Montesarchio
comune
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Veduta di Montesarchio (centro storico)
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Localizzazione
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Stato
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Italia
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Regione
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Campania
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Provincia
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Benevento
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Amministrazione
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Sindaco
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Francesco Damiano (PD) dal
27/05/2013
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Territorio
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Coordinate
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41°04′00″N 14°38′00″E / 41.066667°N 14.633333°E41.066667; 14.633333 (Montesarchio)Coordinate: 41°04′00″N 14°38′00″E / 41.066667°N 14.633333°E41.066667; 14.633333 (Montesarchio) (Mappa)
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Altitudine
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300 m s.l.m.
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Superficie
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26,51 km²
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Abitanti
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13 501[1] (1/1/2015)
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Densità
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509,28 ab./km²
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Frazioni
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Cirignano, Tufara Valle, Varoni
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Comuni confinanti
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Apollosa, Bonea, Cervinara (AV), Roccabascerana
(AV), Rotondi (AV), San Martino Valle Caudina (AV), Tocco Caudio
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Altre informazioni
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Cod. postale
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82016
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Prefisso
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0824
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Fuso orario
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UTC+1
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Codice ISTAT
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062043
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Cod. catastale
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F636
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Targa
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BN
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Cl. sismica
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zona 2 (sismicità media)
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Cl. climatica
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zona D, 1 616 GG[2]
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Nome abitanti
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montesarchiesi, montesarchiari
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Patrono
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san Nicola di Bari
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Giorno festivo
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6 dicembre
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Cartografia
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Posizione del comune di Montesarchio nella provincia di Benevento
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Sito istituzionale
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Montesarchio è un comune italiano di 13 501
abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.
Il versante settentrionale della collina di Montesarchio, con il borgo originario di Latovetere sulla sinistra
Situato 18 km a sud-ovest del capoluogo, nella Valle Caudina, ai piedi del monte Taburno. Il Comune è stato fregiato del titolo di città con il decreto del presidente della Repubblica del 31 luglio 1997[3].
Dominano sulla città il Monte Taburno e la collina, denominata Torre,
riprendendo il nome del monumento che da secoli la domina, la Torre di Montesarchio, appunto, vi si erge. Oltre alla torre, la collina ospita un castello e, più in basso sulla collina, le
due parti della città vecchia, il lato vetere e il lato novo. La collina domina una vasta pianura dove la città si è espansa negli ultimi decenni. In città si trova anche un
piccolo laghetto ed un torrente, denominato Tesa, già fiume immissario del Volturno. Inoltre nella
periferia vi è un'importante strada comunicazione che conduce sul monte Taburno
e ai borghi situati ai suoi piedi, denominata via Vitulanense, in contrada Monaca.
Il panorama del centro storico
Il nome attuale del comune ha avuto origine nel Medioevo da Mons Arculi o Mons Herculis
successivamente mutato in "Montesarculo".
La zona di Montesarchio, abitata sin dal neolitico, è identificata con la città sannita di Caudium, distrutta
dopo la disfatta della lega sannitica nel IV secolo a.C.[4]
Numerose testimonianze archeologiche risalgono all'epoca romana come gli scavi di
Caudium, le terme e l'acquedotto romano e le antiche emergenze di località "Masseria Foglia".
La Stretta di
Arpaia vista da Montesarchio
Sotto la dominazione dei longobardi nacque l'agglomerato urbano chiamato "Latovetere", tipicamente
medievale, con le case addossate al castello e alla torre. In epoca normanna, grazie all'incremento
demografico, nacque invece il quartiere "Latonuovo".[4]
Montesarchio fu possesso feudale dei Della Leonessa o de
Lagonissa dal 1278 al 1480, dei Carafa dal 1480 sino al 1528 quando passò ai D'Avalos che la tennero sino alla fine
della feudalità nel 1806[5].
Il terremoto del 5 giugno 1688 provocò ingenti danni
al comune.
Dal 1861 fa parte della provincia di Benevento.
Già adibito a carcere, è oggi sede del Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino.
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Abbazia di San Nicola
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Sita nel centro storico, è stata edificata fra il XII e il XIII secolo anche se nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata. La facciata, in stile romanico, è sovrastata da una nicchia un tempo affrescata. L'interno è a due navate e conserva diversi
resti della struttura originaria romanica come l'arco che precede il presbiterio. Vi si può ammirare
un pregevole altare maggiore in marmi policromi sovrastato da un grande dipinto di pregevole fattura.
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Chiesa e Convento di Santa Maria delle Grazie
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Il complesso venne edificato dai padri francescani nel XV secolo. La chiesa possiede una navata con una sola cappella laterale dedicata alla Immacolata Concezione. Al suo interno è
conservata una scultura lignea della Madonna realizzata dallo scultore napoletano Carmine Lantriceni (1760). Sul chiostro, voluto dal conte Carlo Carafa nel XV secolo, si affaccia il campanile realizzato in epoca posteriore.[4]
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Chiesa e Convento di San Francesco
L'ingresso al municipio, ex convento di San Francesco
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Il complesso è stato costruito nel 1339 ma l'aspetto attuale risale al XVIII secolo. La chiesa, di stile vanvitelliano, ha una facciata con tre ingressi (il centrale possiede una bella porta in legno intarsiata con scene di vita
di San Francesco). L'interno è a tre navate ed ha pregevoli altari e dipinti barocchi. Di notevole interesse è l'organo a canne e il pulpito in legno. Il convento è attualmente sede
comunale.
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Chiesa della Purità,San Pio e S.Leone
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Nata come cappella privata dei D'Avalos, conserva ancora il passaggio che conduceva al palazzo nobiliare. Di notevole interesse è il presbiterio con il coro, ricco di decorazioni, il
baldacchino centrale in marmo e l'altare maggiore, costituito da motivi geometrici e floreali.[4]
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Chiesa di S.Giovanni Battista o dell'Annunziata
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Chiesa del XVII secolo