Vallecrosia (Vallecrösia o Vallecrösa in ligure[3]) è un comune italiano di 7 005 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.
È il sesto comune della provincia per numero di abitanti.
Il comune è situato sul mar Ligure, presso la foce del torrente Verbone (detto anche Crosia).
Il clima è temperato di tipo mediterraneo. Occasionalmente possono verificarsi deboli gelate, ma le nevicate sono molto rare.
Tra le tesi più accreditate riguardanti l'origine del nome la più probabile è quella secondo cui "valle crosia" significherebbe "valle corta e stretta". Vallecrosia sarebbe pertanto la città nata in una valle corta e stretta. Più recentemente il nome Vallecrosia è stato interpretato come "vallata del torrente Crosia" ed è per tale ragione che il torrente Verbone, che divide in due il territorio vallecrosino, è anche conosciuto erroneamente come Crosia.
Secondo una versione tradotta delle Orazioni Panegiriche, il toponimo Vallecrosia già Valle-Rosa, provenne dalle molteplici "celle di rosa, che in quella valle si ritrovano ben folte"[4].
Secondo alcuni studi effettuati dagli storici su alcuni ritrovamenti archeologici, si è potuto stabilire all'epoca romana la probabile fondazione di un primo nucleo lungo la costa. La nascita del primario borgo costiero sarebbe da ricercarsi in una probabile espansione dell'antica Albintimilium - l'odierna Ventimiglia - che di fatto "sconfinò" in terre adiacenti per il crescente sviluppo demografico.
Le sempre più frequenti invasioni saracene spinsero la comunità di Vallecrosia a popolare il proprio entroterra fondando nuovi villaggi e borghi come Vallecrosia Alta.
Nel medioevo e in epoca moderna si sottomise al volere di Ventimiglia, decisione che fu confermata anche dopo il 1251 quando i Conti ventimigliesi si sottomisero alla Repubblica di Genova. Nonostante forti legami legassero le due città, e li legheranno nei secoli futuri, Ventimiglia esercitò una forte pressione sui borghi e ville vicini tanto che spinsero diverse comunità a chiedere aiuto direttamente alla repubblica genovese.
Nel 1686 fu ufficialmente riconosciuta dalla Repubblica di Genova - sempre più in contrasto con la comunità ventimigliese - la Magnifica Comunità degli Otto Luoghi: Bordighera, Borghetto San Nicolò, Camporosso, San Biagio della Cima, Sasso, Soldano, Vallebona e Vallecrosia si smarcarono dal controllo di Ventimiglia in una sorta di piccolo territorio indipendente, ma sotto il patronato di Genova e tale rimase sino alla caduta della repubblica nel XVIII secolo.
Con la dominazione napoleonica la comunità di Vallecrosia rientrò nel cantone di Bordighera nella giurisdizione delle Palme, con Sanremo come capoluogo; nel 1802 passò nel cantone di Ventimiglia nella giurisdizione degli Ulivi (capoluogo Oneglia). Dal 1805, con il passaggio della Repubblica Ligure nel Primo Impero francese, Vallecrosia rientrò nel cantone bordigotto del Dipartimento delle Alpi Marittime. Fu annesso al Regno di Sardegna nel 1815 dopo il Congresso di Vienna del 1814, a seguito della caduta di Napoleone Bonaparte. Facente parte del Regno d'Italia dal 1861, dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Bordighera del circondario di Sanremo facente parte della provincia di Nizza (poi provincia di Porto Maurizio e, dal 1923, di Imperia).
Nel 1923 al territorio vallecrosino fu unito quello dei soppressi comuni di San Biagio della Cima e di Soldano[5]; questi ultimi poi ricostituiti e separati da Vallecrosia nel 1925[6].
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Intemelia.
«Campo di cielo a cinque torri, merlate alla guelfa di quattro, affiancate e sovrapposte in scaglione rovesciato, fondate su terreno, con lo sfondo di due monti, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune» |
(Descrizione araldica dello stemma[7]) |
«Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami di argento e caricato dello stemma civico con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Vallecrosia. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento» |
(Descrizione araldica del gonfalone[7]) |
Simbolo di Vallecrosia sono cinque torri che furono costruite per avvistare i saraceni provenienti dal mare. Di queste torri rimane oggi il Torrione, visibile dalla costa vallecrosina, che risiede attualmente all'interno delle mura della scuola privata di Sant'Anna mentre un'altra torre è visibile lungo la strada che congiunge il mare al vecchio borgo frazionario di Vallecrosia Alta.
Tra gli edifici civili del territorio la villa Poggio Ponente, sita sulla via Poggio Ponente al numero 1, costruita da Mrs Boyce (1821-1891) nel 1866 con il nome di villa Bella Vista[8]. La sua reputazione è dovuta al fatto che la villa ospitò per alcuni anni Elizabeth Bowes-Lyon e la sua famiglia, fra cui naturalmente la regina Elisabetta II[9].
Abitanti censiti[10]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Vallecrosia sono 563[11], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[12]:
Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalla frazione di Vallecrosia Alta per una superficie territoriale di 3,68 km²[14].
Confina a nord con il comune di San Biagio della Cima, a sud è bagnato dal mar Ligure, ad ovest con San Biagio della Cima e Camporosso, e ad est con Vallebona e Bordighera.
La frazione di Vallecrosia Alta è la zona più antica e medievale del territorio vallecrosino; il nucleo urbano più vicino alla costa è stato ampliato nel secondo dopoguerra e, di fatto, quasi ne costituisce un unico agglomerato urbano assieme ai vicini centri camporossino e bordigotto. Il borgo di Vallecrosia Alta, collegato verso levante da una mulattiera a Borghetto San Nicolò (frazione di Bordighera) e a Vallebona, è costituito da una struttura urbanistica a pianta triangolare, condizionata da un'ansa del torrente Verbone, con una maglia quasi regolari degli isolati.
Basa la sua produzione sulla floricoltura e, seppur limitatamente, sul turismo marino. Dal 1943 al 2011 a Vallecrosia si trovava la sede principale di un'importante industria produttrice di caramelle e affini - la Fassi - trasferitasi in tale anno nel nuovo centro di Chiusanico.
Il territorio comunale di Vallecrosia è attraversato principalmente dalla (SS1) strada statale 1 Via Aurelia che permette il collegamento con Camporosso, ad ovest, e Bordighera ad est. Altra arteria provinciale è la SP 59 per San Biagio della Cima e che attraversa la frazione di Vallecrosia Alta.
Vallecrosia è servita dalla linea filoviaria Sanremo-Ventimiglia, che ricalca il percorso della preesistente tranvia Ventimiglia-Bordighera; quest'ultima fu inaugurata nel 1901 ad opera della società Woodhouse & Baillie e venne soppressa nel 1936[15].
Sul territorio è presente una piccola fermata lungo la tratta ferroviaria Genova-Ventimiglia. Il fabbricato viaggiatori è stato trasformato nella sede della locale Pubblica Assistenza Croce Azzurra Vallecrosia Soccorso.