Piemonte regione |
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Regione Piemonte | |||||
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La Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte[1][2] |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Amministrazione | |||||
Capoluogo | Torino | ||||
Presidente | Sergio Chiamparino (PD) dal 9 giugno 2014 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate del capoluogo |
45°04′N 7°42′ECoordinate: 45°04′N 7°42′E (Mappa) | ||||
Altitudine | 421[3] m s.l.m. | ||||
Superficie | 25 387,07 km² | ||||
Abitanti | 4 412 321[4] (30-6-2015) | ||||
Densità | 173,8 ab./km² | ||||
Province | 7 + 1 città metropolitana | ||||
Comuni | 1207 | ||||
Regioni confinanti | Emilia-Romagna, Liguria,Lombardia, Provenza-Alpi-Costa Azzurra (FR-PACA),Rodano-Alpi (FR), Ticino(CH-TI), Valle d'Aosta,Canton Vallese (CH-VS) | ||||
Altre informazioni | |||||
Lingue | Italiano, Piemontese,Occitano, Francoprovenzale,Walser | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
ISO 3166-2 | IT-21 | ||||
CodiceISTAT | 01 | ||||
Nome abitanti | piemontesi | ||||
Patrono | san Francesco di Sales, sant'Eusebio di Vercelli | ||||
PIL | (PPA) 123.169 mln €[5] | ||||
PIL procapite | (PPA) 27.700 €[6] | ||||
Cartografia | |||||
Il Piemonte e le sue province |
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Sito istituzionale |
« Su le dentate scintillanti vette, salta il camoscio, tuona la valanga da' ghiacci immani rotolando per le selve scroscianti; ma da i silenzi de l'effuso azzurro esce nel sole l'aquila, e distende in tarde ruote digradanti il nero volo solenne. Salve, Piemonte! » |
(Giosuè Carducci, Piemonte) |
Il Piemonte (pronuncia Piemónte, /pje'monte/[7]; Piemont [pje'munt] in piemontese, in occitano e in francoprovenzale) è una regione a statuto ordinario dell'Italia nord-occidentale di 4.414.224 abitanti[8] con capoluogo Torino. Confina ad ovest con la Francia (regioniRodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra), a nord-ovest con la Valle d'Aosta, a nord con la Svizzera (cantoni Vallese e Ticino), ad est con la Lombardia, a sud-est con l'Emilia-Romagna (per poco meno di 8 km) e a sud con la Liguria.
Il Piemonte è la seconda regione italiana per superficie, dopo la Sicilia, la sesta per numero di abitanti, seconda per maggior numero di comuni (1207, dopo la Lombardia), la più occidentale d'Italia e fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo. È inoltre la quarta regione italiana per esportazioni, con una quota del 10% sul totale nazionale[9], e quinta per valore del Prodotto interno lordocon circa 123 miliardi di euro totali, dietro a Lombardia, Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna. Il PIL pro capite è superiore alla media nazionale.[5][10]
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Piemonte e Zone Altimetriche d'Italia. |
Il territorio della regione è suddivisibile in tre
fasce concentriche, di cui la prevalente e più esterna è quella alpina ed appenninica(ben il 40% del territorio regionale). Al suo interno vi è la zona collinare (27% del territorio), la quale racchiude la zona
pianeggiante (33% del territorio).
Nella regione scorrono moltissimi fiumi e torrenti, tutti affluenti del fiume Po che nasce al Pian del Re ai piedi del Monviso.
Le principali catene montuose sono le Alpi, che circondano la regione ad ovest e nord, e gli Appennini che, situati al confine conLiguria ed Emilia-Romagna costituiscono così un confine naturale.
