Ortonovo comune |
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Panorama del borgo di Ortonovo |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Liguria | ||||
Provincia | La Spezia | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Francesco Pietrini (Lista civica di Centro-sinistra "Uniti per Ortonovo") dal 07/05/2012 | ||||
Data di istituzione | 1797 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 44°05′05.43″N 10°02′31.3″ECoordinate: 44°05′05.43″N 10°02′31.3″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 76 m s.l.m. | ||||
Superficie | 13,86 km² | ||||
Abitanti | 8 478[1] (01-01-2014) | ||||
Densità | 611,69 ab./km² | ||||
Frazioni | Annunziata, Caffaggiola, Casano, Dogana, Isola, Luni Scavi, Luni Mare, Luni Stazione, Nicola, Serravalle | ||||
Comuni confinanti | Carrara (MS), Castelnuovo Magra, Fosdinovo (MS), Sarzana | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 19034 | ||||
Prefisso | 0187 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 011020 | ||||
Cod. catastale | G143 | ||||
Targa | SP | ||||
Cl. sismica | zona 3A (sismicità bassa) | ||||
Nome abitanti | ortonovesi | ||||
Patrono | Madonna del Mirteto | ||||
Giorno festivo | 8 settembre | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Ortonovo nella provincia della Spezia |
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Sito istituzionale |
Ortonovo (Ortonêuvo in ligure, Ort'nó nella variante locale[2]) è un comune sparso italiano di 8.478 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria. È il sesto comune della provincia per numero di abitanti.
La sede comunale è situata nella frazione di Casano. Confinante con la provincia di Massa e Carrara, in Toscana, risulta essere il comune più orientale della Liguria.
Geograficamente il territorio ortonovese è posto ai piedi delle Alpi Apuane.
Il comune è costituito, oltre il capoluogo di Ortonovo, dalle frazioni di Annunziata, Caffaggiola, Casano, Dogana, Isola, Luni Scavi (detta anche Luni Antica), Luni Stazione, Luni Mare, Nicola e Serravalle e copre una superficie di 13,86 km2[3]. Confina a nord con il comune di Fosdinovo (MS), a sud con Sarzana, ad ovest con Castelnuovo Magra e Sarzana, ad est con Carrara (MS).
Il suo capoluogo, Ortonovo, sorge su una delle colline che diradano verso la piana del fiume Magra, e gran parte del territorio, disabitata se si escludono i borghi di Ortonovo, Nicola e Annunziata, si sviluppa nelle zone collinari. A sud-ovest del capoluogo si trova una valle che si insinua tra le colline, in cui si trova la località di Casano. La sommità della collina a sud-est di questa piccola valle ospita il borgo-frazione di Nicola, mentre sull'altro lato si trova la zona collinare detta Monticelli, quasi disabitata ma coltivata.
Tutto il resto del comune, in cui vive la maggior parte della popolazione, si sviluppa nella zona pianeggiante, che si apre a sud-ovest della valle di Casano e fa parte della val di Magra. Il comune non ha sbocco sul mare in quanto, a sud, insiste la località di Marinella di Sarzana nell'omonimo comune.
Lo stesso argomento in dettaglio: Luni. |
La storia del territorio ortonovese è legata indubbiamente alla celebre città romana di Luni, colonia dell'Impero romano fondata nel 177 a.C.[4] dopo la supremazia dei Romani sui Liguri Apuani[4], e importante porto-scalo commerciale sul mar Ligure. Tuttavia, l'odierno territorio di Ortonovo, comprensivo dei castrum di Nicola, Volpiglione e Ortonovo appunto[4], venne citato per la prima volta nel 963 come "Iliolo" in un diploma imperiale di Ottone I di Sassonia[4].
Al diminuire dell'importanza di Luni, devastata da battaglie, epidemie e un nuovo impaludamento della zona nel I secolo, si riscontrò, per contro, un maggior peso "politico" dei due principali borghi di Ortonovo e Nicola[4]. Il primo, il cui toponimo risalirebbe da Hortus Novus ("Orto Nuovo") e riferito con probabilità alla lavorazione e alla coltivazione delle nuove terre collinari sopra Luni, venne fondato tra l'XI e il XII secolo[4]; Nicola, disposto più a sud rispetto al borgo ortonovese, fu edificato in un periodo paragonabile[4].
Entrambi, dopo la divisione in due rispettivi territori, furono assoggettati al potere vescovile della diocesi lunense[4] (quest'ultima già tenutaria della zona, come testimonia un diploma dell'imperatore Barbarossa, in favore del vescovo lunense Pietro) e regolamentati da autonomi statuti dal 1237[4]; il 24 agosto del 1300[4], con verbale redatto dal vescovo Antonio Nuvolone da Camilla, furono definiti i confini geografici-giurisdizionali tra i borghi di Ortonovo, Nicola e Castelnuovo Magra.
