Roma (IPA: /ˈroma/[5], pronuncia[?·info]) è la capitale della Repubblica Italiana, nonché capoluogo dell'omonima città metropolitanae della regione Lazio; in virtù del suo status di capitale del paese, costituisce amministrativamente un ente territoriale speciale di livello comunale, disciplinato da una apposita legge[6]. Per antonomasia, è definita l'Urbe e Città eterna[7].
Con 2 863 624 abitanti[3] è il comune più popoloso d'Italia e il quarto dell'Unione europea, mentre con 1 287,36 km² è il comune più esteso d'Italia e tra le maggiori capitali europee per ampiezza del territorio[8].
Fondata secondo la tradizione il 21 aprile 753 a.C. (sebbene scavi recenti nel Lapis niger farebbero risalire la fondazione a 2 secoli prima[9][10]), nel corso dei suoi tre millenni di storia è stata la prima grande metropoli dell'umanità[11], cuore di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l'arte, l'architettura, la filosofia, la religione, ildiritto e i costumi dei secoli successivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell'Impero romano, che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell'Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi, e del Regno d'Italia (dal 1871).
Nel mondo artistico occidentale vanta una situazione di eminenza che si sviluppa quasi ininterrottamente dal 200 a.C. al 1700 avanzato. Il suo centro storico delimitato dal perimetro delle mura aureliane, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, è espressione del patrimonio storico, artistico e culturale del mondo occidentale europeo[12] e, nel 1980, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, provvedimento esteso nel 1990 ai territori compresi all'interno delle mura gianicolensi, edificate per volere di papa Urbano VIII[13][14].
Roma, cuore della cristianità cattolica, è l'unica città al mondo a ospitare al proprio interno un intero Stato, l'enclave della Città del Vaticano[15]: per tale motivo è spesso definita capitale di due Stati[16][17].
Roma sorge sulle rive del fiume Tevere; l'abitato originario si sviluppò sulle colline che fronteggiano l'ansa nella quale sorge l'isola Tiberina, il solo guado naturale del fiume.
Lo stesso argomento in dettaglio: Agro romano. |
Il territorio comunale è ampio, avendo inglobato aree abbandonate da secoli, per la maggior parte paludose e inadatte all'agricoltura e non appartenenti ad alcun municipio: si estende su una superficie di 1 285 km², è il più vasto d'Italia (l'area amministrata è grande, all'incirca, quanto la somma dei territori dei comuni di Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Cagliari) ed è uno dei più estesi tra le capitali europee[18].
La densità abitativa non è elevatissima, per la presenza di aree verdi sparse nel territorio comunale[19]: Roma rappresenta un unicum nel mondo occidentale per la vastità della campagna che fa da corona alla città e la compenetrazione fra città e campagna[20].
Roma, inoltre, è la città italiana con il più alto numero di comuni confinanti: 29 comuni italiani più l'enclave della Città del Vaticano, per un totale di 30 territori limitrofi.
Il territorio su cui la città è sorta e si è sviluppata ha una storia geologicamente complessa: il substrato recente è costituito dal materialepiroclastico prodotto dai vulcani, ormai spenti, che cingono l'area della città a sud-est, il Vulcano Laziale negli attuali Colli Albani, e a nord-ovest, i Monti Sabatini, tra 600 000 e 300 000 anni fa. Da questi depositi si formano gran parte dei rilievi collinari dell'area. Successivamente l'attività fluviale del Tevere e dell'Aniene contribuì all'erosione dei rilievi e alla sedimentazione, caratterizzando il territorio attuale.
Il territorio di Roma, pertanto, presenta diversi paesaggi naturali e caratteristiche ambientali: alcuni rilievi montuosi e colline (compresi gli storici sette colli), le zone pianeggianti, il fiume Tevere e i suoi affluenti, le marrane, i laghi di Bracciano e di Martignano e quelli artificiali, un'isola fluviale (l'isola Tiberina), la costa sabbiosa del lido di Ostia, il mar Tirreno.
Il nucleo antico della città è costituito dagli storici sette colli: Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio. Il centro storico comprende anche i colli Gianicolo, Pincio e Vaticano, oltre ai rilievi artificiali di Monte Testaccio e Monte Giordano. Fuori dalle Mura aureliane si estendono colline più alte, fra cui Monte Mario (139 m), Monte Antenne, i Monti Parioli, Montesacro e Monteverde.