Piemonte significa ai piedi dei monti (pedemontium), così definito perché circondato su tre lati dalle montagne delle Alpi Occidentalie dell'Appennino ligure. La montagna piemontese ha un aspetto imponente ed aspro: infatti le sommità al di sopra dei tremila metri scendono rapidamente verso la pianura. La sua caratteristica, nella zona occidentale della regione, è infatti di essere priva dellePrealpi, a differenza di tutte le altre regioni alpine. Da ciò deriva il toponimo Piemonte che significa appunto "al piede dei monti". Questo fenomeno è particolarmente evidente in Valle di Susa, dove ad esempio a Susa il fondovalle ai trova a una quota di soli 503 metri s.l.m., mentre le cime circostanti l'abitato superano i 3000 metri e raggiungono i 3538 metri s.l.m. con il Rocciamelone. Poco più a monte, nella zona di Novalesa, sulla frequentata Via Francigena del Moncenisio, un edificio ecclesiastico ora sconsacrato posto alla base del Colle veniva già indicato tra XII e XIII secolo come S. Maria ad Pedem Montis Cenisii, o S. Maria de Pedemontio[11]. Al di sotto delle rocce e dei pascoli ci sono ampie estensioni di boschi: le conifere sono meno diffuse che in altre sezioni delle Alpi e lasciano presto il posto a faggeti e castagneti. In questa fascia sono presenti le più alte cime della regione, che superano i 4000 m: la Punta Nordend(4.609 m), massima elevazione regionale nonché seconda cima più alta del massiccio del Monte Rosa, ed il Gran Paradiso; vi sono poi numerose cime che superano i 3000 m, tra cui il Monviso, Uia di Ciamarella, il Rocciamelone e l'Argentera.
Nelle valli ci sono impronte dell'attività umana che costituiscono importanti vie di comunicazione internazionali stradali e ferroviarie. Nelle valli minori si trovano dighe, impianti idroelettrici e centri turistici.
Le principali zone collinari sono il Canavese (a nord-ovest), le Langhe e il Roero (a sud), il Monferrato (al centro) ed i colli Tortonesi (a sud-est). Le colline meridionali delle Langhe e del Monferrato sono formate da antichi sedimenti marini e sono poco resistenti all'acqua, che vi scava un labirinto di solchi e di valli. I versanti bene esposti sono coltivati a vite, cereali e foraggi ma anche a frutteti e noccioletimentre l'allevamento, che un tempo era molto diffuso, non progredisce. Tra queste colline e le Alpi, un altopiano ricco di acqua arriva fino a Cuneo, ad oltre cinquecento metri di altezza: qui i campi sono coltivati soprattutto a foraggi e cereali. Proprio nella regione ha inizio la Pianura Padana, che, soprattutto nella province di Vercelli e Novara, è ampiamente coltivata a risaie, grazie anche alla grande quantità d'acqua disponibile, sia per le risorgive che, soprattutto, grazie ai canali artificiali, il più importante dei quali è sicuramente il Canale Cavour.
Nell'area attorno alle grandi città, in particolare a Torino e Novara, il paesaggio tipico è quello dello sviluppo industriale, mentre nel resto della pianura il riso si avvicenda ad altri cereali e foraggi e le piantagioni di pioppi si intercalano ai campi.
Il territorio piemontese è ricco di corsi d'acqua, tutti tributari del fiume Po, che attraversa interamente la regione da ovest a est. Da citare, oltre allo stesso Po, sono:
Numerosi sono i laghi alpini di origine glaciale e morenica presenti nella regione. Il lago Maggiore, che segna il confine a est con laLombardia, insieme al proprio emissario, il fiume Ticino, è uno dei laghi più grandi d'Italia, mentre altri, naturali o artificiali, non superano i 2 km². Tra tutti i laghi presenti si ricordano in particolare:
Tra i laghi naturali di dimensioni decisamente più ridotte si citano il Lago di Mergozzo (1,85 km²), il Lago Sirio (0,3 km²), il Lago di Candia(1,52 km²) ed i Laghi di Avigliana (0,9 e 0,61 km²).
Il Piemonte ha un clima tipicamente temperato a carattere sub-continentale, che sulle Alpi diventa progressivamente temperato-freddo e freddo salendo in quota. Nelle zone situate a bassa quota gli inverni sono freddi ed umidi (spesso si formano nebbie fitte) ma poco piovosi. Le estati invece sono calde ed afose con locali possibilità di forti temporali, specialmente nelle zone a nord del Po, mentre nelle zone a sud del Po le precipitazioni estive rappresentano il minimo pluviometrico assieme a quello invernale (le precipitazioni minori in estate sono dovute al fatto che sono meno esposte alle perturbazioni atlantiche, portatrici di piogge e temporali). Le piogge cadono prevalentemente in primavera ed autunno sulla maggior parte del territorio, in estate nelle zone alpine più elevate ed interne: le quantità annue sono notevoli sui versanti montani e pedemontani del nord della regione, mentre sono più scarse sulle pianure a sud del Po, specialmente in provincia di Alessandria.
