Marcianise
comune
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Localizzazione
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Stato
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Italia
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Regione
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Campania
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Provincia
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Caserta
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Amministrazione
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Sindaco
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Antonio De Angelis (PdL - La Destra) dal
10/06/2013
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Territorio
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Coordinate
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41°02′00″N 14°18′00″ECoordinate: 41°02′00″N 14°18′00″E (Mappa)
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Altitudine
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33 m s.l.m.
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Superficie
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30,21 km²
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Abitanti
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39 924[1] (31/04/2015)
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Densità
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1 321,55 ab./km²
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Comuni confinanti
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Acerra (NA), Caivano (NA),Capodrise, Carinaro,Gricignano di Aversa,Macerata
Campania,Maddaloni, Orta di Atella,Portico di Caserta, San Marco
Evangelista, San Nicola la Strada, Santa Maria Capua Vetere, Succivo
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Altre informazioni
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Cod.
postale
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81025
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Prefisso
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0823
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Fuso orario
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UTC+1
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CodiceISTAT
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061049
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Cod.
catastale
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E932
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Targa
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CE
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Cl. sismica
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zona 2 (sismicità media)
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Cl. climatica
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zona C, 1 107 GG[2]
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Nome
abitanti
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Marcianisani
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Patrono
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san Michele Arcangelo
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Giorno
festivo
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8 maggio
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Cartografia
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Posizione del comune di Marcianise nella provincia di Caserta
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Sito
istituzionale
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Marcianise è un comune italiano di 39.924 abitanti[3] situato in provincia di Caserta, in Campania.
Dista 25 km da Napoli e
10 km d Caserta, non presenta
rilievi montuosi, quindi il suo territorio è completamente pianeggiante. È diffuso l'allevamento ovino, e, uno spazio importante è occupato anche da diverse coltivazioni, sulla quali
spicca quella del tabacco.
Il comune è bagnato a Sud, per circa 10 chilometri, dal rio Clanio e attorno all'anno 1.000 a.C fu dimora degli Osci, un popolo dedito all'agricoltura; dal VII° al V° secolo a.C. furono in
contatto con popoli più evoluti, inizialmente Etruschi e Greci, in seguito anche conSanniti e Romani; la collaborazione tra di essi contribuì allo sviluppo del territorio, che in
seguito fu conteso tra più fazioni. Inizialmente questi, disboscarono e bonificarono i terreni acquitrinosi, suddividendoli in quadrati perfetti, orientandoli
secondo le direttive Nord-Sud ed Est-Ovest. Questo reticolo ancora ben evidente, comprendeva quadrati con un perimetro di 2.840 m, con 6 strade interne, perpendicolari tra loro per
permettere l'accesso ai singoli moggi di terreno, in ogni quadrato si contavano 144 moggi o capuani, pari a 38 ettari, attorno ai
quadrati, le insulae, era presente un fossato, per permettere il deflusso delle acque nel fiume Clanio.
Le origini di Marcianise sono incerte[4]: alcuni storici affermano che potrebbe essere stata edificata durante la dominazione
dell'Impero Romano. Tale convinzione è maturata dallo studio delle strade del centro storico e dal ritrovamento
di un castrum, un'antica postazione militare romana.[5] Secondo un'altra ipotesi, la città è stata costruita nel 500 dagli Ostrogoti che cercavano un rifugio
dopo aver perso la guerra contro i Bizantini.
È molto probabile che gli Ostrogoti si siano uniti al popolo nativo degli Oschi che vivevano nella vicina città di Trentola. Si sa da
diversi documenti notarili dell'abbazia di Monte Cassino, che sul territorio esisteva un convento chiamato "Monasterium San Benedictus in Lauriano" che per diversi secoli era proprietario di diversi possedimenti. Uno di questi evidenzia che uno dei
primi nomi della città è stato "Marcenisi in Liburia". Dunque nei documenti antichi la zona era chiamata Liburia. Nel
periodo medievale il
territorio di Marcianise divenne progressivamente paludoso a causa delle continue inondazioni del fiume Clanio, detto anche Laneo, in seguito deviato per fornire l'acqua necessaria alle vasche per la
coltivazione della canapa. La supposizione che un tempo il Laneo lambisse il territorio all'altezza del omonimo rione Clanio,
crolla dall'analisi dei documenti che citano appunto come alcune terre donate al suddetto mostastero di Loriano, fossero in vicinanza di "Ponte Rutto", quindi un ponte gettato per
attraversare tale fiume.
