Lodi comune |
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Piazza della Vittoria |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Lombardia | ||||
Provincia | Lodi | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Simone Uggetti (Partito Democratico) dall'11 giugno 2013[1][2] | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 45°19′N 9°30′ECoordinate: 45°19′N 9°30′E (Mappa) | ||||
Altitudine | 87 m s.l.m. | ||||
Superficie | 41,38 km² | ||||
Abitanti | 44 769 (1º gennaio 2015) | ||||
Densità | 1 081,9 ab./km² | ||||
Frazioni | Fontana, Olmo, Riolo, San Grato | ||||
Comuni confinanti | Boffalora d'Adda,Cornegliano Laudense, Corte Palasio, Dovera (CR), Lodi Vecchio, Montanaso Lombardo, Pieve Fissiraga,San Martino in Strada,Tavazzano con Villavesco | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 26900 | ||||
Prefisso | 0371 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 098031 | ||||
Cod. catastale | E648 | ||||
Targa | LO | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Cl. climatica | zona E, 2 592 GG[3] | ||||
Nome abitanti | lodigiani o laudensi | ||||
Patrono | san Bassiano | ||||
Giorno festivo | 19 gennaio | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Lodi nell'omonima provincia |
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Sito istituzionale |
Lodi (IPA: [ˈlɔːdi][4] pronuncia[?·info]; Lòd[5] in dialetto lodigiano) è un comune italiano di 44 769 abitanti[6], capoluogo della provincia omonima[7] in Lombardia.
La città fu fondata il 3 agosto 1158 da Federico Barbarossa[8], in seguito alla distruzione dell'antico borgo di Laus Pompeia, giàmunicipium romano, sede vescovile e libero comune[9]. Durante il Rinascimento conobbe un periodo di grande splendore artistico e culturale, dopo aver ospitato nel 1454 la firma dello storico trattato tra gli Stati preunitari italiani noto come pace di Lodi[10].
Nel XXI secolo, la città è un importante nodo stradale e centro industriale nei settori della cosmesi, dell'artigianato e della produzione lattiero-casearia[11]. È inoltre il punto di riferimento di un territorio prevalentemente votato all'agricoltura e all'allevamento: in virtù di tale peculiarità, Lodi è stata scelta come sede del Parco Tecnologico Padano[12], uno dei centri di ricerca più qualificati a livello europeo nel campo delle biotecnologie agroalimentari[13][14].
Sono sviluppate anche le attività legate al settore terziario; dagli anni duemila, in particolare, è in forte espansione il turismo[15]: Lodi fa parte del circuito delle città d'arte della Pianura Padana[16] e offre quale spunto principale la presenza di alcuni importanti monumenti, tra cui il Duomo, il Tempio Civico dell'Incoronata, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant'Agnese e palazzo Mozzanica[11].
Il territorio di Lodi, esteso per 41,38 km²[17], è situato nella parte centro-meridionale della Lombardia, nella fascia nota come «bassa pianura». Il nucleo più antico della città sorge sul colle Eghezzone, un'altura di forma approssimativamente trapezoidale[18] ubicata sulla riva destra del fiume Adda; il resto del centro abitato si trova in parte su un terrazzo morfologico creato dall'opera di erosionedel fiume, e in parte nell'area golenale. Il territorio del comune risulta compreso tra i 65 e gli 87 m sul livello del mare[17].
Il territorio comunale è attraversato dall'Adda e da numerosi altri corsi d'acqua, tra cui ilcanale della Muzza (che ne segna il confine a ovest), la roggia Bertonica e la roggia Molina (il cui tratto urbano è oggi quasi del tutto sotterraneo)[19].
In epoca medievale la città era lambita dal lago Gerundo[20]: il territorio era in gran partepaludoso e insalubre, ma grazie alle opere di ingegneria idraulica e al lavoro dei monaci cistercensi e benedettini[21] fu bonificato e trasformato in una delle regioni più fertili d'Europa[22]. L'attività agricola è favorita anche dalle abbondanti acque irrigue delle numeroserisorgive presenti[23].
Dal punto di vista litologico, il suolo è formato dai depositi glaciali e fluviali[24] che riempirono la Pianura Padana tra il Pleistocene superiore e l'Olocene, durante l'ultima glaciazione. I litotipi presenti sono diversi e distribuiti in modo irregolare; generalmente sono piuttosto ricchi di matrice[24]. I terreni sono in prevalenza sabbiosi e sabbioso-limosi[24].
Il rischio sismico risulta irrilevante e distribuito in modo uniforme sul territorio: il comune è stato infatti classificato dal Dipartimento della Protezione Civile come «zona 4» («sismicità molto bassa»)[25].
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Lodi. |
Il clima del territorio lodigiano, analogamente al resto della Val Padana, presenta peculiarità riconducibili all'area continentale: le estati sono molto calde e caratterizzate dal fenomeno dell'afa (in base ai dati relativi al periodo di riferimento 1961-1990, la temperatura massima media della stagione estiva si attesta a +29,7 °C[26]); invece gli inverni sono spesso freddi (la temperatura minima media è pari a -0,8 °C[26]) e sono diffuse le nevicate, raramente di grossa portata. Fenomeno molto frequente durante il semestre invernale è la nebbia, che talvolta può persistere per giorni a causa dell'assenza di venti sinottici a livello del suolo[27]. L'autunno e la primavera sono le stagioni in cui si registrano le maggiori precipitazioni[28].
