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Ferrara comune |
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Veduta del Castello Estense |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Emilia-Romagna | ||||
Provincia | Ferrara | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Tiziano Tagliani (PD) dal 25-05-2014 (2º mandato) | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 44°50′42″N 11°37′58″ECoordinate: 44°50′42″N 11°37′58″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 9 m s.l.m. | ||||
Superficie | 404,38 km² | ||||
Abitanti | 133 398[1] (30-04-2015) | ||||
Densità | 329,88 ab./km² | ||||
Frazioni | vedi elenco | ||||
Comuni confinanti | Argenta, Baricella (BO),Bondeno, Canaro (RO),Copparo, Ficarolo (RO),Formignana, Gaiba (RO),Masi Torello, Occhiobello(RO), Ostellato, Poggio Renatico, Ro, Stienta (RO),Tresigallo, Vigarano Mainarda, Voghiera | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 44121-44122-44123-44124 | ||||
Prefisso | 0532 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 038008 | ||||
Cod. catastale | D548 | ||||
Targa | FE | ||||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) | ||||
Nome abitanti | ferraresi, estensi | ||||
Patrono | san Giorgio e San Maurelio (co-patrono) | ||||
Giorno festivo | 23 aprile | ||||
Cartografia | |||||
Posizione del comune di Ferrara nell'omonima provincia |
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Sito istituzionale |
Ferrara (Fràra ['fra:ra] in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 133 398 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. L'area metropolitana della città, individuata con la metodologia del Functional Urban Regions, conta 264.885 abitanti. Situata nella bassa pianura emiliana, la città di Ferrara sorge sulle sponde del Po di Volano (nell'estremo nord del territorio comunale in località Pontelagoscuro scorre anche il Po), che separa la città medioevale dal primitivo borgo di San Giorgio e delimita il confine con i nuovi insediamenti contemporanei a sud delle mura. Ferrara gode di un periodo aureo quando nel Basso Medioevo e nel Rinascimento, sotto il governo della famiglia degli Este, viene trasformata in un centro artistico di grande importanza non solo italiano ma anche europeo, arrivando ad ospitare personalità come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, Niccolò Copernico eParacelso, Andrea Mantegna e Tiziano, Giovanni Pico della Mirandola e Pietro Bembo. Durante il Rinascimento a Ferrara si realizza una delle più importanti progettazioni urbanistiche della storia europea moderna, l'Addizione Erculea, il primo esempio di pianificazione ragionata degli spazi urbani, commissionata nel 1484 dal duca Ercole I d'Este (da cui prende il nome) all'architettoBiagio Rossetti. La nuova parte della città viene chiamata Arianuova, sia per la sua collocazione esterna al vecchio asse del castellomedievale, sia perché connotata fino alla fine del XIX secolo da ampie aree verdi prive di edifici, dette "orti e giardini", interne alle nuove possenti mura rossettiane. Grazie a quest'opera architettonica Ferrara viene considerata dagli studiosi la prima città moderna d'Europa.
L'UNESCO le conferisce il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità per la prima volta nel 1995 come città del Rinascimento e successivamente, nel 1999, riceve un ulteriore riconoscimento per il delta del Po e per le delizie estensi. Ferrara inoltre è una dei 4 capoluoghi di provincia (assieme a Bergamo, Lucca e Grosseto), il cui centro storico è rimasto quasi completamente circondato dalle mura che, a loro volta, hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli. Ferrara, con Pisa e Ravenna, è anche una delle prime città del silenzio citata nelle Laudi di Gabriele D'Annunzio.
Ferrara è antica sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) e sede arcivescovile (arcidiocesi di Ferrara-Comacchio). Ospita importanti centri culturali: la Pinacoteca Nazionale di palazzo dei Diamanti, il museo Archeologico Nazionale, il museo del Risorgimento e della Resistenza, il museo d'arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis, il museo della Cattedrale, il museo Giovanni Boldini, il museo dell'ebraismo italiano e della Shoah e numerosi altri musei.