Una parte dell'architettura dell'area centrale e più antica di Marcianise risale al 700 d.C. Le strade del centro sono molto strette, molte delle quali posseggono grandi arcate alle loro
estremità ed erano probabilmente usate nell'antichità come porte di accesso.
Nel 1300 Marcianise inizia uno
sviluppo territoriale. Le paludi con il tempo si sono prosciugate e i terreni diventati sempre più coltivabili, e vecchie zone di campagna si trasformano in aree residenziali. Crebbe la
sua importanza anche dal punto di vista economico, ed i fondi di Trentola e di Loriano vennero donati il 17 ottobre 1349, come feudo a Sergio
Orsino, signore di Acerra. Nel
prosieguo i destini delle due terre si separarono. Segue il figlio Nicolò poi Gabriele, duca di Venosa, marito di Caterina Caracciolo il
quale ha una figlia, Maria Donata, che va in sposa, nel 1443 a Pirro del Balzo. Dopo vari passaggi, il possesso passa ai Caracciolo, ed in seguito ai
Guevara Suardo. Nel 1436 Marcianise, dopo una debole resistenza, viene occupata dalle milizie di Re Alfonso I
d'Aragona, durante la sua conquista del Regno di Napoli. Molti sono gli uomini illustri che hanno contribuito a rendere famoso il nome della città, tra di essi ricordiamo i capitani
di ventura, come Pompeo Farina o pittori come Paolo De
Majo, ma soprattutto ecclesiastici come il servo di dio Marco Maffei ed il missionario Carmelitano
scalzo Matteo di San Giuseppe, botanico e linguista del XVII secolo. Nel 1647 fu occupata dalle milizie del Duca di Guisa durante il suo tentativo di cacciare gli
spagnoli.
Durante il XVIII°
Secolo Marcianise e molte città vicine vennero colpite dalla siccità. Nello stesso periodo si è verificata anche un'epidemia di colera. Un'antica leggenda racconta che il popolo era disperato perché la siccità aveva compromesso tutte
le coltivazioni e la gente continuava a morire di colera. I cittadini chiesero allora un miracolo a Gesù e trasportarono una statua di legno del crocefisso per le strade della città,
invocando la pioggia. Durante l'ultima settimana di luglio 1706 un nubifragio colpì la città e i cittadini gridarono al miracolo.
È convinzione popolare che all'inizio dell'Ottocento Napoleone Bonaparte fosse ospite a Castel Loriano, uno degli edifici più antichi della città. Questa convinzione deriva
dal fatto che per molto tempo il castello venne abitato dai militari francesi.
Nel 1860 due monarchici furono condannati a
morte in quanto avevano partecipato al movimento contro Garibaldi. I due erano insorti per difendere i medaglioni della famiglia reale borbonica che erano
appesi a pochi metri dalla fontana municipale e che dovevano essere distrutti per legge.
Nel 1872 il re Vittorio Emanuele II promulga un decreto nel quale dichiara che Marcianise è una città e non più un
piccolo centro agricolo.
Abitanti censiti[6]
Marcianise dispone di una biblioteca comunale situata in via Vespucci e in via duomo una seconda biblioteca in onore di Federico Quercia gestita sia dal comune che dal liceo scientifico e
classico Federico Quercia di Marcianise.
La maggior parte delle opere d'arte ancora esistenti è di natura sacra:
- Nella chiesa dell'Annunziata, in
stile barocco, sono presenti
molte tele della scuola napoletana del 1600, del 1700, e del 1800. Tra le più famose ricordiamo: "L'Annunciazione" situata dietro l'altare di Massimo Stanzione, la tavola della "Decollazione di San G.Battista" del pittore Fiammingo Dirck Endricksz, italianizzato in Teodoro d'Errico.
