Modena comune |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Emilia-Romagna | ||||
Provincia | Modena | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Gian Carlo Muzzarelli (PD) dal 09/06/2014 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 44°38′41″N 10°55′32″ECoordinate: 44°38′41″N 10°55′32″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 34 m s.l.m. | ||||
Superficie | 183,19 km² | ||||
Abitanti | 185 027[2] (31-08-2015) | ||||
Densità | 1 010,03 ab./km² | ||||
Frazioni | Albareto, Baggiovara, Bruciata, Ca' Fusara, Cittanova, Cognento, Collegara, Collegarola,Ganaceto, Lesignana, Marzaglia, Marzaglia Nuova, Navicello, Paganine, Portile, Saliceta San Giuliano, San Damaso, San Donnino, Tre Olmi, Vaciglio, Villanova | ||||
Comuni confinanti | Bastiglia, Bomporto,Campogalliano, Carpi,Casalgrande (RE),Castelfranco Emilia,Castelnuovo Rangone,Formigine, Nonantola,Rubiera (RE), San Cesario sul Panaro, Soliera,Spilamberto | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 41121-41126[1] | ||||
Prefisso | 059 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 036023 | ||||
Cod. catastale | F257 | ||||
Targa | MO | ||||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||||
Cl. climatica | zona E, 2 258 GG[3] | ||||
Nome abitanti | Modenesi o Geminiani | ||||
Patrono | San Geminiano | ||||
Giorno festivo | 31 gennaio | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Modena all'interno dell'omonima provincia |
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Sito istituzionale |
Modena (Mòdna in dialetto modenese) è un comune italiano di 185.027 abitanti[2], capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.
La città di Modena è stata dal 1598 al 1859 capitale del ducato degli Este ed è un'antica sede universitaria ed arcivescovile. Dal1947 la città è anche sede (nel palazzo ducale) dell'Accademia Militare dell'Esercito e dell'Arma dei Carabinieri.
Il Duomo, la Torre Civica e la Piazza Grande della città sono inserite, dal 1997, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanitàdall'UNESCO.
La città si trova circa al centro della provincia di cui è capoluogo, nella Val Padana in un territorio completamente pianeggiante. Due fiumi la circondano senza peraltro attraversarla: il Secchia ed il Panaro, la cui importanza per la città è testimoniata anche dalla presenza della Fontana dei due fiumi, dello scultore modenese Giuseppe Graziosi, situata in Largo Garibaldi.
Nasce all'interno della città il canale Naviglio, che sfocia nel fiume Panaro all'altezza di Bomporto. Un tempo accessibile al trasporto fluviale, il canale è ora sotterraneo e non accessibile all'interno della città.
Le prime propaggini dell'Appennino modenese si trovano tra i 15 e i 20 km a sud della città, già fuori dal territorio comunale, nei comuni non confinanti di Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello e Castelvetro di Modena.
La città, e soprattutto la sua area metropolitana, è economicamente una delle maggiori realtà europee. Infatti, nella provincia hanno sede importanti industrie alimentari (tra cuiGrandi Salumifici Italiani, Cremonini e Fini, centri di produzione del Parmigiano Reggiano e della lavorazione del maiale - a cui Castelnuovo Rangone, il cuore di questo settore, ha dedicato addirittura un monumento -) e metalmeccaniche (Modena, così come la sua provincia, può essere considerata la Capitale Mondiale dell'Automobilismo Sportivo con le sedi della Ferrari a Maranello, della Maserati in città, De Tomaso in periferia, Pagani a San Cesario sul Panaro e fino a pochi anni fa la Bugatti a Campogalliano. Inoltre ad una decina di chilometri dal confine provinciale, già in provincia di Bologna, nel comune di Sant'Agata Bolognese si trova la sede di un'altra storica azienda del settore come laLamborghini ). Viene anche considerata la capitale mondiale delle ceramiche (o della piastrella), grazie alle aziende di spicco presenti nei territori di Sassuolo e Fiorano Modenese. Notevole l'industria tessile presente nei territorio di Carpi e quella biomedica nel comune di Mirandola.
