Salerno comune |
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Campania | ||||
Provincia | Salerno | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Vincenzo Napoli (vicesindaco facente funzione) dal 13/02/2015 (a seguito nuova decadenza del sindaco De Luca) | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 40°40′50″N 14°45′35″ECoordinate: 40°40′50″N 14°45′35″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 4 m s.l.m. | ||||
Superficie | 59,85 km² | ||||
Abitanti | 135 591[2] (30-04-2015) | ||||
Densità | 2 265,51 ab./km² | ||||
Frazioni | Vedi elenco | ||||
Comuni confinanti | Baronissi, Castiglione del Genovesi, Cava de' Tirreni,Giffoni Valle Piana,Pellezzano, Pontecagnano Faiano, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte, Vietri sul Mare | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale |
da 84121 a 84135[1] 84100 (ex CAP non valido)[1] |
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Prefisso | 089 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
CodiceISTAT | 065116 | ||||
Cod. catastale | H703 | ||||
Targa | SA | ||||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | ||||
Nome abitanti | salernitani | ||||
Patrono | san Matteo | ||||
Giorno festivo | 21 settembre | ||||
Motto |
Hippocratica Civitas Città d'Ippocrate |
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Cartografia | |||||
Posizione del comune di Salerno all'interno dell'omonima provincia |
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Sito istituzionale |
Salerno (IPA: [saˈlɛrno],[3][4], Ascolta[?·info] Salierno nel dialetto locale, IPA: [sɑˈljərnə]) è un comune italiano di 135.591 abitanti,[2]capoluogo dell'omonima provincia in Campania, secondo comune della regione per numero di abitanti e trentesimo a livello nazionale.
Durante il medioevo la città è stata capitale dell'omonimo principato Longobardo e quindi del ducato normanno di Puglia e Calabriache comprendeva gran parte del Mezzogiorno continentale e fu il nucleo originario del futuro Regno di Napoli e delle Due Sicilie.
A Salerno ha avuto sede la Scuola Medica Salernitana, che fu la prima e più importante istituzione medica d'Europa all'inizio delMedioevo e come tale è considerata da molti un'antesignana delle moderne università.[5][6][7] Ideale erede della celebre scuola medica è l'Università degli studi di Salerno,[8] dislocata dal 1988, sotto forma di campus, nei limitrofi comuni di Fisciano e Baronissi.
Dal febbraio all'agosto del 1944 Salerno fu sede del governo italiano,[9] ospitando i governi Badoglio I, Badoglio II e Bonomi II che portarono alla Svolta di Salerno.
La città sorge sull'omonimo golfo del mar Tirreno, tra lacostiera Amalfitana (a ovest) e la piana del Sele (a sud est), nel punto in cui la valle dell'Irno si apre verso il mare.
Dal punto di vista orografico il territorio comunale è molto variegato, infatti si va dal livello del mare fino ad arrivare ai 953 metri del monte Stella. L'abitato si sviluppa lungo la costa e si estende verso l'interno fino alle colline retrostanti.
La città è attraversata dal fiume Irno, che fino alla metà delsecolo scorso ne segnava il confine orientale e da cui, probabilmente, deriva il suo nome. Altro corso d'acqua che scorre nel territorio comunale è il fiume Picentino, che ad oriente di Salerno separa la città stessa dalla confinantePontecagnano Faiano. Nella città è presente anche un piccolo lago, il Lago di Brignano.
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Salerno Centro e Stazione meteorologica di Salerno Pontecagnano Faiano. |
Il clima è tipicamente mediterraneo, con inverni miti e umidi ed estati moderatamente calde.
La conformazione orografica del territorio fa sì che la città sia spesso interessata dai venti. Le correnti provenienti da sud sud-ovest si scontrano con la barriera naturale dei monti Lattari che le convoglia nella valle dell'Irno; viceversa le correnti provenienti da nord si incanalano nella valle dell'Irno che funge da imbuto facendo convergere i venti sulla città. Il primo fenomeno genera venti di una certa intensità, soprattutto nel periodo tra estate e inverno; il secondo fenomeno è frequente durante l'inverno in coincidenza delle irruzioni d'aria fredda provenienti dai Balcani.
Nella seguente tabella sono riportate le medie delle temperature su dati climatici di Salerno Centro e delle precipitazioni su dati climatici di Salerno Aeroporto.