La città, oltre che dal Tevere, è attraversata anche dall'Aniene, suo affluente a nord dell'odierno territorio urbano, e da piccoli corsi d'acqua come l'Almone e i numerosi fossi omarrane dell'Agro romano.
Il Municipio Roma X si affaccia sul mar Tirreno (Roma è il comune costiero più grande in Europa, con circa 20 km di costa[22]), il Municipio Roma XV sui laghi di Bracciano e diMartignano (con la sua exclave di Polline Martignano, nel parco naturale regionale del complesso lacuale di Bracciano - Martignano[23]).
Le voci sui singoli soggetti sono elencate nella Categoria:Clima di Roma |
Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Roma appartiene alla fascia Csa, ossia al clima temperato delle medie latitudini, con estate calda[24].
Il clima della città mantiene un regime piuttosto clemente per tutto l’anno, con rari eccessi. Caratteristica che la rende visitabile in ogni stagione. Le stagioni intermedie, benché siano moderatamente piovose, sono le più gradevoli. L’autunno è nettamente più caldo della primavera che, al contrario, soffre di scampoli d’inverno. La primavera è fortemente variabile. Giornate soleggiate e miti si alternano continuamente a giornate piovose e fredde anche ad aprile inoltrato. L’inverno è piuttosto mite e piovoso. Aria più fredda può talvolta irrompere dai quadranti settentrionali accompagnata da raffiche di vento senza che si raggiungano, tuttavia, temperature eccessivamente basse. E' raro, generalmente, scendere al di sotto dei -2 °C.
Con una temperatura media massima superiore ai 30 °C, l'estate romana è per natura già molto calda. Nell’ultimo decennio, a causa dei cambiamenti climatici, ha subito trasformazioni ulteriori. È dimostrabile un aumento dell’intensità delle ondate di calore con temperature disagevoli e condizioni di malessere, giorno e notte, soprattutto per gli anziani. Il centro di Roma dista, grossomodo, 25 km dal litorale tirrenico. In estate l’influenza mitigatrice del Mar Tirreno è più avvertibile sui versanti occidentali della città grazie al caratteristico “Ponentino”, un delicato zéfiro che spira da ovest verso est inibendo l’eccessivo riscaldamento dei pomeriggi estivi e alleviando la sensazione di disagio. Diversa la situazione al centro, raggiunto solo parzialmente dal Ponentino a causa della forte urbanizzazione, la cui temperatura può registrare fino a 3°/4 °C in più rispetto al versante ovest. Ancora più caldi i quartieri orientali, quasi del tutto privi di ricircolo d’aria soddisfacente.
Hanno subito delle trasformazioni, di conseguenza, anche tutti i fenomeni meteorologici tipici dell’estate: il connubio tra tasso di umidità e temperature troppo elevate unito a una semplice infiltrazione di aria fresca da nord è la scintilla che dà vita a dei fenomeni temporaleschi di intensità pressoché sconosciuta nel passato. Situazione che si protrae fino al mese di ottobre, le cui infiltrazioni di aria via via più fredda incontrano un mare ancora molto caldo. Si generano in questo modo precipitazioni violentissime, con allagamenti e tutti i disagi che ne concernono. Durante il resto dell’anno si alternano periodi più asciutti a periodi moderatamente piovosi, con picchi massimi nei mesi di Novembre, Dicembre e Aprile. La media annua precipitativa si aggirava intorno ai 692 mm fino alla fine degli anni ’80. Valore attualmente salito a circa 750 mm.
In caso di irruzione di aria molto fredda dalla Valle del Rodano (Nord-Ovest) può apparire la neve. Tuttavia, fenomeni nevosi di una certa consistenza sono piuttosto rari (l'ultima modesta nevicata risale al febbraio 2012). La nevosità media di Roma, quindi, segue il classico andamento delle pianure litoranee dei versanti tirrenici italiani con accumuli pressoché nulli.
