Reggio nell'Emilia (IPA: /ˈrɛʤʤo/ o /ˈreʤʤo/[3], Rèš in dialetto reggiano, Regium Lepidi in latino), comunemente noto comeReggio Emilia (semplicemente Reggio per gli emiliani), è un comune italiano di 171.316 abitanti[4], capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.
Sorta lungo la via Emilia di origine romana e che collega, oggi come allora, la città di Piacenza alla città di Rimini, Reggio nell'Emilia può fregiarsi dell'appellativo di Città del Tricolore, in quanto la bandiera italiana, su ispirazione dei vessilli della Repubblica Cispadana, nacque e fu esposta per la prima volta in questa città il 7 gennaio 1797. Il vessillo fu esposto nella settecentesca Sala del Tricolore del Municipio cittadino, nello stesso salone che oggi ospita le sedute del consiglio comunale.
Reggio, oltre a essere con la vicina Parma luogo d'origine del celebre formaggio Parmigiano-Reggiano, è la culla del metodo di insegnamento pedagogico Reggio Emilia Approach che ha reso le scuole dell'infanzia reggiane famose in tutto il mondo.
Reggio nell'Emilia si trova nella pianura Padana, nel cuore della regione storica dell'Emilia e dell'omonima provincia, ed è attraversata dal torrente Crostolo. Il territorio comunale, totalmente pianeggiante, è bagnato inoltre da numerosi corsi d'acqua e rii minori dove, nei secoli, si sono sviluppati i primi nuclei abitativi corrispondenti alle odierne frazioni e località. Le prime propaggini dell'Appennino Reggiano si sviluppano circa 10 Kilometri a sud del territorio comunale, nei comuni limitrofi di Quattro Castella, Albinea, Scandiano e Casalgrande.
Confina a nord con i comuni di Campegine, Cadelbosco di Sopra e Bagnolo in Piano, ad est con Correggio, San Martino in Rio e Rubiera, a sud conCasalgrande, Scandiano, Albinea, Quattro Castella, ad ovest con Bibbiano,Cavriago, Montecchio Emilia e Sant'Ilario d'Enza. Il centro di Reggio nell'Emilia è situato 24 km a nord-ovest di Modena e 27,5 km a sud-est di Parma.
Il clima si può definire di tipo continentale temperato, con estati calde e piuttosto afose (con temperature massime che a volte superano anche i 35 °C) e inverni rigidi con frequenti gelate (con temperature minime che possono scendere fin sotto i -10 °C in occasione delle ondate di freddo più intense).[5] Le piogge sono distribuite nell'arco di tutto l'anno, ma con maggiore frequenza ed intensità mediamente in Autunno e Primavera, risultando infatti ottobre, novembre ed aprile i mesi più piovosi[6] mentre luglio e gennaio sono i più secchi.[6][7] La neve scende fin sulla città pressoché ogni anno in Inverno, seppure con accumuli raramente ingenti e con grande variabilità tra una stagione e l'altra (nel complesso la città ha una media di circa 30 cm annui di accumulo nevoso[8], sebbene si possano talvolta verificare nevicate di 40 cm e oltre[9]). Durante la stagione autunnale e invernale è piuttosto comune, in particolare nelle zone di campagna del territorio comunale, anche il fenomeno della nebbia, sebbene oggi meno frequente che in passato. Altri fenomeni meteorologici cui si assiste occasionalmente sono il gelicidio e la galaverna (in inverno) e la grandine (in estate, o talvolta in primavera). Il vento in generale è scarso e non mancano giornate di calma di vento[10], in particolare nelle fasi anticicloniche in inverno, mentre la primavera è la stagione relativamente più ventilata. I venti più intensi di solito sono quelli che spirano da nord est (Bora) o da sud ovest (Libeccio), con quest'ultimo in particolare che a volte si favonizza durante la discesa dall'Appennino settentrionale e diventa pertanto particolarmente caldo e secco. In particolari e rare condizioni si può presentare fino a Reggio Emilia anche il Föhn alpino, che qui soffia da nord ovest.
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Reggio Emilia. |
La città fu municipio romano ed era chiamata Regium Lepidi, derivando il nome da Marco Emilio Lepido, fondatore della città e della via che dà il nome all'attuale regione. Con lacaduta dell'Impero romano d'Occidente la città venne quasi spopolata. Dopo la conquista longobarda (VI secolo) la città fu capitale del Ducato di Reggio, poi nell'Alto Medioevo divenuta sede vescovile divenne libero comune, ma restò soggetta a feroci lotte intestine, che la portarono alla trasformazione in signoria sotto gli Este e in seguito a Ducato[11]; in questo periodo la città prese il nome di "Reggio di Lombardia", toponimo che ha le sue origini nell'Alto Medioevo ed è ampiamente documentato. Durante il periodo delle invasioni napoleoniche a Reggio Emilia il 27 dicembre 1796, si riunì un'assemblea di 110 delegati presieduti da Carlo Facci per decretare la costituzione della Repubblica Cispadana, comprendente i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e nella omonima Sala nacque di lì a poco, il 7 gennaio 1797, il Tricolore Italiano.
Ad avanzare la proposta di adozione di una bandiera verde, bianca e rossa fu Giuseppe Compagnoni, che per questo è ricordato come il "Padre del Tricolore"[7].Successivamente, con l'annessione della Lombardia (e marginalmente di Veneto e Toscana), prese il nome di Repubblica Cisalpina. Dopo la Restaurazione del Ducato nel1815, Reggio appartenne agli Austria-Este fino al 1860, quando fu unita al Regno di Sardegna, divenuto l'anno seguente Regno d'Italia. Il toponimo Reggio di Lombardia fu quello ufficiale durante tutta l'esistenza del Ducato di Modena e Reggio, fino all'annessione dei territori estensi al Regno di Sardegna quando fu introdotto il nome attuale.
Reggio nell'Emilia è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione perché è stata insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.