Il quadro sotto il soffitto "L'assunzione della Vergine" del pittore F. Solimena, il quadro dietro il portale principale,
"Gesù con i dottori nel tempio" del pittore di Marcianise, Paolo De Majo. Nella chiesa vi sono altri pittori : D.Mondo da
Capodrise, G.Starace Franchis, N.Piccheneda, C.Brunelli, e gli affreschi di N.Malinconico e di F.A.Serio. Va annoverato inoltre "L'altare barocco" di F.Raguzzini, e "L'organo barocco"
in legno dorato di alta scuola napoletana.
- Nella Chiesa di San Michele
Arcangelo, sorta sui resti del tempio di Marte, è conservato il crocifisso ligneo del 1706, giudicato miracoloso per aver liberato in diverse occasioni la popolazione dalla siccità e dal colera, crocifisso scolpito
dall'artista Giacomo
Colombo : fu esibito davanti alla Reggia di Caserta, durante la visita del papa Giovanni Paolo
II. Troviamo inoltre, le statue lignee : "della Madonna del Monte dei pegni" (1500), la statua di "San Michele Arcangelo",
la statua di Santa
Venera...Il quadro dietro il portale di Paolo De Majo , la tela sotto il soffitto di De Dominici, e diversi affreschi risalenti al 1936, di Luigi Taglialatela.
- Il Convento Francescano, fu fondato nel 1614 su di un terreno
donato da don Domenico Lasco. I primi religiosi che lo abitarono furono i padri Conventuali Riformati, che, soppressi, attorno al 1650, da Papa Innocenzo X, si concentrarono nei conventi di S. Lucia al Monte e di Grumo Nevano. Il convento fu affidato alle cure del parroco dell'Assunta, mentre la chiesa venne
officiata da un sacerdote secolare fino al 1674, epoca in cui fu concesso ai padri Alcantarini. Questi ne curarono il restauro e l'ampliamento, ottenendo a tale scopo, nel 1761, la
concessione gratuita del materiale edilizio di risulta, da quello adoperato per la Reggia di Caserta. In esso vi sono conservati molti libri e illustrazioni antiche, quasi tutti di
tipo religioso. Nella chiesa di Trentola sono presenti affreschi risalente al 1768, di Felice Ruggiero, affreschi che rappresentano i momenti più significativi della vita di Gesù.
- Il Castel Loriano fu costruito intorno al 1200 [senza fonte], secondo alcune citazioni
storiche riguardanti la città di Capua. Fu ristrutturano nel corso del 1400, ma nei secoli successivi venne radicalmente modificato.
Nel 1506, era di proprietà il
Barone Francesco Brancaccio, ne seguì il figlio Paolo, Barone di Trentula e Loriano. Il feudo di Loriano aveva al centro un avito Castello in stile medioevale circondato da un caratteristico fossato. In quel
periodo, ogni venerdì si svolgeva anche il mercato. Si possono notare ancora le torri, le mura di cinta e la chiesa interna. L'edificio non è in buono stato di conservazione, ed è
abitato da varie famiglie. È anche presente un ristorante, ed è citato nel romanzo "Il dormiveglia", di Giuseppe
Bonaviri, poiché la moglie, Raffaella Osario, era originaria di Marcianise.
