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Termoli comune |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Molise | ||||
Provincia | Campobasso | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Angelo Sbrocca (PD) dal 09/06/2014 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 42°00′10″N 14°59′41″E / 42.002778°N 14.994722°E42.002778; 14.994722 (Termoli)Coordinate: 42°00′10″N 14°59′41″E / 42.002778°N 14.994722°E42.002778; 14.994722 (Termoli) (Mappa) | ||||
Altitudine | 15 m s.l.m. | ||||
Superficie | 55,64[1] km² | ||||
Abitanti | 33 532[2] (30-09-2014) | ||||
Densità | 602,66 ab./km² | ||||
Comuni confinanti | Campomarino, Guglionesi, Petacciato, Portocannone, San Giacomo degli Schiavoni | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 86039 | ||||
Prefisso | 0875 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 070078 | ||||
Cod. catastale | L113 | ||||
Targa | CB | ||||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||||
Cl. climatica | zona C, 1 350 GG[3] | ||||
Nome abitanti | termolesi | ||||
Patrono | San Basso, San Timoteo | ||||
Giorno festivo | 4 agosto | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Termoli nella provincia di Campobasso |
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Sito istituzionale |
Termoli (Térmele in dialetto molisano[4]) è un comune italiano di 33 532 abitanti[2] della provincia di Campobasso, in Molise.
Per popolazione è il secondo della provincia e della regione dopo Campobasso. Si caratterizza per la presenza di un promontorio sul quale sorge l'antico borgo marinaro, delimitato da un muraglione che cade a picco sul mare. La città si estende oggi sulla costa e verso l'interno, ma il suo centro propulsore è il promontorio sul mare Adriatico, sede del caratteristico Borgo Antico, topograficamente diviso dal resto della città dalle mura di contenimento e dal castello.
La città si affaccia sul mare Adriatico ed ha un'altezza che va dai 0 ai 178 m sul livello del mare. La città è situata nella zona altimetrica della collina litoranea ed è classificata a basso rischio sismico. Geograficamente si colloca tra il fiume Biferno (a sud) e il torrente Sinarca (a nord) entrambi a carattere torrentizio; la parte storica della città si sviluppa sul piccolo promontorio-penisola a ridosso del mare ma la città moderna trova il suo ampliamento nella zona dell'entroterra in particolar modo nei quartieri-satellite.
Nella città di Termoli si incrociano il 42º parallelo Nord e il 15º meridiano Est; quest'ultimo è il meridiano centrale del fuso orario (UTC+1 o Central European Time) di Berlino, Parigi e Roma (Europa centro-occidentale) che di fatto determina l'ora del fuso stesso (chiamata infatti l'ora di Termoli). Il meridiano è denominato Termoli-Etna e questo fa della città adriatica una "Greenwich" italiana. L'incrocio tra le due linee immaginarie avviene sulla spiaggia di Rio Vivo o più precisamente presso la marina di San Pietro, a pochi passi dal luogo dove fino a poco tempo fa era situato un trabucco in disuso (Trabucco di Bricche). I calcoli più datati situavano invece il punto di incrocio in corrispondenza di un'antica torretta semi-distrutta che si trova sempre sulla strada di Rio Vivo. Un bassorilievo ricorda tale luogo. Si può notare come il trasferimento della carovana del Giro d'Italia 2011 seguì idealmente tale meridiano: la tappa siciliana si concluse sul Mongibello, e quella molisana ripartì dalla città adriatica.
Termoli è in disputa con il comune di Ripatransone per il primato del vicolo più stretto d'Italia che, a quanto pare, sembra essere quello del comune ascolano, (da 38 a 43 cm contro i circa 50 cm della "rejecélle" termolese) anche se recenti misurazioni stanno riportando il primato nazionale, e addirittura europeo, nella città molisana dato che in alcuni punti della stretta stradina il metro si è fermato a 33–34 cm.