Fino alla metà del XIX secolo, la città aveva due darsene: una interna alle mura, nell'attuale Corso Vittorio Emanuele, ed una esterna (il bacino) all'altezza del cavalcaferrovia della Sacca, interrata nel 1936. Dei canali di Modena rimane traccia nei nomi delle strade, in particolare nel Centro Storico: esistono infatti vie chiamate Canal Grande, Canal Chiaro, Canalino, Canaletto e così via.
Nel 1949 venne costruito, subito fuori delle mura, un Aerautodromo, con le funzioni di pista di volo per usi commerciali e pista di gare internazionali di auto e moto e di prova per le industrie automobilistiche locali di allora (Ferrari, Maserati e Stanguellini). È rimasto in uso sino al 1962, ma anche molto oltre per le gare motociclistiche ed esibizioni varie attinenti ai motori. Ora al suo posto vi è un grande parco dedicato ad Enzo Ferrari.
Modena ha conosciuto la realtà di un forte terremoto nel maggio 2012. Ci furono due scosse principali a distanza di nove giorni l'una dall'altra della magnitudo 5,9 e 5,8, entrambe con epicentro nella bassa pianura padana della provincia tra i 20 e i 35 chilometri dalla città. Il sisma ha distrutto i comuni vicini all'epicentro. Modena non ha avuto danni importanti se non leggere lesioni in alcune vecchie chiese tra cui il Duomo, soprattutto in seguito alla seconda scossa da 5,8.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Modena. |
Il clima è tipicamente padano con influssi subcontinentali, con inverni freddi, piovosi e nebbiosi (temperature medie minime sotto lo zero), e moderatamente nevosi con 35 cm medi annui di accumulo, ed estati afose con punte massime ben al di sopra di 35 ºC.
MODENA | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 4,4 | 7,7 | 12,3 | 17,5 | 22,3 | 26,2 | 29,0 | 27,7 | 23,7 | 18,0 | 10,8 | 5,2 | 5,8 | 17,4 | 27,6 | 17,5 | 17,1 |
T. min. media (°C) | 0,0 | 2,1 | 5,0 | 9,0 | 13,2 | 16,9 | 19,5 | 19,7 | 15,8 | 11,3 | 6,0 | 0,9 | 1,0 | 9,1 | 18,7 | 11,0 | 10,0 |
Precipitazioni (mm) | 52 | 41 | 44 | 48 | 52 | 50 | 38 | 47 | 51 | 64 | 69 | 56 | 149 | 144 | 135 | 184 | 612 |
Giorni di pioggia | 7 | 6 | 6 | 6 | 7 | 6 | 4 | 6 | 5 | 6 | 9 | 7 | 20 | 19 | 16 | 20 | 75 |
A causa della scarsa ventilazione della pianura padana e dell'elevato traffico veicolare, Modena è tra i primi posti tra le città più inquinate d'Europa, dietro alle italiane Torino,Brescia e Milano[4].
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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Modena. |
« Firmissimam et splendidissimam populi Romani coloniam » |
(Cicerone, Filippiche) |
Il nome latino della città era Mutina[5]. L'etnico era Mutinenses[6], Mutinensis[7] o Multinenses[8]. Le fonti greche parlano di Μουτίνη[9], Μοτίνη[10] Μουτίναν[11]. Questo toponimo viene messo in relazione con l'etrusco mutna, o mutana, "tomba"[12], a sua volta forse derivato da una radice anteriore (preromana o "mediterranea") *mut(t) o *mot(t) che dà nome ad un "rialzo di terreno", una "collina"[13]. Nel IV secolo è citata come Mutena e successivamente Mòtina e Mòdana, da cui Modena[14], in dialetto mòdna [15][16] (con la tipica sincope dei dialetti emiliani).
Anticamente fu un insediamento etrusco, poi gallico (Galli Boi), quindi, nel 183 a.C., colonia romana. Successivamente Modena venne abbandonata fra il V e il VII secolo, causa le numerose inondazioni dei fiumi Secchia e Panaro, gli abitanti si rifugiarono nel vicino borgo più a ovest, Cittanova. Tornò a ripopolarsi gradualmente intorno alla sede vescovile, che aveva assunto la guida della città ed il vescovo Leodoino la fece cingere di mura nell'891. Durante la signoria dei vescovi, venne eretta la nuova cattedrale. Il potere vescovile ebbe termine con l'autonomia comunale nel 1135 ma, nel 1249, con la battaglia di Fossalta, Modena ghibellina venne sconfitta da Bolognaguelfa e, nel 1288, si consegnò agli Estensi di Ferrara. Il 15 novembre 1325 nella battaglia di Zappolino Modena inflisse una pesante sconfitta ai bolognesi fino a giungere sotto le mura della città delle due torri e ad assediarla.