A partire dal XIV secolo, Ortonovo passò nelle mani di diversi signori: nel 1333 giurò fedeltà al Comune di Sarzana, nel 1373 Bernabò Visconti prese possesso delle terre circostanti e del borgo e, nel 1397, passò a Gian Galeazzo Malaspina. Nel 1404 fu comprato dal signore di Lucca, Paolo Guinigi, insieme ai possedimenti di Carrara, Avenza e Moneta, mentre nel 1467, il borgo si sottopose alla signoria fiorentina dei Medici[4].
Così come altri borghi vicini anche Ortonovo fu alle dipendenze, dal 1495, del Banco di San Giorgio[4] e poi direttamente sotto la Repubblica di Genova[4], sottoponendo il territorio alla giurisdizione del capitaneato di Sarzana, fino alla dominazione napoleonica di fine XVIII secolo[4].
Con la caduta della Repubblica di Genova (1796), sull'onda della rivoluzione francese e a seguito della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, il territorio ortonovese rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nel I cantone, capoluogo Sarzana, della Giurisdizione di Lunigiana e dal 1803 centro principale del I cantone della Lunigiana nella Giurisdizione del Golfo di Venere.
Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814, venne inserito nel Dipartimento degli Appennini. Nel 1806 alla municipalità di Ortonovo fu formalmente annessa la municipalità di Nicola, da sempre distinta e autonoma rispetto al borgo ortonovese, diventandone, di fatto, una sua frazione[4].
Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel V mandamento di Sarzana del Circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi.
Tra gli eventi luttuosi legati alla seconda guerra mondiale è memoria il rastrellamento compiuto nel territorio tra Castelnuovo Magra e Ortonovo dalla forze tedesche il 29 novembre del 1944; tale avvenimento costò la vita a diversi civili e partigiani[4].
Il 9 febbraio 2014[5] si è svolto nei due comuni di Ortonovo e Castelnuovo Magra un referendum consultivo tra la popolazione su un'ipotetica fusione tra i due enti e la conseguente nascita di un unico comune che avrebbe assunto la denominazione di Luni. Ad Ortonovo il quorum degli aventi diritto al voto ha raggiunto il 43% (3.106 su 7.173) con un 93,14% degli abitanti che si è espresso benevolmente alla nascita del nuovo ente. A Castelnuovo Magra il quorum ha raggiunto il 55,81% (3.955 su 7.087), ma il 67,93% dei votanti si è dichiarato invece contrario alla costituzione del comune di Luni. Raggiunto pertanto il prefissato quorum del 30% degli aventi diritto al voto in ognuno dei due comuni per la validazione del referendum - come richiesto dalla legge regionale della Liguria - la proposta di unificazione dei due comuni è stata però respinta dalla popolazione castelnovese.
« D'azzurro, alla croce scorciata rossa, all'altezza del punto d'onore, accompagnata da due spighe di grano alla stessa altezza, dorate e poste in croce di Sant'Andrea. Sotto alla croce, una mezzaluna crescente d'argento » |
(Descrizione araldica dello stemma[6]) |
« Drappo di rosso... » |
(Descrizione araldica del gonfalone[6]) |
Lo stemma è stato concesso con il decreto del Presidente della Repubblica datato al 3 marzo del 1998[7].
Il borgo ha due accessi, costituiti da due porte, entrambe sormontate da archi a tutto sesto. La struttura urbana è costituita da anelli concentrici nel quale il più esterno funziona da cinta muraria.
Nella piazza del borgo storico si trova la torre del Guinigi, oggi campanile della chiesa di San Lorenzo, risalente al XV secolo, quando il signore di Lucca venne in possesso del paese. Il torrione centrale, attualmente ancora presente, era parte di un castello che sorgeva dove ora sorge la chiesa di San Lorenzo.
Nel medesimo centro storico si trova anche la casa avita del poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi.
Ortonovo è inoltre conosciuta per la presenza sul suo territorio dei resti dell'antica Luni, porto pre-romano, poi fiorentissimo centro commerciale da cui prende il nome il comprensorio storico della Lunigiana.
Abitanti censiti[16]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2014, i cittadini stranieri residenti ad Ortonovo sono 456[17], pari al 5,42% della popolazione totale, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[18]:
« Se tu riguardi Luni e Urbisaglia come sono ite,... » |
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso XVI, 73-78) |
Quella di Luni, nel comune di Ortonovo, è la più alta citazione lunigianese nella scala ascendente della Divina Commedia.