SALERNO | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 13,6 | 14,4 | 17,3 | 20,4 | 24,6 | 28,7 | 31,6 | 31,7 | 28,5 | 24,1 | 18,8 | 15,3 | 14,4 | 20,8 | 30,7 | 23,8 | 22,4 |
T. min. media (°C) | 7,3 | 7,6 | 9,2 | 12,0 | 15,3 | 18,9 | 21,1 | 21,2 | 19,0 | 15,9 | 11,7 | 9,3 | 8,1 | 12,2 | 20,4 | 15,5 | 14,0 |
Precipitazioni (mm) | 151,5 | 112,3 | 91,1 | 80,7 | 51,9 | 38,2 | 28,6 | 34,8 | 84,3 | 127,2 | 151,9 | 155,0 | 418,8 | 223,7 | 101,6 | 363,4 | 1 107,5 |
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Salerno. |
Le origini del nome |
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Varie sono le ipotesi succedutesi nel corso dei secoli riguardo l'etimologia del nome Salerno. Fu Erchemperto, storico longobardo, a fornire, nella sua Historia Langobardorum Beneventanorum, la prima spiegazione: "è chiamata Salerno dal mare, che le è vicino e che è detto anche ‘sale’, e dal fiume Lirino: due nomi in uno."Nell'Antica topografia istorica del regno di Napoli, l'abate Domenico Romanelli cita altre ipotesi secondo le quali il nome derivasse:
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Il primo insediamento documentato sul territorio di Salerno risale al VI secolo a.C., si tratta di un centro osco-etrusco che sorgeva sul fiume Irnopoco lontano dalla costa in un punto strategico per le vie di comunicazione dell'epoca. Nel V secolo a.C., con la ritirata degli Etruschi dall'Italia meridionale, lo stesso insediamento venne occupato dai Sanniti. In circostanze non note tale insediamento venne abbandonato attorno al 280 a.C.
Con la lex Atinia de coloniis quinque deducendis, del 197 a.C., erano state poste le basi per la romanizzazione della fascia tirrenica della Magna Grecia. Furono, quindi, fondate cinque colonie marittime di cittadini romani, a Vulturum, Liternum, Puteoli, ad Castrum Salerni ed a Beneventum. Nel199 a.C. Scipione fece inviare a Salerno, città già di una certa importanza, trecento cittadini romani per fondarvi la colonia marittima, nello stesso periodo in cui vi istituirono il portorium, trasformando lo scalo marittimo della città in dogana di Stato. I salernitani parteciparono, quali alleati di Roma, allaSeconda guerra punica e furono ricordati da Scipione L'Africano quali "pugnaci guerrieri lanciatori di giavellotti". Dopo la Battaglia di Canne furono un valido presidio contro i Picentini, schieratisi dalla parte di Annibale. La città si espanse e durante l'impero di Diocleziano divenne il centro amministrativo della provincia della Lucania e del Bruzio.
Salerno era attraversata dalla via Popilia (l'attuale via Tasso), che la collegava con Pompei, Neapolis e con la Lucania. Il foro era sito nell'attuale piazza Abate Conforti ed era attraversato dalla stessa via Popilia, che in questo tratto corrispondeva al decumano massimo della città, mentre il cardo massimo seguiva il tracciato dell'attuale via Canali. Sono attestate anche notizie di un anfiteatro, grazie ad un'iscrizione sepolcrale dedicata ad Acerrio Firmio Leonzio, ricordato come organizzatore di uno spettacolo teatrale. [11][12][13]
Lo stesso argomento in dettaglio: Principato di Salerno e Chronicon Salernitanum. |
Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la città fu annessa al dominio bizantino fino al 646 quando cadde in mano longobardae divenne parte del ducato di Benevento. Nel 774 il principe Arechi II vi trasferì la corte e nell'839 il principato di Salerno divenne autonomo da Benevento acquisendo i territori del Principato di Capua, la Calabria e la Puglia fino a Taranto.
Sotto il principato di Arechi II, Salerno conobbe un periodo di rinascita sia dal punto di vista culturale che urbanistico. Sul modello di quanto fatto a Benevento, infatti, fece costruire un palazzo con annessa cappella e fortificò il sistema difensivo, sfruttando le mura dell'antica fondazione romana. La preoccupazione di un'aggressione franca contro il ducato meridionale fu, secondo Erchemperto, il motivo che portò Arechi II a scegliere un luogo già fortificato con sbocco verso il mare.[14]
La realtà della città era caratterizzata da un ambiente multiculturale; il principato era difatti uno Stato cuscinetto tra il papato e l'impero, da una parte, e l'oriente bizantino e il mondo islamico dall'altra. Questo quadro politico contribuiva tuttavia anche ad una certa instabilità. Dal punto di vista commerciale, anche per tramite della vicinissima e potente Amalfi, la città era collegata alle più remote coste del mediterraneo.