La città contemporanea poggia su un'economia basata sulla produzione agricola e industriale che ne fanno un centro di primaria importanza grazie alla presenza di numerosi impianti industriali presenti nell'area del petrolchimico e della piccola e media impresa. I settori più rappresentativi sono quelli dell'industria chimica, dell'industria metalmeccanica, dell'elettrotecnica e dell'industria tessilee alimentare. Inoltre le reti stradali e ferroviarie la inseriscono all'interno del circuito commerciale sia regionale che nazionale grazie alla presenza di adeguate infrastrutture come l'autostrada A13, lo scalo merci della stazione ferroviaria e gli scali portuali situati aPontelagoscuro che collegano la città al fiume Po e al mare Adriatico.
Ferrara inoltre è uno dei pochi siti italiani in cui si faccia uso dell’energia geotermica per la produzione di acqua calda e calore che va ad alimentare la rete di teleriscaldamento della città.
Lo stesso argomento in dettaglio: Consorzio di bonifica pianura di Ferrara. |
(EN)
« While thou, Ferrara! When no longer dwell |
(IT)
« Quanto a te, Ferrara! Quando non più vivano |
(George Gordon Byron, Il Lamento del Tasso) |
Il territorio del Comune di Ferrara si estende su un'area totalmente pianeggiante nella Pianura padana, e con una superficie di 405,16 km² si tratta del diciassettesimo comunepiù esteso d'Italia. Confina a nord col Veneto e più precisamente con la provincia di Rovigo, e con la città metropolitana di Bologna a sud. L'area ferrarese è contraddistinta dal passaggio di numerosi canali di irrigazione e di scolo creati durante i secoli per garantire la depurazione del terreno e per facilitare gli insediamenti abitativi e produttivi. Il territorio pianeggiante ha una spiccata vocazione agricola e vi vengono esercitati anche l'allevamento e la pesca.
Senza argini e canali il territorio della provincia, e quello stesso della città, sarebbero in parte preminente coperti dalle acque. La pianura ferrarese soggiace al livello delle acque del Po che scorrono entro arginature imponenti a settentrione della città; fortunatamente il defluire delle sue acque permette lo sgombro della pianura dal ristagno permanente dei tensioattivi rilasciati dai fiumi appenninici emiliani che, altrimenti, ristagnerebbero nella depressione naturale costituita dalla pianura ferrarese. Se a settentrione della città corre, tra i suoi argini, il Po, a ponente si distendono i comprensori di Burana e della Valle di Santa Martina, naturalmente soggetti alla palude, e a levante i due grandi "polesini" di San Giovanni e di San Giorgio, per secoli grandi paludi. L'emergere di Ferrara dalle acque lo si deve all'opera di chi in passato l'ha governata dato che la particolarità del territorio ha costretto i regnanti ad attuare processi di bonificazione.
In questo ambito furono di fondamentale rilevanza le opere attuate da Borso, Ercole e Alfonso; furono anche bonificatori i pontefici che succedettero loro, tra i quali si ricordano gli interventi di Gregorio XIII, di Clemente VIII di Innocenzo X e di Benedetto XIV. Bonificatori debbono essere riconosciuti gli odierni tutori del territorio dato che devono fare fronte ad una serie di fenomeni fisici e geologici che congiurano all'abbassamento del territorio ferrarese sotto il livello del mare e imponendo così che gli impianti di bonifica siano sempre più potenti, efficienti e sicuri[2]
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Ferrara. |
L'inverno è rigido, poco piovoso e non mancano precipitazioni nevose di media entità, risultando comunque lievemente meno abbondanti di altre città dell'Emilia, a causa della particolare posizione geografica della città, situata in una sorta di conca, che consente un notevole ristagno d'aria; a causa di tale conformazione vi sono numerose giornate in cui l'aria fredda ristagna al suolo formando un cuscinetto gelido e umido che provoca, specie in presenza di nebbia, giornate rigidissime e freddo intenso.
Le basse pressioni, accompagnate dalla bora, portano aria fredda e perturbata che entra dalla Porta della Bora o dalla Valle del Rodano causando periodi di marcato maltempo. Quando invece un'area di alta pressione si spinge verso il nord dell'Europa permangono condizioni di forte rigidità, dal momento che, sovente, in questa configurazione barica, soffia il buran, vento di origine artico-russa, che caratterizza giornate che possono risultare anche soleggiate, ma accompagnate da forti venti gelidi e temperature prossime allo zero anche nelle ore centrali del giorno, pronte a scivolare abbondantemente al di sotto dello zero durante la notte, portando così ad estese gelate notturne che possono permanere anche tutta la giornata. Nel mese di gennaio la temperatura minima si attesta su una media di -1 °C e la massima di circa +4 gradi, anche se spesso le minime possono raggiungere valori inferiori a -5 gradi e anche più bassi; la temperatura media del mese di gennaio è di +1,6 °C.