- Il Castello Airola (Marcianise), di esso si ha la prima
menzione nel 1294, perché il 26 maggio
di quell'anno, Carlo II d'Angiò ne fece concessione come feudo a tal Giletto Malbohe. Da costui passò ad Egidio
Malbohe ed alla morte di quest'ultimo fu devoluto al fisco. Sul cominciare del XIV° secolo, Re Roberto d'Angiò ne investì l'Arcivescovo di Capua Ingeranno De Stella e suo fratello
Riccardo. Dopo la morte di questi ne ottenne il dominio utile, il 31 maggio 1334, un certo Tommaso Mansella. Nel 1339 ne era possessore il figlio di Roberto De Lagonessa che lo
vendette a Roberto De Capua, Conte d'Altavilla. Seguì poi il figlio di Roberto, Bartolomeo De Capua. II Conte d'Altavilla, ne tenne il possesso fino al 1380. Nel 1390 ne era signore
Guglielmo De Lagonessa, marito di Lucrezia, figlia del detto Bartolomeo De Capua, ed a lui successe Roberto II De Capua. Dopo Roberto De Capua, ne divenne possessore Andrea De Capua
che lo vendette a Giorgio Grittis di Venezia. Alla morte di questi, passò nel 1420, al figlio Michele che nel 1448 lo vendette ad Alfonso Caracciolo, da costui passò ad Oliviero ed
indi a Giovan Battista Caracciolo; poi passò alla figlia, che andò in sposa a Prospero Suardo. Da Prospero Suardo e i suoi discendenti primogeniti, pervenne nel 1638 ad un terzo
Prospero e poi ad un quarto, la cui figlia Anna Maria Suardo nel 1731 sposò Giovanni De Guevara. da questi venne a Prospero De Guevara, poi a Carlo ed infine a Giovanni Guevara
Suardo, detto Duca di Bovino e di Castel d'Airola. Dalla erede dei discendenti di costui, Donna Maria Guevara Suardo, fu G. Battista, maritata al Duca D. Giulio Lecco, l'edificio fu
venduto circa cinquant'anni fa a Pietro Gigliofiorito[7]. I loro eredi lo hanno venduto alla famiglia Fretta, gli attuali proprietari. È diventato
un'abitazione privata e ha subito molte trasformazioni che hanno cambiato l'aspetto originale: sono riconoscibili solo la torre, le mura di confine e la chiesa confinante. Alcuni
studiosi pensano che sotto il castello siano presenti alcuni tunnel che servivano, in caso di attacco nemico, come via di fuga.
-
Palazzo Adinolfi venne edificato nel 1743 ad opera di Angelo e Vincenzo Letizia, ma nel 1820 su commissione delle due
famiglie del paese, la famiglia Adinolfi e la famiglia Piccirillo, la struttura venne sezionata in due parti, come attestano i due stemmi situati sotto l’arco del portone d’ingresso.
Il palazzo accoglieva al piano terra i locali adibiti a stalle e a depositi per prodotti agricoli, nonché cortili utilizzati per la lavorazione della canapa, e un giardino come luogo
d'intrattenimento.
- La Statua della Carità venne scolpita nel
1877 dallo scultore marcianisano Onofrio Buccini. Raffigura una donna che offre un pezzo di
pane a un povero mendicante che non è in grado di camminare. Alla statua è stata dedicata una piazza che prende il nome di Piazza Carità; altre opere di Buccini presenti a Marcianise, sono lo stemma in marmo del Comune, sopra il
portale del Municipio, e, nel cimitero, un suo autoritratto in gesso e il busto di G.B. Novelli. Nel 2009, all'interno della vicina ex sede ospedaliera, è stata girata una scena del
film L'affare Bonnard.
- Venerabile Giacomo Gaglione - Apostolato della Sofferenza
Il dialetto locale deriva dalla lingua napoletana. La pronuncia delle vocali toniche è abbastanza simile alla pronuncia casertana, sebbene in alcune zone della città
ci sono molte somiglianze con il puteolano e il torrese. Nel corso dei secoli i nativi hanno sviluppato parole autoctone che derivano
dal francese,
dall'inglese,
dal castigliano e dal greco antico.
La maggior parte dei cittadini di Marcianise è di religione cristiana, attraverso le dottrine del cattolicesimo, dei testimoni di
Geova e degli evangelici. Durante l'immigrazione degli ultimi 20 anni si sono formate numerose comunità islamiche e indù, senza contare i
numerosi ortodossi.Inoltre è presente un piccolo nucleo Sahaj Marg.[senza fonte] Ma resta molto forte la fede nel
crocifisso ligneo che si trova nel duomo di Marcianise.
La politica di Marcianise è stata per molti anni legata alla Democrazia Cristiana, fino alla prima metà degli anni novanta. Dopo lo scandalo di Tangentopoli,
la città è stata amministrata da una giunta di centrodestra dal 1997 al 2001. Poi, dal 2001 al 2007 da una giunta di centrosinistra che venne sciolta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per sospette attività criminali. Il 23 gennaio 2009 la giunta
comunale è stata reintegrata dopo che il Tar della Campania ha annullato la decisione del Consiglio dei ministri. Dal 23 febbraio 2009,
dopo le dimissioni di 17 consiglieri comunali, la città è senza amministrazione comunale. Dopo le elezioni cittadine del 9 giugno 2009, la città è amministrata da una giunta di
centrodestra.