In questo contesto sorse intorno al IX secolo la Scuola Medica Salernitana che la tradizione vuole fondata da quattro maestri: un arabo, un ebreo, un latino ed un greco. La scuola fu la prima istituzione per l'insegnamento della medicina nel mondo occidentale e godette di enorme prestigio per tutto il Medioevo. La città era una meta obbligata per chi volesse apprendere l'arte medica o farsi curare dai suoi celebri dottori. Questa fama valse a Salerno il titolo di Hippocratica civitas, titolo di cui ancora la città si fregia nel suo stemma.
Lo sviluppo della città fu proseguito dagli immediati successori di Arechi II: Grimoaldo I e Grimoaldo II. Dopo varie successioni ed alterne vicende la città visse il periodo più florido della sua storia, che concise con il governo della sesta dinastia iniziato nel 983. Opulenta Salernumfu la dizione coniata sulle monete per testimoniarne lo splendore. Con Gisulfo II di Salernotermina il principato longobardo, con la detronizzazione avvenuta nel 1077 per mano del cognato Roberto il Guiscardo ma Salerno continuò ad essere capitale dei domini normanniovvero del ducato di Puglia e Calabria (titolo in precedenza assegnato a Melfi), che comprendeva tutta l'Italia meridionale. Nella fase di transizione giocò un ruolo importante Alfano I, che fece da mediatore tra longobardi e normanni e fece costruire il duomo in stile arabo-normanno, con l'assenso e il contributo economico del Guiscardo.[15]
Nel 1127 Salerno perse la sua indipendenza ma con l'avvento degli Angioini la sua posizione si rinsaldò. Nel 1272 venne elevata da Carlo I d'Angiò al rango di capitale di un principato autonomo riservato all'erede al trono Carlo II di Napoli e durante questo periodo vi fu un rilancio dal punto di vista artistico e culturale.[16]
Nel 1419 per necessità finanziare Giovanna II cedette in feudo la città ai Colonna, per poi passare agli Orsini ed infine aiSanseverino, una potente famiglia feudale che ebbe molta influenza sulle le sorti del Regno di Napoli per gran parte delRinascimento. Sotto i Sanseverino la città conobbe decenni di intensa vita culturale: Masuccio Salernitano fu segretario del primo principe della dinastia, Bernardo Tasso fu fido consigliere di Ferrante e la scuola medica ebbe nuovo impulso e splendore, grazie alla presenza di illustri personaggi quali Scipione Capece, Agostino Nifo e i fratelli Martelli. Con la caduta di Ferrante Sanseverino, nel1578 la città fu data in feudo dal re a Nicola Grimaldi e solo nel 1590 riuscì a riscattarsi con il pagamento di una somma di denaro. La rivoluzione contro i governanti spagnoli nel 1647, ebbe ripercussioni anche a Salerno sul modello di quanto accaduto a Napoli conMasaniello, vi fu un moto popolare guidato dal pescivendolo Ippolito di Pastina. Negli anni successivi la città fu colpita da diversi eventi drammatici che ridussero considerevolmente la popolazione della città: nel 1656 vi fu un'epidemia di peste e il 5 giugno 1688subì un violento terremoto, seguito da una nuova scossa nel 1694.
Occorsero decenni perché le sorti di Salerno si risollevassero da questi eventi funesti. Ai primi del Settecento la città era ridotta ad un piccolo abitato di poche migliaia di abitanti e solo nella seconda metà del settecento, con l'arrivo dell'Illuminismo, vi fu un periodo di parziale rinascita. Nel 1799 la città aderì alla Repubblica Napoletana grazie anche all'immediata risposta della cittadinanza e ai fratelli Ferdinando e Antonio Ruggi d'Aaragona, che istituirono un governo provvisorio e furono a capo del dipartimento del Sele.[17]
Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Avalanche e Salerno Capitale. |
Nella prima metà dell'Ottocento, durante il regno borbonico, nacquero a Salerno le prime industrie, per lo più a capitale straniero (svizzero in particolare). Salerno diede appoggio a Garibaldi nel 1860 con nove salernitani che erano nei "Mille" e furono numerose le affiliazioni alle sette tipo Carboneria.[18]
Nel 1861, anno dell'unificazione, Salerno era la terza provincia italiana per valore aggiunto pro capite. Nel 1877 risultavano sul territorio 21 fabbriche tessili con circa 10.000 operai: Salerno venne soprannominata "la Manchester delle Due Sicilie".[19]
Per dare un termine di paragone, si pensi che nello stesso periodo a Torino, lavoravano in questo settore solo 4.000 operai. Immancabilmente, dopo l'unità avvenne il tracollo di numerose industrie, tra le quali le cartiere un tempo fiorenti.