Roma Centro[25] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 11,1 | 12,5 | 15,3 | 18,6 | 23,2 | 27,5 | 30,5 | 30,1 | 26,6 | 21,2 | 15,8 | 12,2 | 11,9 | 19,0 | 29,4 | 21,2 | 20,4 |
T. min. media (°C) | 4,0 | 4,7 | 6,9 | 9,4 | 13,1 | 16,7 | 19,2 | 19,1 | 16,6 | 12,5 | 8,4 | 5,3 | 4,7 | 9,8 | 18,3 | 12,5 | 11,3 |
Precipitazioni (mm) | 75,0 | 65,0 | 67,0 | 63,0 | 51,0 | 34,0 | 14,0 | 24,0 | 64,0 | 113,0 | 108,0 | 90,0 | 230,0 | 181,0 | 72,0 | 285,0 | 768,0 |
Umidità relativa media (%) | 77 | 75 | 72 | 73 | 71 | 68 | 67 | 66 | 69 | 74 | 78 | 78 | 76,7 | 72 | 67 | 73,7 | 72,3 |
Le origini del nome |
---|
Sull'origine del nome Roma sono state formulate diverse ipotesi[26]; il nome potrebbe derivare:
|
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Roma. |
Lo stesso argomento in dettaglio: Roma antica, Storia romana, Fondazione di Roma, Età regia di Roma, Repubblica romana e Impero romano. |
Fondata secondo la tradizione da Romolo il 21 aprile 753 a.C.,[35] Roma fu retta per un periodo di 244 anni da un sistema monarchico, con sovrani inizialmente di origine latina e sabina, e successivamente etrusca. La tradizione tramandasette re: lo stesso Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo[36].
Espulso dalla città l'ultimo re etrusco e instaurata una repubblica oligarchica nel509 a.C., per Roma ebbe inizio un periodo contraddistinto dalle lotte interne tra patrizi e plebei e da continue guerre contro le popolazioni italiche: Etruschi,Capenati, Falisci, Latini, Volsci, Equi. Divenuta padrona del Lazio, Roma condusse diverse guerre (contro Galli, Osco-Sanniti e la colonia greca diTaranto, alleatasi con Pirro, re dell'Epiro) che le permisero la conquista dellapenisola italica, dalla zona centrale fino alla Magna Grecia[37].
Il III ed il II secolo a.C. furono caratterizzati dalla conquista romana del Mediterraneo e dell'Oriente, dovuta alle treguerre puniche (264-146 a.C.) combattute contro la città di Cartagine e alle tre guerre macedoniche (212-168 a.C.) contro la Macedonia. Vennero istituite le prime province romane: la Sicilia, la Sardegna e Corsica, la Spagna, laMacedonia, la Grecia (Acaia), l'Africa[38].
Nella seconda metà del II secolo e nel I secolo a.C. si registrarono numerose rivolte, congiure, guerre civili e dittature: sono i secoli di Tiberio e Gaio Gracco, di Giugurta, di Quinto Lutazio Catulo, di Gaio Mario, di Lucio Cornelio Silla, di Marco Emilio Lepido, di Spartaco, di Gneo Pompeo, di Marco Licinio Crasso, di Lucio Sergio Catilina, di Marco Tullio Cicerone, di Gaio Giulio Cesare e diOttaviano[39], che, dopo essere stato membro del secondo triumvirato insieme con Marco Antonio e Lepido, nel 27 a.C. divenne princeps civitatis e gli fu conferito il titolo di Augusto[40]. Istituito de facto l'Impero, che conobbe la sua massima espansione nel II secolo, sotto l'imperatore Traiano, Roma si confermò caput mundi, cioè capitale del mondo, espressione che le era stata attribuita già nel periodo repubblicano. Il territorio dell'impero, infatti, spaziava dall'Oceano Atlantico al Golfo Persico[41], dalla parte centro-meridionale dellaBritannia all'Egitto.
I primi secoli dell'impero, in cui governarono, oltre ad Ottaviano Augusto, gli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia[42], Flavia (a cui si deve la costruzione dell'omonimo anfiteatro, noto come Colosseo)[43] e gli Antonini[44], furono caratterizzati anche dalla diffusione della religione cristiana, predicata in Giudea da Gesù Cristo nella prima metà del I secolo (sotto Tiberio) e divulgata dai suoi apostoli in gran parte dell'impero[45].
Nel III secolo, al termine della dinastia dei Severi[46], iniziò la crisi del principato, cui seguì un periodo di anarchia militare.