La classificazione climatica dei comuni italiani[29] colloca Lodi nella «zona E» con 2 592 GG[17][30].
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Lodi. |
Lodi lega le sue origini alla distruzione di Laus Pompeia, antico villaggio dei Celti Boi[31] e in seguito municipium romano[32], ribattezzato nell'89 a.C. in onore del console Gneo Pompeo Strabone. Essendo situata sulla confluenza delle strade che da Placentia (Piacenza) e daAcerrae (Pizzighettone) portavano a Mediolanum (Milano), e nel punto di incrocio con la strada che da Ticinum (Pavia) proseguiva fino aBrixia (Brescia), Laus era un nodo di primaria importanza e divenne un fiorente borgo commerciale e agricolo[33]. Dopo essere passata sotto il controllo dei Longobardi (VI-VIII secolo[34]) e successivamente dei Franchi (VIII-IX secolo[35]), il 24 maggio 1111 Laus Pompeia fu rasa al suolo dai milanesi in seguito a un periodo di assedio[36]. Gli accordi di pace prevedevano il divieto di ricostruire gli edifici distrutti[36].
Quasi cinquant'anni dopo, il 3 agosto 1158, la città fu rifondata dall'imperatore Federico I detto Barbarossa non sulle rovine di Laus Pompeia (dove oggi sorge Lodi Vecchio) ma lungo le rive dell'Adda, per consentirle una posizione di maggior controllo sul territorio[37]. L'imperatore accordò a Lodi straordinari privilegi, malgrado i quali la città crebbe con difficoltà[38]: nel 1167 fu obbligata dai milanesi ad aderire alla Lega Lombarda[39] e a partecipare alla battaglia di Legnano del 1176[40].
Nel XIII secolo Lodi continuò a svilupparsi grazie alla protezione di Federico II[41]. A partire dal 1251 si susseguirono le signorie dei Vistarini, Torriani, Visconti, Fissiraga e Vignati, finché nel XIV secolo il Contado di Lodi divenne dipendente dal Ducato di Milano, inizialmente sotto i Visconti che fecero costruire il maestoso castello di Porta Regale (1355-1370)[42] e in seguito sotto gli Sforza che, con Francesco, ampliarono e consolidarono il sistema difensivo mediante la costruzione di due fortificazioni ai capi del ponte sull'Adda[43].
In età rinascimentale si svolsero a Lodi importanti avvenimenti storici: nel 1413 l'antipapa Giovanni XXIII e l'imperatore Sigismondo convocarono dal Duomo di Lodi il Concilio di Costanza[44], che avrebbe poi risolto lo Scisma d'Occidente. Il 9 aprile 1454, gli Stati preunitari italiani firmarono la pace di Lodi[45], che garantì quarant'anni di stabilità politica[46]. Questo segnò anche uno dei periodi più felici della storia lodigiana dal punto di vista culturale, in particolare sotto il vescovato di Carlo Pallavicino[10].
Nelle età successive Lodi cadde sotto il dominio spagnolo[47], austriaco[48] e francese[49]. Questo corrispose a un periodo di declino e di rallentamento della crescita demografica, soprattutto in epoca spagnola, quando la città fu ridotta a una vera e propria fortezza[50]. Il 10 maggio 1796, Napoleone Bonaparte sconfisse gli austriaci nella celebre battaglia del ponte di Lodi, aprendosi la strada per la conquista di Milano[51].
Nella seconda metà dell'Ottocento, la città cominciò a espandersi all'esterno delle antiche mura medievali, soprattutto in seguito all'apertura della linea ferroviaria Milano–Piacenza nel 1861 e all'insediamento delle prime industrie (tra cui la Polenghi Lombardo nel1870)[52]. Verso la fine del secolo ebbero luogo i primi scontri sociali tra i nascenti partiti di massa.
I lodigiani giocarono un ruolo importante durante la Resistenza: le azioni del Comitato di Liberazione Nazionale, costituito in città nell'ottobre 1943, si concentrarono nel corso del 1944 culminando con l'attentato mortale a un gerarca fascista. La rappresaglia fu durissima ed entro la fine dell'anno vennero fucilati undici partigiani presso il poligono di tiro a segno[53]. Lodi fu liberata dal CLN il 27 aprile 1945: quando giunsero gli alleati da Piacenza, trovarono la città completamente libera.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Lodi. |
La blasonatura dello stemma comunale è così descritta[54]:
« D'oro alla croce piana di rosso. Ornamenti esteriori di città[55]. » |
Sulle origini dell'emblema c'è molta incertezza: alcuni storici sostengono che risalga all'epoca della prima crociata (1095), sebbene non esista alcuna fonte che attesti la partecipazione della città all'impresa. La maggior parte degli studiosi individua invece un'origine imperiale, in quanto la croce d'oro in campo rosso deriva dal vessillo di Costantino[56]; i colori sarebbero poi stati invertiti[57]. Secondo tale interpretazione, il vessillo cittadino sarebbe stato creato ancor prima della crociata, per dichiarare la fedeltà della città alla causa ghibellina e per distinguere le milizie lodigiane durante le azioni di guerra[57].
Il gonfalone del comune riproduce sul fronte l'iconografia araldica dello stemma e sul retro due scene: la prima è dedicata al patrono san Bassiano, mentre la seconda rappresenta il Barbarossa nell'atto di consegnare ai notabili di Lodi le insegne della nuova città.