- Gennaio. Durante la prima settimana si svolge la "Processione del
bambiniello". Alcuni cattolici portano sulle spalle una statua di Gesù Bambino e attraversano le varie strade della città cantando inni sacri.
- Febbraio. Durante il periodo di carnevale ha luogo la sfilata dei "Carri di
pastellessa", organizzata dall'associazione Tiritò. La preparazione dei carri inizia già a novembre; sui carri verranno poi posizionate delle botti che
verranno suonate durante la sfilata da percussionisti, tradizione ripresa da pochi anni quella dell'antecedente festa
di Sant'Antonio Abate nel vicino comune di Macerata Campania.
- Marzo. Durante la festa della Santissima Annunziata sta ricomparendo l'usanza di
regalare un dolce chiamato o perduono (il perdono), un simbolo di pace per dimenticare i litigi tra i fidanzati. Il
litigio è legato alla data del 25 marzo, esattamente 9 mesi prima di Natale. Una superstizione locale afferma che tutte le persone nate il giorno di Natale sono destinate a
trasformarsi in licantropi o in vecchie streghe malvagie che prendono il nome di janare. Pertanto, i fidanzati devono evitare
di copulare,
o comunque concepire durante il 25 marzo e, per farsi perdonare dell'amore non corrisposto, si regalano o perduono.
- Aprile.
- Il giovedì santo si celebra il rituale cattolico del Sacro Sepolcro che prende il nome di 'e
subburche. L'usanza prevede che i fedeli devono pregare in un numero dispari di chiese e comunque non meno di tre.
- Il venerdì santo si celebra la Via Maria. La processione è organizzata dall'associazione cattolica di San Simeone Profeta e attraversa la strade più importanti della città. I fedeli inscenano
la Passione di Cristo indossando i vestiti romani e giudaici, mentre un uomo che recita la parte
di Gesù Cristo si trascina con una croce sulle spalle. Il sacerdote recita ad alta voce
le 12 stazioni.
- Il martedì in albis si festeggia il rito delle Quarantore che prende il nome di Pasqua a Puzzaniello, quartiere nel quale
avviene la celebrazione.
- La domenica in albis si festeggia la Pasqua dei Pagnali.
Numerosi fedeli, vestendo abiti risalenti al periodo di Gesù Cristo, attraversano le strade della parrocchia di Santa Maria
Assunta dei Pagani cantando inni sacri.
- Maggio. Verso la metà del mese si svolge il concorso di cortometraggi Les Petits Lumiéres.
- Giugno. La "Festa 'o Castell'e Luriano" è una manifestazione di
canti e balli popolari, sempre dell'associazione Tiritò.
- Settembre. Tra la seconda e la terza settimana si svolge la Festa del Crocefisso, una manifestazione cattolica che dura sei giorni. Inoltre, l'8 settembre si
celebra la Festa della Madonna della libera. La processione è organizzata
dall'associazione cattolica della Madonna della libera e attraversa la strade
più importanti del rione. Nello stesso periodo ricorre la sagra d'a ranogna o sagra della rana, una manifestazione
nella quale si degustano pietanze a base di rane e alcuni cibi locali.
- Ottobre. "Festa dell'uva fragola", organizzata dalla Pro Loco
Marthianisi. Durante la manifestazione le persone possono mangiare quest'uva, un tempo era molto diffusa a Marcianise : veniva legata ai pioppi :
dai pergolati altissimi. Per l'occasione si possono anche gustare tanti piatti tipici locali e bere il
famoso fragolino: una
bevanda ottenuta da quest'uva profumata. La festa ha luogo in piazza Umberto I.
- Novembre. Dal 9 all'11 si festeggia l'estate di San Martino, una sagra che si svolge nelle venelle, le strade più antiche del centro. Gli organizzatori indossano gli abiti contadini del 1500, ed espongono vini, cibi artigianali e
attrezzi della vita contadina degli antenati della città.
- Dicembre. Durante l'ultima settimana del mese le diverse associazioni locali organizzano "Un incontro a Natale", una manifestazione caritatevole per raccogliere alimenti e giocattoli da regalare alle famiglie povere della città.