Nel settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, la città (e la costa del suo golfo, fino ad Agropoli) fu teatro del cosiddetto sbarco di Salerno ovvero dell'sbarco a Salerno: con questa operazione gli alleati accedevano alla costa tirrenica della penisola italiana ed aprivano la strada per avanzare verso Roma. Nel periodo che seguì lo sbarco (dal febbraio 1944) la città ospitò i primi governi dell'Italia post-fascista e la famiglia reale in fuga, divenendo di fatto Capitale d'Italia fino alla liberazione di Roma (inizio giugno 1944). In questo frangente si ebbe la cosiddetta Svolta di Salerno, con cui gli antifascisti, la monarchia e Badoglio trovarono un compromesso per un governo di unità nazionale.
Nel 1954 la città fu colpita da una forte alluvione che causò centinaia di morti e ne 1980 risentì anche del terremoto che colpì l'Irpinia.
Il 7 gennaio 2012, nel consueto appuntamento della Festa del Tricolore a Reggio nell'Emilia, la città di Salerno ha ricevuto, durante le manifestazioni conclusive del centocinquantenario dell'unità nazionale, una copia del primo tricolore a ricordo del ruolo di capitale svolto dalla città al termine dell'ultimo conflitto mondiale.[20]
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Salerno. |
Lo stemma ed il gonfalone del comune di Salerno sono costituiti da uno scudo sannita troncato. Nella parte alta è presente San Matteo in campo azzurro, sormontato da una corona murata; l'evangelista regge con la mano destra una penna d'oca e con la sinistra il vangelo. Nella parte bassa lo stemma è fasciato d'oro e di rosso.
Lo stemma ha la seguente blasonatura ufficiale:[21]
« Troncato: nel primo d'azzurro alla mezza figura di S.Matteo al naturale; barbuto e canuto, aureolato, sormontato da corona murata, uscente dalla partizione, drappeggiato di rosso e di verde, poggiante la mano sinistra sull'orlo superiore delle pagine aperte del Libro del Vangelo, tenente con la destra una penna d'oca; nel secondo fasciato d'oro e di rosso. Ornamenti esteriori da Città. » |
La descrizione del gonfalone è la seguente:[21]
« Drappo troncato d'azzurro e di rosso, l'azzurro caricato della figura di S.Matteo descritta nello stemma; il rosso caricato di tre fasce d'oro accompagnato in punta dalla sigla “S.P.Q.S.” in oro. Le parti di metallo saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale, e cimata da un'aquila caricata in petto di uno scudetto di rosso alla croce d'argento. » |
La scelta di utilizzare San Matteo nel simbolo della città probabilmente risale al 1544: il 27 giugno di quell'anno il pirata Khair-ad-Din, detto il Barbarossa, cercò di attaccare Salerno che chiese protezione al santo patrono. Una tempesta ricacciò la flotta del Barbarossa e distrusse le sue navi, da allora la cittadinanza decise di inserire il santo nello stemma. La corona murata sulla testa di San Matteo è segno del titolo di Città di cui Salerno si può fregiare per antico diritto.
I colori rosso e oro sono verosimilmente i colori della Corona d'Aragona. In realtà in principio le fasce erano rosso e argento e si riferivano alle insegne di Ungheria che furono donate dal re Carlo II d'Angiò, principe di Salerno, alla città. Il re infatti aveva sposato Maria, figlia del re Stefano V d'Ungheria.
Nel 1996 si decise di aggiungere allo stemma la scritta HIPPOCRATICA CIVITAS, ovvero "Città di Ippocrate", antico attributo della città in riferimento alla Scuola Medica Salernitana, per secoli vanto della cittadinanza.[22]
Nel novembre 2011 lo stemma istituzionale della città viene ritoccato dal designer Massimo Vignelli: è stata mantenuta inalterata la forma grafica del 1996 ma l'insegna viene cinta dai due rami di quercia e di ulivo e dalla dicitura del comune formando, così, una figura circolare.
Nello stesso periodo Vignelli disegna anche il brand Salerno: un logo per la promozione turistica della città, per la pubblicizzazione dei servizi, dei prodotti e degli eventi non strettamente istituzionali[23].