Modena diventò veramente la "città estense" solo dopo il 1598, quando il duca Cesare trasferì da Ferrara a Modena la capitale del suoducato. Uno Stato destinato a barcamenarsi con alterne fortune nelle lotte tra le potenze italiane ed europee, e che malgrado le ripetute occupazioni da parte degli eserciti stranieri (i francesi nel 1702; gli austriaci nel 1742) resisterà fino all'unificazione dell'Italia, con una sola interruzione nel periodo napoleonico. Il Risorgimento poté contare su larghe adesioni fra i Modenesi, tra cui Ciro Menotti e i numerosi gruppi mazziniani e carbonari della città che votarono compattamente per l'Unità d'Italia nel Plebiscito del 1860.
Tra fine Ottocento e inizio Novecento l'Emilia (e in particolare la provincia di Modena) divenne un baluardo socialista prima e comunista poi.
Il fenomeno dell'occupazione delle terre fu molto forte e si scontrò con la violenza fascista. Dopo il settembre 1943, Modena e i suoi comuni dovettero sopportare distruzioni, massacri, saccheggi, umiliazioni ad opera degli occupanti tedeschi e della milizia fascista. Nonostante la repressione, la Resistenza ebbe, con alterne vicende, una presenza sempre attiva nel territorio. Dopo la guerra quella zona che per i vent'anni del regime veniva chiamato "Il triangolo Nero" (in quanto completamente controllato dai fascisti) prese il nome di "Triangolo Rosso" o "Triangolo della morte". Tale denominazione viene usata da diversi storici per ricordare le uccisioni perpetrate, dopo la caduta del regime fascista e particolarmente nel biennio 1946-1948, da alcune brigate di ex-partigiani comunisti che si erano dati il nome di "Gruppi d'Azione Partigiana" (GAP), come rappresaglia contro chi veniva ritenuto compromesso con il regime.
Il 9 gennaio 1950, sei operai vennero uccisi dalla polizia, durante una manifestazione che chiedeva la riapertura delle Fonderie Riunite.
Negli anni del dopoguerra Modena conosce con il boom economico un periodo di benessere senza precedenti. Il successo della città è legato soprattutto all'affermarsi di piccole industrie dai prodotti unici al mondo, come Ferrari o Maserati o Panini, o come i poli ceramico di Sassuolo, tessile di Carpi e biomedicale di Mirandola, e alla valorizzazione dei prodotti tipici della regione.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Modena. |
(LA)
« Avia Pervia » |
(IT)
« L’inaccessibile (a-via) [diventa] accessibile » |
(motto riportato sullo scudo araldico cittadino) |
La descrizione araldica dello stemma del comune di Modena, come riportato dalla pagina relativa sul sito del comune è:
« D'oro, alla croce d'azzurro accollato da due trivelle di ferro e oro in croce di Sant'Andrea, sormontato da una corona aurea ducale tempestata di gemme sostenente nove fioroni d'oro, cinque visibili, caricato ciascuno di una perla nel cuore. Motto “Avia Pervia” » |
Le trivelle, come strumenti utilizzati per scavare i pozzi, alludono alla grande ricchezza d'acqua del territorio modenese, un tempo ricco di canali e affioramenti spontanei (fontanazzi). Questa abbondanza è andata decrescendo a partire dalla seconda metà del XX secolo, soprattutto a causa dello sfruttamento a fini industriali e abitativi della falda freatica, che ne ha provocato l'abbassamento.
La frase latina “Avia pervia” significa “Rendiamo facili le cose difficili”: probabilmente ideato dal letterato Giovanni Maria Barbieri nel 1561, fu ufficialmente adottato nel secolo XVII, quando il sigillo accompagnato dalle trivelle e dal motto venne apposto ad un codice degli statuti dei calzolai.[17