Le estati sono calde e afose. L'afa è però spesso interrotta da temporali che rimescolano le masse d'aria portando ad un deciso abbassamento della temperatura. I temporali possono risultare anche violenti, soprattutto dopo lunghi periodi di caldo e, in tali occasioni, possono verificarsi grandinate anche di consistente intensità. Nel pieno della stagione estiva si possono verificare anche diverse settimane consecutive caratterizzate da sole e temperature elevate, questo grazie all'anticiclone delle Azzorre ed anche all'anticiclone africano; quando quest'ultimo si espande, si registrano infatti le temperature più calde.
L'autunno è fresco, umido e piovoso, a tratti decisamente rigido nella sua seconda parte, che detiene caratteristiche prettamente invernali; risulta inoltre particolarmentenebbioso aspetto caratteristico della pianura padana.
La primavera, stagione variabile e di transizione per eccellenza, offre a Ferrara i suoi mille volti: spesso infatti, nella sua prima parte, risulta essere una "coda" della stagione invernale risentendo ancora di correnti fredde, mentre con il procedere della stagione, diventa gradualmente mite e stabile ed invoglia spesso a percorrere podisticamente o con la bicicletta il centro cittadino e le mura rinascimentali.
FERRARA | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 4,1 | 7,4 | 12,7 | 17,3 | 22,0 | 26,4 | 29,1 | 28,5 | 24,2 | 17,6 | 10,8 | 5,6 | 5,7 | 17,3 | 28,0 | 17,5 | 17,1 |
T. min. media (°C) | -0,9 | 0,8 | 4,7 | 8,6 | 12,8 | 16,5 | 18,8 | 18,6 | 15,4 | 10,4 | 5,4 | 1,1 | 0,3 | 8,7 | 18,0 | 10,4 | 9,4 |
Precipitazioni (mm) | 39 | 41 | 53 | 62 | 62 | 61 | 44 | 47 | 56 | 75 | 64 | 48 | 128 | 177 | 152 | 195 | 652 |
Giorni di pioggia | 6 | 6 | 8 | 8 | 9 | 7 | 4 | 5 | 6 | 8 | 8 | 7 | 19 | 25 | 16 | 22 | 82 |
Vento (direzione-m/s) |
W 3,4 |
NE 3,5 |
NE 3,5 |
NE 3,6 |
NE 3,5 |
NE 3,4 |
NE 3,3 |
NE 3,1 |
NE 3,1 |
NE 3,2 |
W 3,5 |
W 3,5 |
3,5 | 3,5 | 3,3 | 3,3 | 3,4 |
Ferrara ha conosciuto la realtà di un forte terremoto nel 2012 con due scosse di magnitudo 5.9 e 5.8. Entrambe le scosse ebbero epicentro nella provincia di Modena, ma la distanza dal centro cittadino fu rispettivamente di circa 20 e 40 km. Numerose altre scosse minori interessarono la zona. La città subì in tali occasioni danneggiamenti soprattutto in seguito alla prima scossa di magnitudo 5.9 che causò gravi conseguenze rendendo inagibili numerosi edifici pubblici, danni seri al patrimonio artistico e religioso, agli edifici scolastici, all'università ed all'ospedale. Danneggiamenti di notevole entità subiti anche da migliaia di abitazioni civili, tanto da avere anche a Ferrara alcune centinaia di sfollati.[3]
« ...Salve, Ferrara, co'l tuo fato in pugno ultima nata, creatura nova de l'Apennin, del Po, del faticoso dolore umano! » |
(Giosuè Carducci, Alla città di Ferrara) |
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Ferrara. |
Le origini del nome |
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L'origine del nome di Ferrara rimane ancora oscura, sebbene si siano date molte ipotetiche spiegazioni. Alcuni hanno pensato ad una derivazione biblica: da Ferrato, figlio di Cam e nipote di Noè (nella Bibbia Ferrato non è mai esistito). Altri dicono che Ferrara fu fondata da un certo Marco che venne a Ferrara con le sue genti; fra queste c'era una fanciulla troiana, Ferrara, con cui chiamò la città che aveva iniziato a costruire. Si pensa che l'immagine di tale fanciulla sia quella che, scolpita in marmo, si vede sulla porta minore dellaCattedrale, a destra, detta anticamente "Madonna Frara". Altri pensano che derivi da "ferro", che si trovava o si lavorava nel territorio. Più