Sulla piovosità ha molta influenza la direzione di provenienza delle masse d'aria. Se esse sono umide e provengono da sud, sud-est o est, la catena alpina sbarra loro la strada (si tratta del fenomeno detto stau): in tal caso le precipitazioni possono anche essere molto abbondanti, specialmente sui primi versanti montani, talvolta provocando alluvioni. Nel caso invece le correnti d'aria provengano da nord, nord-ovest oppure ovest, l'umidità si scarica sul versante esterno delle Alpi: in tal modo l'aria che raggiunge la regione è asciutta, e possono succedersi diversi giorni senza pioggia (se non settimane). Inoltre, sulle zone montane e pedemontane, specialmente in provincia di Torino, diventano frequenti i fenomeni di foehn (vedi Ondata di caldo del gennaio 2007). La neve d'inverno è una meteora relativamente frequente, stante l'effetto catino delle Alpi e dell'Appennino, maggiore a sud-ovest, che rende difficile il ricambio d'aria e d'inverno favorisce l'accumulo di un cuscinetto di aria fredda al suolo.[12]
Sulle rive del Lago Maggiore è presente un microclima particolare, con inverni freddi, ma più miti che nel resto della regione, ed estati più fresche e temporalesche.
Lo stesso argomento in dettaglio: Geologia del Piemonte. |
Dal punto di vista Geologico il Piemonte è una regione in cui sono presenti importanti catene montuose estese aree collinari e di pianura. Nel Triassico 256 milioni di anni fa mentre ad occidente dell'Europa attuale si andava formando l'Oceano Atlantico, alla latitudine dell'Italia era presente un grande golfo nel quale era ciò che rimaneva dell'antico oceano, denominato Tetide, il quale nel tempo cominciò a prosciugarsi e la sua superficie cominciò ad inarcarsi e risalire a causa del fenomeno di subduzione, la superficie si riscaldò anche a causa del calore prodotto dalla risalita del magma proveniente dal centro della terra e stese coltri rocciose che costituivano parte del mantello, della crosta oceanica e di quella continentale vennero spinte in superficie accavallandosi le une sulle altre.
20 milioni di anni fa la catena alpina era oramai costituita, nell'area mediterranea si produsse una nuova risalita di calore dal mantello terrestre che determinò l'inarcamento e la rottura della crosta europea dalla quale si distaccò il blocco sardo - corso, la micro zolla sardo corsa fece perno sul golfo ligure eseguendo una rotazione antioraria di 50° e formando il mar ligure. Il mare ricopriva la Collina di Torino, le Langhe, ilRoero, il Monferrato e la Pianura Padana.
L'aumento della temperatura delle Acque trasformò il Mar Mediterraneo in un basso Lago salato con molte zone prosciugate, questa condizione che durò diverse centinaia di migliaia di anni fece depositare sedimenti di tipo salino le evaporiti. Successivamente il Mar Mediterraneo si aprì e l'acqua dell'oceano riprese a circolare, tra la catena alpina e quella appenninica si era formato un golfo triangolare che ricopriva l'intera Pianura Padana. A seguito dei continui sollevamenti della catena alpina ed appenninica il mare si ritirò da questo golfo e l'accumulo di sedimenti portati dai fiumi diede origine ad una pianura alluvionale che corrisponde all'attuale Pianura Padana. I depositi marini di questo periodo sono visibili nell'attuale area astigiana del Piemonte, ma sono presenti anche nel Biellese ed allo sbocco della Valsesia e Valsessera a testimoniare che il mare arrivava fin quasi sotto alla catena alpina. Alcune isole emergevano dal mare che ricopriva il Piemonte, l'attuale Collina torinese e del Basso Monferrato. Dai resti fossili sappiamo che il clima di quel periodo era di tipo sub-tropicale, e quindi più caldo ed umido di quello attuale. I corsi d'acqua portavano i loro detriti formando dei delta sui quali pascolavano branchi di rinoceronti, elefanti, cervi e cavalli. I corsi d'acqua con la loro forza erosiva asportarono i sedimenti del periodo precedente spessi anche centinaia di metri, ricoprendo il bacino con depositi fluviali megaconoidi. Un milione di anni fa il clima subì un ulteriore cambiamento aumentarono le piogge e le temperature si fecero più fredde. Questo portò alla nascita dei ghiacciai alpini, le lingue glaciali correvano lungo le valli, approfondendole ed allargandole talvolta arrivavano fino alla pianura. Il materiale dendritico che proveniva dai monti costruì imponenti anfiteatri morenici, essi sono riconoscibili allo sbocco delle valli della Dora Riparia e della Dora Baltea e nelle zone intorno ai Laghi Maggiore e d'Orta.
