione del 1994, quando il fango e l’acqua invasero le cantine, causando la perdita di gran parte dello spumante in fermentazione, con danni per milioni di euro. Per fortuna l’ingegno e la volontà dei Canellesi permise sempre di uscire a testa alta da queste gravi emergenze, forse anche in forza della diversificazione del bacino industriale locale che da alcuni decenni si dedica, in alternativa al vino, anche all'eno-meccanica, cioè a quell’insieme di prodotti quali autoclavi, capsulatrici, sciacquatrici, riempitrici, sistemi di tappatura e chiusura, gabbiettatrici, etichettatrici, incartonatrici, palletizzatori, depalletizzatori che vengono esportati nell’intera Europa, nelle Americhe, Russia, Cina, Nuovo Mondo e Africa.
L'economia di Canelli si basa sulla lavorazione di spumante e moscato e dell'importante
comparto eno-meccanico riconosciuto un'eccellenza a livello mondiale. Ricordando che la città è conosciuta all'estero per tutto l'indotto dei vini, e dell'enologia, essendo una delle
capitali del vino mondiali. Il comune è sede di molte storiche aziende vinicole, come Gancia, Bosca,
Tosti-Giovanni Bosca, Bocchino, Contratto, Coppo e molte altre. La Tosti-Giovanni Bosca la Coppo la Gancia la Bocchino la Bosca sono ancora a conduzione famigliare.
I principali vitigni coltivati sul territorio comunale sono:
I principali vini prodotti sono:
Una così rilevante presenza di aziende vinicole ha favorito anche la nascita, dagli anni novanta, di molte aziende per la produzione di macchine enologiche.