Altra contesa con le Marche riguarda San Basso. Il comune di Cupra Marittima rivendica anch'esso di essere in possesso delle vere spoglie del Santo.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Termoli. |
Le origini del toponimo |
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Esistono diverse ipotesi:
In ogni caso non si hanno attestazioni certe. Inoltre un'antica carta geografica risalente al 1745 ritraente tutta la costa molisana, rinvenuta in un archivio americano, riporta per la città i toponimi Termole o Termine. |
Le attestazioni di vita più antiche risalgono all'età preistorica e romana e sono documentate dai ritrovamenti di necropoli preistoriche in contrada Porticone e Difesa Grande, nonché da attestazioni ricognitive di ville romane.
Se ci sono stati dunque insediamenti preistorici, protostorici e di età storica, questi andrebbero ubicati sulle colline prospicienti la costa, divise da corsi d'acqua. Probabilmente, in seguito alle scorribande dei Barbari e ai momenti di crisi socioeconomica del basso impero, gli abitanti dei luoghi si sono rifugiati sul promontorio - zona facilmente difendibile, aperta sul mare, alta, con un unico accesso alla terraferma.
La prima attestazione di vita è la costruzione dell'edificio sul quale, in seguito, nel XII o XIII sec. è stata edificata la Cattedrale nella forma che vediamo noi oggi. La prima chiesa risale forse al X secolo d.C. La Cattedrale, oltre a testimoniare la presenza di un vescovo e quindi di una diocesi, è anche il fulcro del Borgo, luogo verso il quale confluiscono strade e vie.
La presenza, oltre dell'edificio sacro, anche del Castello, voluto forse da Federico II come torre di vedetta sull'Adriatico (non del tutto diverso nelle funzioni dalle torrette allineate lungo la S.S. 16 a Nord di Termoli) denota un periodo di splendore intorno al XII e XIII secolo d.C.
Le invasioni turche con saccheggi e devastazioni, terremoti, passaggi di proprietà tra dinastie e famiglie nobili hanno segnato un momento di calo durato fino al 1770 circa. Nel 1847 con il passaggio a Termoli di Ferdinando II, fu concesso ai termolesi di edificare anche al di fuori della cinta muraria: il re Borbone diede l'autorizzazione per tracciare le due direttrici che avrebbero segnato l'inizio dello sviluppo della città - conosciute come il Corso (Corso Nazionale) e il Secondo corso (Corso Fratelli Brigida).
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello svevo (Termoli). |
Il Castello svevo è il simbolo più rappresentativo della città. La sua architettura improntata a gran semplicità, priva di qualsiasi ornamento, e le sue caratteristiche difensive lasciano supporre che sia stato costruito in epoca normanna (XI secolo), interamente in pietra calcarea e arenaria, nei pressi di una preesistente torre longobarda. Esso è tuttavia definito svevo in seguito alla ristrutturazione e fortificazione voluta da Federico II di Svevia nel 1240, dopo i danni arrecati da un attacco della flotta veneziana. Data la sua ubicazione, era il fulcro di un più ampio sistema di difesa, costituito da un robusto muro che cingeva l'intero perimetro della città e da diverse torrette merlate, di cui una si è conservata intatta ed è situata all'ingresso del Borgo antico.
Lo stesso argomento in dettaglio: Cattedrale di Santa Maria della Purificazione. |
Di notevole interesse architettonico è anche la cattedrale di stile romanico pugliese dove sono conservati i corpi dei santi patroni della città, Basso e Timoteo. Essa è edificata nel punto più alto del promontorio termolese, ha sviluppo longitudinale ed è divisa in tre navate. Difficile determinare la data di costruzione della basilica; alcuni elementi, tuttavia, farebbero presupporre la presenza di una cattedrale già nel IX-X secolo. La facciata della chiesa può essere idealmente (e anche materialmente) divisa in due parti: quella inferiore e quella superiore in netto contrasto tra loro.
Lo stesso argomento in dettaglio: Torre del Sinarca e Torri costiere del Regno di Napoli. |
La parte antica della città è caratterizzata principalmente dal Castello svevo (utilizzato come simbolo della stessa città) dalla Cattedrale situata in Piazza Duomo, dalla Chiesa di Sant'Anna e dalla Torretta Belvedere. Di notevole importanza l'ex seminario vescovile situato in piazza S.Antonio, Piazza Vittorio Veneto con il suo palazzo e i suoi giardini, il Monumento ai caduti, il Santuario Maria SS. della Vittoria in Valentino e la Chiesa della Madonna delle Grazie.