Quando salì al potere Diocleziano (284), la situazione di Roma era grave: i barbari premevano dai confini già da decenni, le province erano governate da uomini corrotti. Per gestire meglio l'impero, Diocleziano lo divise in due parti: egli divenne Augusto della parte orientale (con residenza a Nicomedia) e nominò Valerio Massimiano Augusto della parte occidentale, spostando la residenza imperiale a Mediolanum. L'impero venne suddiviso ulteriormente con la creazione della tetrarchia: i due Augusti, infatti, dovevano nominare due Cesari, a cui affidavano parte del territorio e che sarebbero diventati, successivamente, i nuovi imperatori[47].
Una svolta decisiva si ebbe con Costantino, che, in seguito a numerose lotte interne, centralizzò nuovamente il potere e, con l'editto di Milano del 313, dette libertà di culto ai cristiani, impegnandosi egli stesso per dare stabilità alla nuova religione. Fece costruire diverse basiliche, consegnò il potere civile su Roma a papa Silvestro I e fondò nella parte orientale dell'impero la nuova capitale, Costantinopoli[48].
Il cristianesimo divenne religione ufficiale dell'impero grazie ad un editto emanato nel 380 da Teodosio, che fu l'ultimo imperatore di un impero unificato: alla sua morte, infatti, i suoi figli, Arcadio ed Onorio, si divisero l'impero. La capitale dell'Impero romano d'Occidente divenne Ravenna[49].
Roma, che non ricopriva più un ruolo centrale nell'amministrazione dell'impero, venne saccheggiata dai Visigoticomandati da Alarico (410); impreziosita nuovamente dalla costruzione di edifici sacri da parte dei papi (con la collaborazione degli imperatori), la città subì un nuovo saccheggio nel 455, da parte di Genserico, re dei Vandali. La ricostruzione di Roma venne curata dai papi Leone I (defensor Urbis per avere convinto Attila, nel 452, a non attaccare Roma) e dal suo successore Ilario, ma nel 472 la città fu saccheggiata per la terza volta in pochi decenni (ad opera di Ricimero e Anicio Olibrio).
La deposizione di Romolo Augusto del 22 agosto 476 decretò la fine dell'Impero romano d'Occidente e, per gli storici, l'inizio dell'era medievale[50].
Lo stesso argomento in dettaglio: Roma medievale, Ducato romano e Stato pontificio. |
Con la fine dell'impero romano d'Occidente, per Roma ebbe inizio un periodo segnato dalla presenza barbarica in Italia e, soprattutto, dall'affermazione della Chiesa (con a capo il Papa), che si sostituì all'impero e gettò il ponte che avrebbe unito l'antichità al mondo nuovo[51].
Numerose lotte in ambito cittadino ed europeo non permisero l'instaurarsi di una struttura politica costante a Roma, che passò, così, attraverso varie forme di governo: venne dominata prima dai Goti, successivamente dai Bizantini[52]. In questo periodo è attestata l'esistenza di un ducato romano, che corrispondeva, grosso modo, alla città e al territorio ad essa circostante[53].
Nel 756, sconfitto definitivamente il re longobardo Astolfo, Pipino il Breve, re dei Franchi, donò le terre conquistate a papa Stefano II, sancendo la nascita del Patrimonium Sancti Petri, lo Stato Pontificio, di cui Roma divenne capitale[54].
La notte di Natale dell'800 papa Leone III incoronò imperatore Carlo Magno nell'antica basilica di San Pietro in Vaticano, istituendo così l'Impero carolingio/Sacro Romano Impero: Roma non ne fu la capitale (posta ad Aquisgrana), ma funse da centro religioso del nuovostato teocratico[55].
Intorno alla metà del IX secolo, papa Leone IV, dopo l'incursione saracena dell'846, fece fortificare la Civitas Leonina (corrispondente all'incirca alla Città del Vaticano), confermando il potere politico assunto dai pontefici, che venivano protetti dalle famiglie nobili[56]. Anche queste ultime fortificarono le proprie residenze, fino a renderle veri e propri castelli: è il periodo compreso tra il 1100 ed il 1200, periodo in cui Roma allacciò rapporti con i comuni posti nelle sue vicinanze[57].
Intorno alla metà del XII secolo i cittadini romani instaurarono il Comune Consolare (che si insediò sul Campidoglio), rivale dell'autorità papale e dell'autonomia dei nobili; in questo periodo Roma si munì di nuovi ed efficienti sistemi di difesa[58].