vicina alla realtà è la supposizione che il nome sia venuto da "farro", specie di frumento duro, il più antico nutrimento dei Romani, abbondante, pare, nel ferrarese: "Farraria", cioè terra dove si coltiva il farro. Un'altra origine viene ricavata dall'erba detta "farraria", una specie di pianta acquatica; non è certo però che, sebbene la pianta crescesse abbondantemente nel Cinquecento, ci fosse anche tanti secoli prima, quando sorse la città. Un'altra supposizione nasce dal fatto narrato da antichi cronisti: nel prato del Comune, situato lungo le sponde delPo, si tenevano importanti fiere due volte l'anno (ladomenica delle Palme e il giorno di San Martino). Il luogo dove si facevano le grandi fiere veniva chiamato "Feriarum Area" (piazza delle fiere) da cui "Ferraria". |
Fra il VII e l'VIII secolo, a causa delle continue invasioni barbariche che devastarono Voghenza, la sede vescovile venne spostata da Voghenza al Borgo San Giorgio, situato sulla riva destra del fiume Po, proprio in corrispondenza delcastrum bizantino del VI secolo che si trovava sulla riva opposta. Questo primo insediamento abitativo di Ferrara è individuabile nel sito dell'antica cattedrale di San Giorgio fuori le mura.
Strappata dai Longobardi all'Esarcato d'Italia di cui faceva parte, quindi conquistata dai Franchi e donata al papa, divenne nel 984, su concessione diPapa Giovanni XV, feudo di Tedaldo di Canossa. In età romanica la città prese a svilupparsi maggiormente sull'altra riva del Po mettendo in ombra il Borgo San Giorgio e di conseguenza la sede vescovile venne spostata nel 1135 nell'attualeCattedrale di Ferrara esattamente nel centro della città. Furono questi gli anni delle prime manifestazioni dell'autonomia cittadina che vide la nascita di un piccolo governo comunale nel XII secolo. La città iniziava così a urbanizzare il proprio territorio grazie alla costruzione di numerosi monumenti come la Cattedrale o il Palazzo del Municipio, e la realizzazione di nuove strade a partire dall'asse delle prime vie, Ripagrande e della sua parallela "di servizio" Via Capo delle Volte, che costeggiavano la riva del Po.
Dopo essere stata al centro di continue lotte fra le famiglie guelfe degli Adelardi e dei Giocoli quelle ghibelline dei Salinguerra e Torelli, passò definitivamente alla parte guelfa grazie al matrimonio di Azzo VI d'Este con l'ultima erede degli Adelardi.[4] Ma l'instaurazione del ducato estense non durò a lungo: agli inizi del Trecento gli Este erano in conflitto con Bologna, Mantova e Verona e furono pertanto minacciati nel possedimento della stessa Ferrara. Azzo VIII d'Estechiese quindi aiuto a Venezia ottenendo rinforzi. Ma alla morte di Azzo VIII il trono passò al nipote Folco II d'Este e non al figlio Fresco d'Este, escluso dalla successione. Francesco, per arrivare al possedimento del trono, offrì il feudo di Ferrara a Clemente V con in cambio il riconoscimento del suo potere sulla città.
Le truppe pontificie occuparono così Ferrara in nome della chiesa insediandovi il marchese Francesco d'Este. Il 1308 sancì l'inizio della cosiddetta guerra di Ferrara, terminata nel 1309, dichiarata da Venezia allo Stato della Chiesa dal quale aveva ricevuto ordine della restituzione della fortezza di Castel Tedaldo di proprietà ferrarese e allora in mano ai veneziani. Come conseguenza alla dichiarazione di guerra i legati di Clemente V lanciarono la scomunica al doge di Venezia e a tutti coloro che avessero sostenuto l'occupazione della città. Nonostante la successiva vittoria dei ferraresi e dello Stato della Chiesa su Venezia, Ferrara visse alcuni anni difficili prima del totale insediamento degli Este avvenuto nel 1332.