Lo stesso argomento in dettaglio: Siti di interesse comunitario del Piemonte e Aree naturali protette del Piemonte. |
Nella regione ci sono 193.000 ettari di aree protette, pari al 7,6% della superficie totale; tra queste troviamo due parchi nazionali, il Gran Paradiso e la Val Grande, 56 tra parchi e riserve regionali e numerose aree protette provinciali.
In base ai risultati scaturiti dalla XXI edizione di Ecosistema urbano di Legambiente (2014) e (2015), il Piemonte riesce a piazzare al primo posto della graduatoria virtuosa in campo ambientale e dell'ecosistema la città di Verbania. In buona posizione sono anche Novara (18º posto), Cuneo (13°), Asti (40º), Biella (17º). Più distanti Vercelli (64º),Alessandria (77º) e Torino (84º).[13]
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Piemonte. |
Abitato fin dall'età neolitica, dopo lo scioglimento dei ghiacci in alta Val Padana, nel I millennio a.C. fu occupato dalle popolazioniceltiche o liguri dei Taurini e dei Salassi, successivamente sottomessi dai Romani (220 a.C.), che fondarono colonie come Augusta Taurinorum (l'odierna Torino) ed Eporedia (Ivrea). Dopo la crisi della parte occidentale dell'impero la regione divenne sede di incursioni, scontri e conquiste da parte di Odoacre, dei burgundi, dei goti (V secolo d.C.), dei bizantini, dei longobardi (VI secolo), dei franchi (773), conservando però una certa autonomia. Nel IX e X secolo subì le nuove incursioni degli ungari e dei saraceni che distrussero, fra l'altro, l'Abbazia di Novalesa in Val di Susa. Amministrativamente divisa in contee e marche, fu in parte unificata nell'XI secolo da Olderico Manfredi II, che ottenne le due importanti marche di Torino e Ivrea e le lasciò in eredità al genero Oddone di Savoia, figlio di Umberto I Biancamano. Il processo di unificazione del Piemonte sotto i Savoia richiese diversi secoli, dapprima per la formazione di comuni autonomi, come Asti, Alessandria e Savigliano (XII secolo), e forti marchesati, come quelli di Saluzzo(XI secolo) e del Monferrato (XII secolo); poi per l'intervento di potenti signori esterni, come i Visconti (XIV secolo); infine per il coinvolgimento della regione nelle lotte fra gli Asburgo e i Valois per l'egemonia in Italia e in Europa (XVI secolo). Solo dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559) Emanuele Filiberto e i suoi successori poterono avviare il processo di definitiva unificazione, ultimato nel 1748 con il trattato di Aquisgrana.
Dopo la parentesi della dominazione napoleonica (1798-1814), il Piemonte seguì i destini del Regno di Sardegna ed ebbe un ruolo centrale nelRisorgimento italiano e nella costruzione del nuovo stato unitario (1861), che ne derivò la struttura giuridica e politica (Statuto Albertino del 1848) e il personale amministrativo, in quel processo che fu definito di "piemontesizzazione" dello stato. Nei momenti più critici o di transizione della storia nazionale, il Piemonte diede importanti contributi come "laboratorio" politico e sociale, con gli scioperi operai nelle guerre mondiali (nel 1917 e nel 1943), le esperienze torinesi di Gramsci e Piero Gobetti (anni venti), l'intensa partecipazione alla Resistenza (1943-1945), l'industrialismo innovativo di Adriano Olivetti (anni cinquanta), la stagione di lotte dell'autunno caldo (1969). Imponente fu l'industrializzazione della regione, che dalla struttura agraria tradizionale del regno sabaudo, fondata sull'egemonia dei ceti burocratici e militari e dell'aristocrazia fondiaria, seppe avviare, a partire dall'età cavouriana (1852-1861), un rapido processo di modernizzazione fino a diventare, all'inizio del Novecento, un'area rilevante del triangolo industriale che trainò il decollo economico italiano. Non mancarono, nel rapido sviluppo, gli squilibri soprattutto territoriali tra l'area del torinese, sede principale dell'industrializzazione, e l'economia ancora prevalentemente rurale del resto della regione. Il tessuto economico, in cui ebbe un posto preponderante la FIAT, attrasse negli anni cinquanta e sessanta un grande flusso migratorio, che provocò profonde trasformazioni sociali e culturali; si dimostrò, invece, piuttosto fragile di fronte alle sfide della mondializzazione di fine secolo, che pagò con un certo declino industriale e un alto tasso di disoccupazione.