L'era medievale, inoltre, fu caratterizzata dalle lotte tra le famiglie nobili filopapali e quelle filoimperiali, che frenarono lo sviluppo dell'area centrale della città fino al XVI secolo. Roma, centro politico del mondo grazie all'avvento dei Papi, si confermò città pontificia quandoBonifacio VIII, nel 1300, proclamò il primo Giubileo (evento che fece accorrere in città circa due milioni di pellegrini); lo stesso Pontefice, tre anni dopo, fondò lo Studium Urbis[59].
Ma quando nel 1309 papa Clemente V si ritirò ad Avignone, Roma fu governata dalle famiglie nobili in continua lotta reciproca: la città subì un'involuzione, e nel Quattrocento registrò appena 20 000 abitanti[60].
Il radicale mutamento della Roma medievale fu iniziato da papa Niccolò V, che decise di realizzare ex novo il nuovo centro di Roma, il centro della fede cristiana, diverso da quello pagano dell'antica Roma. Si spostò dal Laterano e concepì l'idea della costruzione della nuova basilica di San Pietro[61]: da quel momento, per circa quattro secoli, Roma fu sotto il completo dominio dei pontefici[62].
In seguito alla riforma luterana (1517) e al sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi di Carlo V (1527), fu aperto il Concilio di Trento, terminato nel 1563, che confermò Roma come capitale dello Stato Pontificio, anche se da quel momento la figura del Papa smise di influire sulla politica europea[63].
Il periodo successivo al concilio tridentino fu caratterizzato da un rinnovamento urbanistico della città: i nobili e le potenti famiglie cardinalizie abbandonarono i loro palazzi al centro per costruirsi nuove dimore sulle colline; ma il vero artefice della grande opera di modernizzazione architettonica, culturale ed economica della città di Roma, fu papa Sisto V, pontefice per soli cinque anni (1585-1590)[64]. Nel 1626 fu inaugurata la nuova basilica di San Pietro in Vaticano, emblema del dominio papale.
Dominio papale che venne interrotto solamente un secolo e mezzo dopo, quando il 15 febbraio 1798 fu proclamata la Repubblica Romana e fu deposto papa Pio VI[65]. La nuova forma di governo durò appena un anno, tra il malcontento generale del clero e dei romani, ma con l'avvento di Napoleone Bonaparte, Roma entrò a far parte del Primo Impero francese (1808). Lo stesso Napoleone incaricò l'artista Antonio Canova di rammodernare l'antica capitale imperiale: su ordine dell'imperatore corso, inoltre, iniziarono gli scavi archeologici (in particolar modo al Foro Romano) guidati dal francese Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy[66].
L'era napoleonica, si concluse con una serie di sconfitte decisive patite dal Bonaparte, tra cui quella nella battaglia di Lipsia (1813) e Waterloo (1815): Roma venne presa daGioacchino Murat (novembre 1813), ma l'11 aprile 1814 Napoleone liberò papa Pio VII, fino a quel momento tenuto in prigione dai francesi: il Pontefice fece ritorno a Roma, riportando nella capitale il dominio papale e l'entusiasmo della gente[67].
« Roma è la sola città d'Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali; tutta la storia di Roma, dal tempo de' Cesari al giorno d'oggi, è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio; di una città cioè destinata ad essere la capitale di un grande Stato. » |
(Cavour, Discorso al Parlamento di Torino, 25 marzo 1861) |
In seguito al Congresso di Vienna e al ritorno di Pio VII in Roma, la città visse un periodo turbolento, che culminò con lapresa dell'Urbe e la fine del potere temporale dei Papi. Nel 1849 fu istituita la Seconda Repubblica Romana, governata daCarlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi; durò poco meno di cinque mesi, a causa dell'intervento dell'esercito francese di Napoleone III comandato dal generale Oudinot[68].
Nel 1861, in seguito all'unità d'Italia suggellata da Cavour, ebbero inizio le pressioni del re Vittorio Emanuele II nei confronti di papa Pio IX, invitato ripetutamente a lasciare il proprio dominio temporale[69]. Furono vani anche i tentativi di numerosi patrioti di annettere Roma al Regno d'Italia, e la situazione rimase invariata finché regnò Napoleone III, imperatore francese contrario alla sparizione dello Stato Pontificio. Tuttavia, quando cadde il Secondo Impero nel 1870, l'Italia non ebbe più ostacoli e poté procedere all'annessione dello Stato della Chiesa.