La seconda e più famosa guerra di Ferrara si svolse dal 1482 al 1484. Promotore ne fu Girolamo Riario, nipote del papa Sisto IV esignore di Forlì ed Imola. Girolamo, che voleva espandere il proprio dominio, promosse un'alleanza tra lo Stato della Chiesa e laRepubblica di Venezia, nel tentativo di impossessarsi di Ferrara. Nonostante qualche successo militare, la pace di Bagnolo non comportò però le modifiche che Sisto IV e Girolamo Riario desideravano.
Sin dal loro ufficiale insediamento gli Este governarono indiscussi sulla città per quasi tre secoli rendendola capitale di un piccolo, ma culturalmente attivissimo, Stato regionale. Il periodo aureo della città fu la seconda metà del Quattrocento sotto il potere di Leonello,Borso, ed Ercole I d'Este, quando alla corte ducale convenivano personaggi come Piero della Francesca, Pisanello, Leon Battista Alberti,Andrea Mantegna e Rogier van der Weyden, mentre si era sviluppata una scuola ferrarese in pittura, con capiscuola del calibro di Cosmè Tura, Ercole de' Roberti e Francesco del Cossa. Il 1492 fu l'anno della più importante crescita urbanistica, l'Addizione Erculea progettata da Biagio Rossetti su ordine di Ercole I, che ampliò verso nord la città con uno schema razionale di vie e palazzi, uno dei primissimi progetti urbanistici in una città europea. Nel Cinquecento vissero in città grandi artisti (Dosso Dossi, Tiziano, Giovanni Bellini) e letterati (Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso).
Non è da dimenticare l'importante presenza alla corte estense d'un musicista come Luzzasco Luzzaschi, che forse fu l'autore delle musiche di scena per l’Aminta del Tasso e perIl Pastor Fido del Guarini. Il complesso eccellente del Concerto delle donne (tre virtuose cantanti e strumentiste) era anche un asso nella manica diplomatico della corte estense, che invitava ai concerti riservatissimi soltanto nobili e diplomatici che riportavano nei propri paesi la fama della musica raffinata di Ferrara. Giacché si trattava di musica vocale (in genere di madrigali), assieme alla fama della musica veniva riaffermata l'eccellenza dei poeti d'ambiente ferrarese i cui testi erano musicati. Dopo l'acquisizione di Ferrara da parte dello Stato della Chiesa, e la dissoluzione del raffinato ambiente cortese, Girolamo Frescobaldi, allievo di Luzzaschi, fu accolto a Roma addirittura come organista in San Pietro. Particolarmente importante la vita intellettuale dello Studio ferrarese, dove lavorarono personalità del calibro di Guarino Veronese, Celio Calcagnini, Giambattista Giraldi Cinzio e Giovan Battista Pigna.
Nel 1598, a causa della mancanza di figli legittimi del duca Alfonso II, il papa Clemente VIII si riappropriò del feudo e la città entrò bruscamente a far parte dello Stato Pontificio. Perdendo il suo status di capitale per divenire semplice città di confine, Ferrara andò incontro ad un inevitabile declino. (Emblematica la sorte della seicentesca Fortezza Pontificia smantellata a furor di popolo durante la Campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte del 1796, riedificata nell'Ottocento dagli austriaci e definitivamente demolita nel1859, quando Ferrara entrò a far parte del Regno di Sardegna). Nell'Ottocento la città visse una ripresa economica grazie alla scoperta della vocazione agricola, mentre è più del secolo successivo la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico cittadino, culminato con l'inclusione della città nella lista del Patrimonio dell'umanitàdell'UNESCO nel 1995.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Ferrara. |
Lo stemma della città, talvolta detto balzana, è costituito da uno scudo sannitico diviso orizzontalmente a metà, con la parte superiore di color nero e la parte inferiore di colorargento, lo scudo è timbrato da una corona ducale.
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