Inizialmente il termine "Piemonte", che a partire dalla fine del XII secolo appare scritto nelle cartine topografiche nella versione latina Pedemontium o Pedemontis (che significa "AI piede del monte") identificava i possedimenti dei Savoia limitati ai tratti compresi in prossimità del Sangone, dalla Dora Riparia e dal Po. Successivamente il termine si estese ad indicare una parte sempre più ampia della pianura al di qua delle Alpi, in concomitanza alle conquiste dei Savoia. Il legame con il paesaggio alpino è evidente nella storia. InValle di Susa, nella zona di Novalesa alla base del Colle del Moncenisio, che presenta un ripido dislivello tra passo e fondovalle circondato da alte cime, un edificio ecclesiastico posto lungo la frequentata Via Francigena veniva già indicato tra XII e XIII secolo come S. Maria ad Pedem Montis Cenisii, o S. Maria de Pedemontio[14].
Lo stesso argomento in dettaglio: Simboli del Piemonte. |
Lo Stemma della Regione Piemonte ha una forma quadrata, con una croce d'argento in campo rosso spezzata da lambelloazzurro a tre gocce. Di fatto è stato ripreso l'antico stemma subalpino, risalente al 1424.
Il Gonfalone si presenta interzato in palo: nel primo di rosso, nel secondo di blu, nel terzo d'arancio, colori della Repubblica di Alba, proclamata il 25 aprile 1796, su tutto lo stemma del Piemonte.
Il Drapò ("bandiera" in piemontese, coniato dal francese drapeau e dell'italiano drappo) è la bandiera ufficiale della Regione Piemonte. È simile allo Stemma, se ne distingue per la forma rettangolare e per la presenza della frangia oro e della bordura azzurra.
Dal 1º gennaio 1948, secondo l'art. 131 della Costituzione, il Piemonte è una regione ad autonomia ordinaria della Repubblica Italiana, ma solo con la legge 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni. Attualmente è suddivisa nelle sottoindicate province e città metropolitana elencate:
Stemma | Sigla | Provincia o città metropolitana | Mappa | Comuni (numero) | Superficie (km²) | Popolazione (ab.) | Densità (ab./km²) | Sito istituzionale |
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AL | Provincia di Alessandria | 190 | 3.559 | 440.481 | 123 | Alessandria | ||
AT | Provincia di Asti | 118 | 1.515 | 221.871 | 146 | Asti | ||
BI | Provincia di Biella | 82 | 914 | 185.701 | 203 | Biella | ||
CN | Provincia di Cuneo | 250 | 6.902 | 592.782 | 85 | Cuneo | ||
NO | Provincia di Novara | 88 | 1.339 | 372.109 | 277 | Novara | ||
TO | Città metropolitana di Torino | 316 | 6.829 | 2.306.881 | 337 | Torino Metropoli | ||
VB | Provincia del Verbano-Cusio-Ossola | 77 | 2.256 | 163.123 | 72 | VCO | ||
VC | Provincia di Vercelli | 85 | 2.088 | 179.484 | 86 | Vercelli |
Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti del Piemonte. |
L'organo esecutivo della Regione è la Giunta Regionale, composta dal Presidente della Giunta e dagli assessori. Il Presidente della Giunta, per l'Art.121 della Costituzione, rappresenta la Regione, dirige la politica della Giunta e ne è responsabile. L'attuale Presidente è ildemocratico Sergio Chiamparino[15]. Il Palazzo della Regione Piemonte, sede della Giunta, si affaccia verso la piazza Castello a Torino. Il prossimo edificio che la ospiterà sarà la sede Unica, un palazzo di 41 piani i cui lavori termineranno entro la fine del 2014[16].
Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio regionale del Piemonte. |
Il Consiglio regionale è l'assemblea legislativa della regione. Promulga le leggi e i regolamenti di competenza dell'ente. Ha il compito di approvare lo Statuto regionale, approvare il bilancio regionale e proporre leggi alla Camera. Ha sede presso il Palazzo Lascaris, in Via Alfieri tra le piazze San Carlo e Solferino[17].