Il 20 settembre i bersaglieri comandati dal generale Raffaele Cadorna aprirono una breccia nella cerchia delle mura aureliane, nei pressi di Porta Pia, ed entrarono a Roma: Pio IX fu costretto a ritirarsi; gli vennero concessi solamente il Vaticano, il Laterano e la villa pontificia di Castel Gandolfo. Roma, pertanto, fu annessa al Regno d'Italia, di cui divenne capitale (legge 3 febbraio 1871, n. 33)[70].
In seguito alla cosiddetta età giolittiana, che caratterizzò i primi anni del XX secolo (in cui si alternarono, a più riprese, i governi di Giovanni Giolitti), e alla prima guerra mondiale, conclusasi per Roma e per l'Italia con la vittoria mutilata denunciata da Gabriele D'Annunzio[71], la città si venne a trovare in un clima di disordini e incertezza politica che, nel 1922, favorì l'ascesa al potere di Benito Mussolini (28 ottobre, la marcia su Roma)[72]. Durante il ventennio fascista, Roma fu al centro di una drastica rivoluzione urbanistica voluta e attuata dallo stesso Mussolini: il duce fece abbattere diverse zone, numerosi edifici medievali e seicenteschi, e decretò l'apertura di alcune grandi vie, comevia dei Fori Imperiali, viale Regina Margherita e via della Conciliazione (costruita dopo l'abbattimento della spina di Borgo), che unisce Roma con la Città del Vaticano, stato indipendente istituito l'11 febbraio 1929 con la firma dei Patti Lateranensi[73].
Nacquero, inoltre, nuovi quartieri e nuovi ambienti, come l'EUR (costruito in occasione dell'Esposizione Universale di Roma del 1942, ma mai inaugurato a causa dello scoppio della guerra), la città-giardino Aniene, la città universitaria, il foro Mussolini e Cinecittà, il piccoloStato indipendente del cinema italiano[73].
Nel 1940 l'Italia entrò in guerra; Roma, teatro di attacchi e massacri come quelli avvenuti in via Rasella e presso le fosse Ardeatine, dopo essere stata lasciata dai tedeschi come città aperta, fu liberata dagli Alleati il 4 giugno 1944[74]. Il 19 luglio del 1943 fu oggetto di un durobombardamento ad opera di forze aeree statunitensi che causò la morte di oltre 3000 persone nei quartieri San Lorenzo, Tiburtino, Prenestino, Casilino, Labicano, Tuscolano e Nomentano.
Cessata la guerra, Roma, in seguito al referendum del 2 e 3 giugno 1946, divenne capitale della Repubblica italiana. Negli anni cinquanta e sessanta la città si sviluppò urbanisticamente e demograficamente e, a partire dal Giubileo del 1950, divenne una delle più ambite mete turistiche trasformandosi, in poco tempo, nella capitale mondiale del divertimento e del cinema, grazie alle numerose pellicole di affermati autori cinematografici[75].
Gli anni cinquanta e sessanta sono ricordati come il periodo della dolce vita, raccontata da Federico Fellini nell'omonimo film. Roma, divenuta una delle capitali internazionali del cinema, è frequentata dai più importanti personaggi del jet set internazionale, che si ritrovano nei locali di via Veneto. Nello stesso periodo diventa uno dei centri dell'alta moda italiana, con l'apertura delle boutique delle grandi firme su Via Condotti, Via Borgognona e Via Frattina.
In questo periodo la città si espanse in modo rapido: furono realizzati nuovi quartieri e le aree periferiche, fino ad allora in aperta campagna, furono urbanizzate. Venne realizzata la nuova stazione Termini e furono costruite nuove infrastrutture (tra cui il primo tratto della rete metropolitana e il Grande Raccordo Anulare) e gli impianti sportivi per i giochi olimpici che Roma ospitò nel 1960. Il 25 marzo1957, inoltre, furono firmati a Roma i due trattati che istituirono la comunità economica europea e la comunità europea dell'energia atomica; dal 1962 al 1965 nella basilica di San Pietro si svolse il Concilio Vaticano II[75].
Oggi Roma, città più popolosa e più vasta d'Italia, funge da centro della vita politica nazionale e centro della religione cattolica; in qualità di città capitale, godrà di speciali poteri amministrativi, trasformandosi da comune in città metropolitana[76].